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“Un altro governo con i grillini? Andremmo incontro a mesi di follia”

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16 Luglio 2022 – 06:00




Il vice di Salvini: “Ascolteremo il premier, difficile tornare indietro”








Lorenzo Fontana, vice di Matteo Salvini nella Lega, spiega la visione del Carroccio sulla crisi innescata dai grillini, spirgando i motivi per cui, qualora il Movimento dovesse cambiare idea su Draghi a Chigi, sarebbe comunque meglio votare.

Sareste disponibili ad un Draghi bis?

«Non possiamo far finta di niente: è successo qualcosa che ha cambiato tutto il quadro. Poi non si può avere un governo che, come purtroppo è successo nell’ultimo periodo, è di continuo sottoposto a veti e controveti. Senza dimenticare le proposte ideologiche che sono state avanzate, come nel caso dello ius scholae e della liberalizzazione della cannabis. Sono state iniziative provocatorie ed è evidente che non possiamo più accettarlo. Se dovesse esserci un altro governo, allora dovrebbe essere un governo che ha voglia di fare determinate cose».

Cioè?

«Abbassare le tasse, dare il via libera ai rigassificatori ed ai termovalorizzatori, sbloccare la questione energetica e dare vita all’autonomia. La situazione economica cui stiamo andando incontro è molto problematica: è necessario un governo che voglia dare davvero ausilio alle famiglie ed alle imprese».

Ci sarebbe un veto sul Movimento 5 Stelle?

«Ripeto: non possiamo fare finta di nulla. Cosa facciamo? Un governo con la stessa maggioranza con la speranza che i grillini non facciano cadere anche questo? E allora perchè noi dovremmo votare decreti che non ci piacciono? Andremmo incontro ad otto mesi di assoluta follia. Ecco perchè, in caso di permanenza dl M5S, è meglio dare la parola agli italiani. Altrimenti sarebbe una presa in giro per l’Italia, per noi e anche per Mario Draghi».

Quindi siete pronti al voto.

«Siamo tutto fuorchè spaventati dalle elezioni. Comunque ascoltiamo cosa dirà il premier mercoledì. La cosa essenziale è che non si dia vita ad un governo che ha come obiettivo quello di tirare a campare».

Dall’altro lato di campo sono esplose le incompatibilità.

«Sì ma non mi appassiona molto quello che accade nel centrosinistra. Mi interessa il coraggio che dobbiamo avere nello stilare un programma elettorale che prenda dei provvedimenti che questo Paese aspetta da tempo. Sono preoccupato dalla situazione economica italiana: saranno tempi molto difficili. Nel centrodestra serve assoluta unità d’intenti».

Qualora ci fosse un Draghi bis cosa chiedereste?

«Nucleare, possibilità di estrarre il gas nell’Adriatico, manovre coraggiose per risolvere l’annosa questione dell’energia. Poi io sono veneto: aspettiamo l’autonomia da tanti anni. Spero che quel provvedimento possa passare, in caso, almeno in Consiglio dei ministri, prima della fine di questa legislatura. Sempre nel caso non si vada a votare».























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