Videocittà riparte dal Gazometro dal 20 luglio il Festival delle visioni

di Stefania Ulivi

Presentata la quinta edizione della rassegna ideata da Francesco Rutelli che quest’anno di svolgerà all’Ostiense all’insegna della transizione digitale e ecologica

«Vogliamo riempire di significati una parola ormai fin troppo evocata: transizione. Nel nostro caso, digitale e ecologica». Arriva alla quinta edizione Videocittà, il «festival della visione», che esplora le forme più avanzate dell’audiovisivo per mappare i molteplici sguardi sul presente e costruire gli immaginari del futuro. Ideata da Francesco Rutelli presidente dell’Anica, con la direzione artistica di Francesco Dobrovich, si terrà dal 20 al 24 luglio in una nuova location, l’area dell’ex Gazometro. «Un’icona cittadina — continua Rutelli — il cuore pulsante della città che è esso stesso un luogo simbolo di evoluzione. Era una sede industriale, da cui si ricavava il gas ma era inquinante. È stata un’area a lungo inaccessibile. Eni l’ha presa e ci ha portato laboratori creativi e di ricerca. Tutto il quartiere Ostiense è una cittadella vitale e vibrante, votata alla trasformazione. Un luogo di incontro tra tradizione e futuro, come uno dei suoi simboli, la Centrale Montemartini, testimonia». Nella serata inaugurale, il 20 luglio, dedicata alla transizione digitale, in collaborazione con Anica e curata da Manuela Cacciamani, presidente dell’Unione Editori e Creators Digitali, sarà presentata un’installazione, «Luna Somnium», ispirata al «sogno» di Keplero, il racconto del grande scienziato considerata la prima opera letteraria di fantascienza. «Una specie luna, una sfera di venti metri visibile in tutta la città che diventa uno schermo multidimensionale in grado di ospitare varie performance».

Tante anime dell’universo audiovisivo presenti al festival con una forte componente di artisti. La sezione Videoarte, sarà curata da Damiana Leoni e Rä di Martino. «I grandi creativi e i grandi protagonisti dell’arte digitale — continua Rutelli — hanno accettato il nostro invito. Arriveranno i grandi personalità, con opere e istallazioni mai viste prima. Un nome tra tutti, l’americana Wu Tsang, artista transgender e attivista che terrà un talk. Per la prima volta in Italia, avremo l’artista marocchina Meriem Bennani. Ma ci saranno anche vecchie glorie come Oliviero Toscani in dialogo con i giovanissimi». Molte anche le esibizioni live. Attesi tra gli altri, Maotik, Daito Manabe e Yukiyasu Kamitani, Memesi Max Cooper, Sick Luke e i Mokadelic. L’intenzione di partenza, cinque anni fa, era stata quella di «far dialogare il mondo dell’audiovisivo con le nuove realtà, far accettare alla cultura del cinema un dialogo con mondi considerati lontani ma che hanno molto in comune. Per fare un esempio, i costumisti oggi vengono assunti per curare i costumi dei videogiochi. È in corso un travaso di linguaggi e competenze in questo settore su cui è bene fermarsi a ragionare con consapevolezza e preveggenza. Non si può subire. È un dialogo imprescindibile. E vogliamo che la città ne sia parte».

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1 giugno 2022 (modifica il 1 giugno 2022 | 09:07)

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