Ucraina, spiragli di pace dalle trattative a Istanbul. Zelensky. ‘Segnali positivi, ma non ci fidiamo’
Si chiude la prima giornata di colloqui tra le delegazioni russa e ucraina a Istanbul. Qualcosa si muove visto che Mosca ora evoca la possibilità di un trattato di pace. La Russia dice di aver ricevuto proposte scritte da Kiev che garantirebbero la sua neutralità e denuclearizzazione. Mentre gli ucraini spiegano che non entreranno nella Nato ma in Europa sì. Lo status di Crimea e Donbass sarà oggetto di trattative ad hoc, dice il capo negoziatore ucraino Podolyak. Kiev propone trattative separate sulla Crimea e il porto di Sebastopoli “che dovranno concludersi entro 15 anni”.
“I segnali che arrivano dalla piattaforma negoziale possono essere definiti positivi. Naturalmente, vediamo tutti i rischi e non vediamo alcun motivo per fidarci delle parole di alcuni rappresentanti di uno Stato che continua a combattere per la nostra distruzione. Gli ucraini non sono persone ingenue. Gli ucraini hanno già capito, durante questi 34 giorni di invasione e negli ultimi otto anni di guerra nel Donbass, che ci si può fidare solo di un risultato concreto”. Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky su Telegram
“Oggi è stato raggiunto il più significativo progresso nei negoziati” per il ministro degli Esteri turco Cavusoglu. “I Paesi garanti dovranno fornirci forze armate, armi e cieli chiusi”, dice Arakhamia, negoziatore ucraino. Rimane tuttavia “un lungo cammino” da fare per arrivare a un accordo di pace accettabile sia per la Russia sia per l’Ucraina, ha detto il capo della delegazione russa, Vladimir Medinsky. Mosca, ha aggiunto, “ha fatto passi da gigante verso la pace e si aspetta un progresso reciproco dall’Ucraina”. E Draghi sente i leader Ue e Biden.
I NEGOZIATI – Le proposte scritte di Kiev per un accordo con Mosca implicano che la Russia non ha obiezioni all’aspirazione dell’Ucraina di entrare nell’Unione europea: lo ha detto il negoziatore russo Vladimir Medinsky.
Nell’agenda dei negoziati c’è “il riconoscimento delle attuali realtà territoriali” dell’Ucraina, afferma la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova, riferendosi implicitamente alla Crimea e al Donbass.
“Continueremo i nostri negoziati con la Russia ma coinvolgeremo anche i Paesi garanti”, ha affermato il delegato ucraino Mikhaylo Podolyak. La Turchia fa parte degli 8 Stati garanti che ha designato Kiev.
LA GUERRA – La Russia sta iniziando a ritirare le sue forze dalle vicinanze di Kiev. Lo riporta Cnn citando due funzionari Usa che vedono nella mossa un grande cambio di strategia. Secondo gli Stati Uniti, i movimenti già osservati sono una mossa di lungo termine. Frenano gli Usa: “La minaccia a Kiev non è finita”, ha detto il portavoce del Pentagono John Kirby. “Nessuno dovrebbe illudersi” che la Russia ha ritirato tutte le sue forze dalla capitale ucraina, ha aggiunto.
Un’operazione umanitaria a Mariupol in questa fase non è possibile, ha comunicato l’Eliseo, dopo un colloquio tra Macron e Putin. Il presidente russo ha assicurato che “rifletterà” sulla proposta di un’evacuazione di cui il presidente francese si è fatto portavoce e che è presentata da Francia, Turchia e Grecia. I “nazionalisti” ucraini devono deporre le armi a Mariupol, ha detto Putin.
Il comandante delle truppe cecene a Mariupol, Ruslan Geremeyev, vicino al leader ceceno Kadyrov e presunto organizzatore dell’assassinio del politico russo Boris Nemtsov, è stato gravemente ferito nella città assediata dai russi. E’ quanto riporta la brigata Azov.
Brigata Azov: ‘Geremeyev gravemente ferito a Mariupol’
LO SCETTICISMO DEGLI STATI UNITI – “Non leggo niente nelle parole della Russia, aspetto di vedere le azioni”, ha detto il presidente americano Joe Biden a proposito delle dichiarazioni di ‘de-escalation’ da parte di Mosca. “Ho parlato con quattro leader europei e siamo d’accordo nel vedere quello che la Russia ha da offrire, nel frattempo continuiamo con le forti sanzioni e gli aiuti militari all’Ucraina affinché si possa difendere”, ha sottolineato.
Biden sarebbe stato al telefono per circa un’ora con i leader europei sulla questione Ucraina. Intanto, il Consiglio Atlantico è convocato a Bruxelles per il 6 e 7 aprile e alla riunione è previsto che ci siano anche i 30 ministri degli Esteri dei Paesi Nato.
ABRAMOVICH MEDIATORE OMBRA- Anche Roman Abramovich ha assistito ai negoziati. La presenza di Abramovich – sottolinea la Bbc – suggerisce che è ancora coinvolto nei tentativi di mediazione. A fare da contorno anche il presunto avvelenamento dell’oligarca russo, che alcune fonti statunitensi e ucraine mettono in dubbio.
LE BORSE CREDONO AI NEGOZIATI – Le Borse europee chiudono in sostenuto rialzo e guardano con fiducia ai negozia tra Russia e Ucraina per porre fine alla guerra. L’attenzione si concentra sugli effetti delle sanzioni mentre il petrolio prosegue in calo e il gas in rialzo. In questo contesto Mosca ribadisce il pagamento del gas in rubli.