Ultima trovata politicamente corretta: il “diversity editor” in redazione

Nel nome del politicamente corretto si aprono nuove e curiose frontiere professionali. Al quotidiano La Stampa , ad esempio, arriva il “diversity editor”. Già di per sé, l’inglesismo non promette nulla di buono e anzi desta qualche perplessità sul ruolo in questione. Domanda legittima: di che si tratta? Spiegarlo con orgoglio è
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