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Ucraina: ultimatum di Mosca all’Azot, deponete le armi

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La guerra di posizione intorno all’Azot non si sblocca. Nonostante i continui bombardamenti e un assedio sempre più duro, l’ultimatum russo ai combattenti ucraini asserragliati all’interno della fabbrica chimica di Severodonetsk è stato rispedito al mittente. Uno stallo armato che sembra destinato a protrarsi a lungo, come avvenuto per l’acciaieria Azovstal di Mariupol, nel tentativo di frenare l’avanzata di Mosca verso Lysychansk. Secondo l’intelligence britannica, finché gli ucraini riusciranno a mantenere le proprie posizioni nei sotterranei dell’impianto, la Russia non potrà riassegnare le sue unità per operazioni militari in altre zone. Una battaglia che resta quindi al centro di un conflitto con diversi fronti, come quello riaperto da alcuni giorni a Kharkiv, dove si teme un’ulteriore escalation dopo la cattura di due volontari americani che combattevano con le truppe di Kiev.

La guerra in Ucraina, hanno avvertito del resto gli 007 Usa, è giunta a un momento cruciale, che potrebbe determinare il risultato di lungo termine. Nei bunker dell’Azot restano bloccati anche più di 500 civili, tra cui 40 bambini. Anche il corridoio umanitario offerto da Mosca è stato disertato, nel timore di finire nelle zone controllate dai filorussi di Lugansk, unico sbocco concesso. Solo un 74enne ha lasciato lo stabilimento poco dopo l’alba, secondo il capo della guarnigione dei separatisti Alexander Nikishin, che ha accusato Kiev di non aver avvertito i civili della possibilità di evacuazione e di non aver cessato il fuoco per impedirla.

In tutta Severodonetsk la situazione si fa sempre più drammatica. I civili rimasti intrappolati, tra cui anziani, donne e bambini, sono migliaia. L’ufficio dell’Onu per gli Affari umanitari ha lanciato l’allarme sulla carenza di scorte d’acqua e cibo, servizi igienici ed elettricità, avvertendo di non essere in grado al momento di fornire gli aiuti necessari a causa dei continui raid. “Dopo oltre un mese di pesanti combattimenti, le forze russe controllano ora la maggior parte di Severodonetsk. Le tattiche di guerra urbana della Russia, che si basano sull’uso massiccio dell’artiglieria, hanno generato ingenti danni collaterali in tutta la città”, ha spiegato la Difesa di Londra. Una tattica già vista sugli altri fronti, da Mariupol a Kharkiv. Ma pure dopo la distruzione dei ponti sul Siversky Donets che conducevano alla città gemella di Lysychansk, secondo il sindaco Oleksander Stryuk, non si sono persi i contatti con i comandi di Kiev e la resistenza continua. “I russi stanno cercando di prendere d’assalto la città da diverse direzioni”, ma, ha spiegato, “l’esercito ucraino controlla la zona industriale”.

I missili russi continuano a cadere anche nel resto del Paese, specie sul fronte meridionale. Nuovi raid hanno preso di mira i quartieri residenziali di Mykolaiv, dove è stato colpito un palazzo di quattro piani e almeno una persona è rimasta ferita. Altri razzi hanno centrato alcuni villaggi nell’oblast di Dnipro. Nel frattempo, però, Kiev rivendica l’efficacia del suo contrattacco su Kherson.

Cresce intanto la tensione tra Mosca e l’Occidente. Dopo la condanna a morte da parte di un tribunale dei separatisti del Donetsk di due britannici e un marocchino, accusati di essere “mercenari”, anche due americani sono finiti in mani russe. Secondo i media si tratta di due veterani dell’esercito Usa originari dell’Alabama, Robert Druerke e Andy Huynh, fatti prigionieri la scorsa settimana. Anche per loro si teme la sentenza più dura. Ma la Casa Bianca non e’ in grado di confermare la notizia della cattura dei due americani ma nel caso fosse vera fara’ di tutto perche’ ritornino a casa, ha detto John Kirby, coordinatore della comunicazione strategica per il Consiglio della Sicurezza nazionale, ribadendo l’invito a tutti gli americani a lasciare l’Ucraina.

E ancor più minacciose suonano quindi le parole della portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova, secondo cui le condanne a morte inflitte finora devono servire da “esempio” per tutti gli altri “soldati di fortuna” che già combattono al fianco delle truppe di Kiev o intendono farlo.

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XI SENTE PUTIN

Il presidente Xi Jinping ha avuto un colloquio telefonico con il suo omologo russo Vladimir Putin, riferisce il network statale cinese Cctv.



La Cina ha sempre fatto sulla vicenda ucraina una valutazione da un punto di vista storico e “da ciò che è giusto e sbagliato, esprimendo giudizi in modo indipendente e promuovendo attivamente la pace nel mondo e la stabilità dell’ordine economico globale”.



Il presidente Xi Jinping, nel colloquio telefonico con Putin, ha osservato che “tutte le parti dovrebbero spingere per una soluzione adeguata della crisi in Ucraina in modo responsabile”. Secondo il resoconto dei media ufficiali, Xi ha aggiunto che la Cina “è disposta a continuare a svolgere il proprio ruolo in questo senso”.

La Cina è disposta, insieme alla Russia, “a continuare a sostenersi a vicenda su questioni riguardanti gli interessi fondamentali e le principali preoccupazioni come la sovranità e la sicurezza, a intensificare il coordinamento strategico tra i due Paesi e a rafforzare la comunicazione e il coordinamento nelle principali organizzazioni internazionali e regionali come Onu, Brics e Organizzazione per la cooperazione di Shanghai”. Lo ha detto il presidente Xi Jinping a Putin, nel resoconto del network statale Cctv.

La Cina è disposta, insieme alla Russia, “a continuare a sostenersi a vicenda su questioni riguardanti gli interessi fondamentali e le principali preoccupazioni come la sovranità e la sicurezza, a intensificare il coordinamento strategico tra i due Paesi e a rafforzare la comunicazione e il coordinamento nelle principali organizzazioni internazionali e regionali come Onu, Brics e Organizzazione per la cooperazione di Shanghai” ha detto Xi Jinping a Putin

Le due parti, ha aggiunto Xi, dovrebbero promuovere la loro azione con i Paesi dei mercati emergenti e in via di sviluppo che “dovrebbero unirsi e cooperare per lo sviluppo dell’ordine internazionale e della governance globale in una direzione più giusta e ragionevole”. Il presidente cinese ha anche sottolineato che dall’inizio del 2022, di fronte alle turbolenze e ai cambiamenti globali, le relazioni Cina-Russia “hanno mantenuto un buon ritmo di sviluppo”. La cooperazione economica e commerciale bilaterale sta avanzando “costantemente e il ponte Heihe-Blagoveshchensk è stato aperto al traffico, offrendo un nuovo canale per la connettività tra i due Paesi”. La parte cinese è disposta a collaborare con quella russa “per promuovere lo sviluppo costante e a lungo termine della cooperazione pragmatica bilaterale”. Putin, sempre nel resoconto della Cctv, ha da parte sua affermato che, sotto la guida di Xi, la Cina ha ottenuto notevoli risultati in termini di sviluppo e la Russia esprime le sue più sentite congratulazioni, riconoscendo che dall’inizio dell’anno la cooperazione bilaterale si è sviluppata costantemente. Mosca, inoltre, “sostiene l’iniziativa di sicurezza globale proposta dalla parte cinese e si oppone a qualsiasi forza che interferisca negli affari interni della Cina con il pretesto del cosiddetto Xinjiang, Hong Kong, Taiwan e su altre questioni ed è disposta a rafforzare la cooperazione multilaterale con la Cina”.

Nella telefonata con Vladimir Putin, il presidente cinese Xi Jinping ha affermato che “le azioni della Russia per la difesa dei suoi interessi nazionali di fronte alle sfide esterne sono legittime”. Lo afferma il Cremlino, citato dalla Tass.

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