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Vivere nello stesso spazio aiuta a diventare amici?

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Proprio come accade per i coinquilini delle case universitarie che diventano in pochi mesi amici nonostante prima di allora non si siano mai visti, anche tra i pipistrelli possono nascere legami di amicizia in modo totalmente casuale. Una ricerca dell’Ohio State University, pubblicata di recente sulla rivista Current Biology, ha studiato il comportamento dei pipistrelli vampiri – i Desmotus rotundus – che, dopo essere stati costretti a vivere insieme per una settimana condividendo il nido, hanno continuato a “restare amici” per più di due mesi in una comunità di animali più grande.

Il legame sociale tra pipistrelli

Il team di ricercatori americani ha assemblato una colonia di pipistrelli vampiro composta da 21 esemplari, catturati da 3 diversi posatoi in diverse zone. Per le prime sei settimane di esperimento i pipistrelli si sono mescolati tra loro senza limitazioni. Nella fase successiva i ricercatori hanno diviso i volatili in sette gruppi più piccoli, selezionandone uno diverso da ogni posatoio, per comporre un trio di “perfetti sconosciuti”. Dopo il test tutti i pipistrelli sono stati mescolati nuovamente.

Gli scienziati hanno osservato il comportamento dei Desmotus rotundus grazie a delle telecamere a infrarossi.

Per alimentarsi i pipistrelli vampiro devono succhiare il sangue da altri animali e se restano a “digiuno” per più di tre giorni rischiano la morte, può capitare che in aiuto di chi non riesce a trovare una preda arrivino gli altri pipistrelli, condividendo il cibo con chi è affamato.

Quello che è emerso dall’esperimento ha molto a che fare con l’amicizia tra esseri umani. I pipistrelli vampiro che si erano aiutati durante la settimana di convivenza forzata hanno continuato a farlo anche quando il gruppo si è ricongiunto agli altri. I volatili si prendevano molto più cura dei loro “compagni di stanza” rispetto a tutti gli altri, passando loro il sangue di cui avevano bisogno se non riuscivano a cacciare.

La prossimità può bastare a creare un’amicizia?

“Questo singolo studio – suggeriscono i ricercatori nel paper – non risolve la questione di come si formano i legami sociali in natura, che sono considerati importanti per la salute degli animali, il benessere, la sopravvivenza e il successo riproduttivo. Il dibattito accademico – spiegano – si concentra sull’importanza dei ‘fattori causali’: gli animali sono attratti da altri esemplari con caratteristiche simili o gli opposti si attraggono? Basta semplicemente vivere nelle immediate vicinanze per diventare amici, o i legami si formano dandosi aiuto a vicenda?”.

Quello che è avvenuto con i pipistrelli è molto simile a ciò che avviene nelle stanze dei collage americani e nelle case universitarie di tutto il mondo.

Ciò che questo esperimento racconta è che “c’è una relazione causale tra essere costretti nello stesso spazio e avere effettivamente una preferenza l’uno per l’altro in seguito. Ecco perché la stanza del dormitorio del college è un esempio perfetto: vieni accoppiato casualmente con qualcuno e per questo motivo, continui a cercare quella persona più tardi. C’è una relazione che si è formata. Potrebbe essere davvero ovvio per gli esseri umani, ma non sappiamo fino a che punto questo sta accadendo in altri animali”.

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