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Vaccini, il bilancio della campagna di Figliuolo: Pfizer il 65% delle dosi somministrate, flop Novavax

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Coronavirus

L’ultimo vaccino a essere autorizzato non è riuscito a convincere gli scettici: appena 975 somministrazioni al giorno

I dati dei vaccinati al 2 aprile 2022

2′ di lettura

Con la fine dello stato d’emergenza per il coronavirus è terminato anche l’incarico come commissario straordinaio del generale di corpo d’amata Francesco Paolo Figliuolo. Al posto della struttura commissariale c’è una nuova Unità per il completamento della campagna vaccinale che opererà fino al 31 dicembre 2022, diretta da un altro generale, Tommaso Petroni. Figliuolo arrivò il 1° marzo dello scorso anno: da poco era partita la campagna di vaccinazione di massa e la copertura era al 3%. Oggi sfiora il 90% della popolazione over 12 con quasi 136 milioni di dosi somministrate: il 65% Pfizer. Ininfluente l’apporto di Novavax, ultimo preparato a ricevere l’autrizzazione: appena 32mila somministrazioni e un milione di dosi inutilizzate.

Pfizer senza concorrenti: 65% delle dosi somministrate

La campagna vaccinale portata avanti da Figliuolo con l’incarico ricevuto dal premier Mario Draghi ha attraversato diverse fasi: gli “open day” per incentivare l’adesione, la necessità di diversificare i luoghi di somministrazione e le forniture, l’obiettivo raggiunto e superato di 500mila dosi al giorno, la ricerca entro l’estate di un’immunità di comunità (che di fatto non è mai arrivata), la variante Delta, seguita da Omicron e la necessità della terza dose, infine i vaccini anche ai bambini. Il risultato sono 135,92 milioni di dosi somministrate, il 96% di quelle disponibili. La gran parte a marchio PfizerBioNTech (il primo vaccino ad essere stato autorizzato nell’Unione europea, il 21 dicembre 2020): sommando le dosi per gli over 12 (86,04 milioni) a quelle destinate alla fascia pediatrica (2,54 milioni), si arriva a quota 88,59 milioni, pari al 65% del totale delle iniezioni.

Moderna quasi un quarto delle somministrazioni

In una campagna dominata da Pfizer, solo Moderna (anch’esso a tecnologia mRNA) ha raggiunto la doppia cifra: 33,62 milioni di dosi, pari al 24,7%. Si è fermato invece all’8,95% (12,16 milioni) AstraZeneca: un risulato su ci hanno pesato gli episodi di trombosi che hanno spinto a cambiare le raccomandazioni sulle fasce d’età a cui destinarlo (prima autorizzato solo fino a 55 anni, poi sospeso e quindi riservato per gli over 60). L’immunizzante prodotto da Johnson&Johnson è l’unico monodose: a ricevere Janssen, disponibile in Italia da aprile a inizi di luglio 2021, sono stati 1,5 milioni di italiani (1,11% delle dosi totali).

Flop Novavax

Discorso a parte per il vaccino prodotto dell’azienda Novavax, ultimo a essere approvato (il 20 dicembre 2021 dall’Ema, due gironi dopo dall’Aifa). La somministrazione di Nuvaxovid è partita a fine debbraio 2022: trattandosi di un vaccino a base proteica e quindi simile ai tradizionali rispetto a quelli Mrna, si pensava che fosse in grado di convincere anche le persone che fino ad allora avevano deciso di non vaccinarsi. Così non è stato: le somministrazioni sono state complessivamente 32.176, vale a dire 975 al giorno. Le dosi disponibili (e non ancora utilizzate) sono un milione.

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