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Vaiolo delle scimmie nel Lazio, i casi salgono a 128. Vaia (Spallanzani): “Vaccini efficaci”

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di Clarida Salvatori

Cresciuti di tre rispetto alla precedente rilevazione: la maggior parte dei casi continua a essere collegata a viaggi all’estero. Spallanzani: il 90% di coloro che sono stati vaccinati 40 anni fa contro il vaiolo ha gli anticorpi

Sono arrivati a 128, nel Lazio, i casi accertati di vaiolo delle scimmie. Vale a dire tre in prispetto alla precedente rilevazione del 9 agosto. Riflesso della crescita registrata nell’ultimo bollettino del ministero della Salute anche nel resto del Paese: in Italia sono infatti saliti a 714 i contagi da Monkeypox (25 in più), si tratta di 704 uomini e di 10 donne, con un’età media di 37 anni. Le regioni più colpite restano, oltre al Lazio, la Lombardia (308) e l’Emilia Romagna (73).

Proprio come accaduto per il Covid-19, la battaglia per sconfiggere questa malattia passa per la vaccinazione, iniziata il 5 agosto. “E che prosegue nel Lazio secondo le modalità di reclutamento definite a livello nazionale – ha detto l’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato -. A fine mese verranno superate le 1.200 somministrazioni. Adesso non servono allarmismi ma vaccinare la popolazione a rischio e soprattutto garantire il sufficiente numero di dosi“.

Di pari passo con la vaccinazione procede l’attività di ricerca e di studio da parte dell’Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani, dove hanno ricevuto la dose più di 500 persone. “Stiamo conducendo studi sulla memoria immunologica delle persone a suo tempo vaccinate contro il vaiolo. I dati preliminari indicano che oltre il 90% delle persone che sono state vaccinate 40 anni fa per il vaiolo, ha anticorpi che reagiscono con il virus del vaiolo delle scimmie, talora anche in quantità elevata”.

Questi primi dati delle ricerche condotte all’Inmi dimostrano che il vaccino antivaioloso “è in grado di stimolare una risposta immunitaria forte e duratura, anche a distanza di molti anni. Nelle persone a rischio per il vaiolo delle scimmie, può essere richiamata facilmente anche con una singola dose di vaccino. Chi non ha ricevuto la vaccinazione in passato, e ha comportamenti che lo espongono al pericolo di contagio, deve invece effettuare due dosi di vaccino, a distanza di 28 giorni“.

E sulla pericolosità e la letalità della malattia è intervenuto anche il direttore generale dello Spallanzani, Francesco Vaia. “La notizia del primo decesso tra i cittadini italiani non deve allarmare la popolazione. Salvo casi eccezionali, la malattia decorre in modo benigno, senza complicazioni gravi, con la guarigione che sopraggiunge dopo due o tre settimane”. A fronte di oltre 42mila casi notificati al di fuori dell’Africa centrale e occidentale, i decessi sono stati infatti solo 5, pari cioé a 1,2 su 10mila.

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23 agosto 2022 (modifica il 23 agosto 2022 | 16:18)

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