Vaticano, oltre 4mila unità immobiliari di proprietà. Utile netto Apsa di 8,11 milioni
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Galantino: dall’Amministrazione del Patrimonio della sede apostolica versati all’Italia 5,8 milioni per Imu e 2,5 milioni per Ires, i soldi del palazzo di Londra rientrati all’Obolo San Pietro
di Carlo Marroni
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Sono 4.086 le unità immobiliari che fanno capo all’Apsa, il dicastero vaticano che gestisce il patrimonio immobiliare e quello finanziario: in complesso questi immobili rappresentano una superficie commerciale di circa 1,5 milioni di mq.
La cifra emerge dal bilancio del dicastero, presieduto da Nunzio Galantino, che in un’intervista a Vatican News annuncia che è stato realizzato un surplus di 8,11 milioni di euro – al netto dei 30 milioni di contributo al bilancio della Santa Sede – «nonostante le difficoltà causate dalla pandemia. L’obiettivo principale resta il servizio all’evangelizzazione e l’attenzione alle fasce più deboli come mostrano gli aiuti agli inquilini in difficoltà». Inoltre nel 2021 l’Apsa ha dato un maggior contributo alla Curia ( 4,6 milioni di euro) rispetto alle prassi adottate negli anni precedenti.
Per quanto riguarda l’Italia, dice Galantino, l’Apsa versa in forma diretta ed indiretta imposte derivanti dalla gestione e possesso di tutti gli immobili di sua proprietà sul territorio italiano. Per l’anno di imposta 2021 ha versato 5,83 milioni di euro per l’Imu e 2,57 milioni di euro per l’Ires. Nello stesso periodo è proseguita da parte dell’Amministrazione la politica di aiuto per gli inquilini in difficoltà a causa della crisi.
Dalla gestione finanziaria utile di quasi 20 milioni
La gestione mobiliare ha conseguito un risultato positivo pari a 19,84 milioni di euro con un incremento rispetto al 2020 di 4,5 milioni di euro. Tale miglioramento – dice Galantino – è da attribuire all’incremento, non realizzato, della valutazione dei titoli a fine anno. La gestione immobiliare ha conseguito un risultato positivo pari a 20,77 milioni di euro con un incremento rispetto al 2020 di 5,5 milioni, e questo è da attribuire ad un lieve aumento dei canoni di affitto e ad un decremento delle spese di manutenzione. Infine la gestione delle altre attività ha conseguito un risultato negativo pari a 2,5 milioni di euro ma con un miglioramento rispetto al 2020 di 6,1 milioni.
Il patrimonio immobiliare è suddiviso per le seguenti tipologie di portafoglio: libero mercato (1.866 unità corrispondenti a 391.360 mq, il 27% del totale), canone agevolato (1.249 unità corrispondenti a 195.074 mq, il 13%), canone nullo (971 unità corrispondenti a 876.630 mq, il 60%).