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Ucraina Russia, news di oggi sulla guerra | Orban a Putin: «Cessate il fuoco immediato e negoziati in Ungheria»

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di Lorenzo Cremonesi, Giusi Fasano, Andrea Nicastro, Marta Serafini, Silvia Morosi

Le notizie di mercoledì 6 aprile sulla guerra, minuto per minuto: gli Usa stanziano altri 100 milioni di dollari in aiuti militari. Zelensky: serve una Norimberga per i crimini di guerra compiuti da Mosca

• La guerra in Ucraina è al 42esimo giorno. Le Nazioni Unite hanno documentato l’uccisione di 1.480 civili in Ucraina dall’inizio dell’invasione russa del 24 febbraio: sappiamo che il numero è destinato a salire, e molto.


• Esplosioni sono state udite nella tarda serata di ieri nella regione di Leopoli.

• Il presidente ucraino Zelensky è intervenuto ieri al Consiglio Onu elencando i «crimini di guerra» commessi in Ucraina e chiedendo la costituzione di un tribunale «sul modello di Norimberga» per giudicare i responsabili. E oggi è tornato ad attaccare: «Mosca usa fame per dominare l’Ucraina.

• «Le immagini dei civili uccisi a Bucha rappresentano una brutalità non vista in Europa in decenni», ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg.

• Papa Francesco mostra la bandiera ucraina da Bucha: «Il sangue innocente grida fino al cielo».

Ore 15.28 – A Kiev 89 morti e quasi 400 feriti da inizio guerra


Sono 89 le persone che hanno perso la vita a Kiev dall’inizio della guerra, tra cui anche quattro bambini. Lo ha dichiarato il consiglio comunale della capitale ucraina aggiungendo che altre 398 persone sono rimaste ferite. Sono invece 167 gli edifici residenziali danneggiati nei raid russi.

Ore 15.19 – Kiev invita popolazione a evacuare tre regioni orientali


«È necessario essere pronti per un ulteriore aggravamento della situazione»: lo ha detto – come riferisce l’agenzia ucraina Unian – il ministro per la reintegrazione dei territori occupati dell’Ucraina, Iryna Vereschchuk, invitando i residenti di tre regioni orientali ad evacuare immediatamente. Le aree interessate sono quelle di Lugansk, Donetsk e parte della regione di Kharkiv.

Ore 15.07 – Stoltenberg (Nato): «Atrocità mostrano il vero volto di Putin. Dobbiamo essere preparati a un lungo conflitto, anche di anni»


«Le atrocità di Bucha che abbiamo visto rivelano la vera natura della guerra di Putin. Ogni uccisione di civili è un crimine di Ucraina». Lo ha dichiarato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, al suo arrivo alla riunione dei ministri degli Esteri dell’Alleanza.

«Non ci sono indicazioni che Putin abbiamo cambiato idea sull’intenzione di avere il controllo totale dell’Ucraina e riscrivere l’ordine mondiale», ha aggiunto, chiarendo che verranno supportate le indagini sui crimini di guerra compiuti a Bucha. «Dobbiamo essere preparati per un lungo conflitto. La guerra può durare mesi, anche anni». L’Ucraina — ha concluso — «ha bisogno urgente di sostegno militare, sia armi pesanti che armi leggere».

Ore 14.56 – LA TESTIMONIANZA – L’arcivescovo di Kiev: «Noi sconvolti da storia Sasha, il bimbo ucciso nell’evacuazione»


«Siamo stati sconvolti dalla storia di Sasha, bambino di 4 anni, della provincia di Vyshgorod, regione di Kiev, che è stato ucciso durante l’evacuazione». Lo sottolinea Sviatoslav Shevchuk, arcivescovo maggiore di Kiev e capo della Chiesa greco-cattolica, nel suo videomessaggio quotidiano. Shevchuk dedica un pensiero particolare a Sasha, il bimbo ucraino di 4 anni, che si era perso durante l’evacuazione dalla regione di Kiev. «La vita umana durante la guerra – dice l’arcivescovo maggiore di Kiev -… Qual è il suo valore agli occhi delle persone? Agli occhi di Dio è inestimabile». E denuncia: «Questa notte il nemico ha di nuovo lanciato i razzi sui segmenti più sensibili dell’infrastruttura economica ucraina. Sono stati bombardati alcuni stabilimenti chimici e questo ha portato alle conseguenze disastrose per l’ambiente di quelle città e villaggi».

Ore 14.52 – Chernobyl, le trincee scavate dai russi nella zona di esclusione in un video ripreso da un drone



(Guido Olimpio) Immagini riprese da un drone mostrano le trincee e le postazioni scavate dai russi nel settore di Chernobyl. Posizioni, ora abbandonate, create in una delle aree a più alto rischio radiazioni. Nei giorni scorsi — quando la zona intorno alla centrale era tornata sotto il controllo delle autorità di Kiev — c’erano state segnalazioni su presunti ricoveri tra i militari russi che in precedenza erano stati dispiegati nell’area.

Ore 14.49 – La richiesta di Orban a Putin: «Cessate il fuoco immediato e negoziati in Ungheria»


Orban ha parlato oggi con Putin e gli ha chiesto «il cessate il fuoco immediato» in Ucraina. È stato lo stesso premier ungherese, reduce dalla vittoria elettorale di domenica scorsa, a riferire, in una conferenza stampa. del colloquio telefonico durante il quale ha invitato Putin a colloqui di pace con l’Ucraina in Ungheria, con la partecipazione anche del presidente francese Macron e cancelliere tedesco Olaf Scholz. La risposta del presidente russo è stata «positiva», ha detto ancora Orban specificando che Putin ha detto però che avrebbe delle condizioni.

Ore 14.32 – La Banca centrale tedesca mette in guardia dall’uso eccessivo delle sanzioni. Scholz: «Mosca sentirà le nuove sanzioni europee»


La banca centrale tedesca ha criticato le istituzioni finanziarie del Paese per aver interpretato troppo rigidamente le misure punitive contro la Russia. «Vediamo qua e là che si ottempera alle sanzioni in modo eccessivo», ha detto il membro del consiglio della banca centrale Joachim Wuermeling in un’intervista apparsa oggi sul quotidiano finanziario Handelsblatt. Le istituzioni, ad esempio, non dovrebbero escludere i cittadini di origine russa semplicemente per paura di violare le sanzioni, ha affermato. Il quinto pacchetto di sanzioni europee è nella fase di preparazione finale e «contribuirà ancora una volta proprio a far sentire alla Russia le conseguenze di questa guerra, anche per ottenere che ponga fine alla guerra», ha aggiunto il cancelliere Scholz al Bundestag.

Ore 14.11 – Berlino, versione russa su Bucha «insostenibile»


Le immagini satellitari mostrano che la smentita russa sulle responsabilità nelle morti di civili a Bucha, in Ucraina, «non è sostenibile». Così il governo tedesco in una nota.

Ore 14.04 – Kiev, 10 edifici in fiamme nel Lugansk dopo bombe russe


Almeno 10 grattacieli sono in fiamme nella città ucraina di Sievierodonetsk, nel Lugansk, dopo essere stati bombardati dall’esercito russo. Lo riferisce il Guardian online che cita il governatore locale. Al momento non si hanno notizie di eventuali vittime. Proprio questa mattina, le autorità dell’Ucraina orientale hanno esortato i civili a evacuare, avvertendo che i bombardamenti russi potrebbero interrompere le vie di fuga mentre i militari aumentano gli attacchi nell’area del Donbass.

Ore 14.02 – Perché il consenso per Putin in Russia è salito all’83% (e cresce l’approvazione per la denazificazione dell’Ucraina)


(Fabrizio Dragosei) Blocco delle banche, congelamento dei fondi per chi li aveva all’estero. Ma quello che ha colpito di più i normali cittadini russi sono le misure, anche non ufficiali, che stanno modificando la vita di tutti i giorni. Le aziende straniere che hanno chiuso, da McDonald’s a Ikea, i collegamenti con l’estero (e quindi la possibilità concreta di andare in vacanza) che non ci sono più, l’impossibilità di comprare dollari o euro. E tutto questo ha avuto finora l’effetto di convincere milioni di cittadini, soprattutto quelli che ricevono le loro informazioni unicamente dai canali ufficiali, che il Paese è «sotto assedio», che l’Occidente vuole «strangolare la Russia» e i russi con lei. La guerra sarà pure non condivisibile del tutto, ma in situazioni d’emergenza ci si stringe l’uno all’altro e soprattutto ci si stringe attorno al capo. Così il consenso per Putin, come si è visto nei giorni scorsi, sale clamorosamente all’83 per cento.

Ore 13.58 – Kiev: 25 donne denunciano stupri a Bucha


Sono 25 le donne e le ragazze che hanno denunciato di essere state violentate dai militari russi a Bucha. Così Lyudmyla Denisova, commissaria per i diritti umani del Parlamento ucraino, alla Bbc. Denisova ha spiegato che una linea telefonica dedicata all’assistenza ha ricevuto almeno 25 denunce di stupro di donne e ragazze di età compresa tra i 14 ei 24 anni da parte di soldati russi. «Continueremo a documentare questi terribili crimini, sfortunatamente, e ogni criminale sarà punito». Qui il videoreportage di Lorenzo Cremonesi, a Bucha.

Ore 13.55 – I DATI DEL VIMINALE: 85.057 persone arrivate finora in Italia di cui 32.220 minori


Sono «85.057 le persone arrivate finora in Italia» dall’Ucraina, rende noto su Twitter il Viminale. Si tratta di «43.888 donne, 8.949 uomini e 32.220 minori. Rispetto a ieri l’incremento è di 879 ingressi nel territorio nazionale, le destinazioni principali sono Milano, Roma, Napoli e Bologna».

Ore 13.53 – Domani voto su Russia fuori da Consiglio diritti Onu


L’Assemblea generale delle Nazioni Unite voterà domani sulla sospensione della Russia dal Consiglio per i diritti umani.

Ore 13.52 – Sanzioni Ue: consenso su pacchetto, ma decisione slitta


I Paesi Ue hanno espresso un consenso sul quinto pacchetto di sanzioni Ue contro la Russia, ma per dare il tempo di approfondire questioni tecniche la decisione formale è stata rinviata a domani. Lo si è appreso da fonti europee al termine della riunione del Comitato a cui partecipano gli ambasciatori dei 27 presso le istituzioni Ue, il Coreper. Tra i nodi — si apprende ancora — c’è quello di come comportarsi in merito ai contratti in essere tra Paesi Ue e Russia per l’import di carbone, oggetto del quinto pacchetto di misure.

Ore 13.48 – Yellen, da azioni Russia enormi ripercussioni economiche


«Le azioni della Russia rappresentano un inaccettabile affronto all’ordine globale e avranno enormi ripercussioni economiche in Ucraina e nel mondo». Così il segretario al Tesoro americano, Janet Yellen, in base agli estratti del suo intervento davanti alla commissione servizi finanziari del Senato. «Il Tesoro — osserva — è impegnato a far sì che la Russia sia ritenuta responsabile per le sue azioni in modo che non benefici del sistema finanziario internazionale».

Ore 13.47 – Il governatore di Odessa: in corso ricognizioni aeree russe


L’esercito russo sta inviando droni per la ricognizione aerea nella regione di Odessa al fine di individuare obiettivi per attacchi missilistici, ma le unità di difesa aerea ucraine stanno bloccando le azioni nemiche. Così il portavoce dell’amministrazione regionale di Odessa, Serhiy Bratchuk, su Facebook. «Nella notte le sirene anti-raid aerei hanno suonato, poiché il nemico sta intensificando la ricognizione aerea, ma le nostre forze di difesa aerea stanno conducendo operazioni di difesa», ha aggiunto. Inoltre il portavoce ha avvertito i residenti di Odessa che droni ed elicotteri ucraini potrebbero volare nello spazio aereo intorno alla città.

Ore 13.37 – Kiev: pesanti combattimenti in corso a Est


Funzionari ucraini riferiscono che sono in corso pesanti combattimenti nell’est del Paese. Il governatore militare della regione orientale di Lugansk ha esortato i civili a evacuare da alcune città. «Le truppe russe muovono verso Sloviansk (nel Donetsk), Barvinkove (vicino a Kharkiv), Rubizhne (nella regione di Luhansk) e Mariupol», ha detto Vadym Denysenko, consigliere del ministero dell’Interno ucraino. Il sud-est di Mariupol è già stato bombardato per molte settimane.

Ore 13.34 – Scholz: «L’obiettivo è che la Russia perda la guerra»


«Aumenteremo le pressioni sulla Russia, e il primo strumento in questo sono le sanzioni, che sono state preparate da molto da molto tempo, anche da prima del conflitto. E siamo sul punto di rafforzare quelle già esistente. Il quinto pacchetto di sanzioni è pronto». È quanto ha detto Olaf Scholz prima di rispondere alle domande dei deputati per il question time al Bundestag. «Il nostro obiettivo deve rimanere che la Russia perda questa guerra», ha aggiunto il cancelliere tedesco. La Germania continuerà a fornire armi all’Ucraina. Si tratta di forniture che verranno effettuate «coordinandosi con i partner dell’Ue e della Nato». Sempre rivolgendosi ai deputati, il cancelliere ha ribadito che la Nato «non sarà parte del conflitto».

Ore 13.26 – Johnson: a Bucha «non molto lontani da genocidio»


Le azioni commesse dalle truppe russe nella città ucraina di Bucha «non sembrano molto lontane dal genocidio». Lo ha affermato il premier britannico Boris Johnson durante la visita a un ospedale inglese. E ha aggiunto: «Non ho dubbi sul fatto che la comunità internazionale, con la Gb in prima fila, si muoverà di nuovo di pari passo per imporre sanzioni ancora più dure al regime di Putin».

Ore 13.24 – Croce Rossa, 500 evacuati da Mariupol a Zaporizhzhia


Il Comitato della Croce Rossa internazionale ha guidato un convoglio di bus e di auto private che ha permesso a 500 persone di uscire da Mariupol e di raggiungere Zaporizhzhia. «L’arrivo di questo convoglio a Zaporizhzhia è un enorme sollievo per centinaia di persone che hanno sofferto immensamente e ora si trovano in un luogo più sicuro. È chiaro, tuttavia, che altre migliaia di civili intrappolati a Mariupol hanno bisogno di un passaggio sicuro e di aiuti», ha dichiarato Pascal Hundt, capo delegazione del Comitato della Croce Rossa internazionale in Ucraina.

Ore 13.20 – Anonymous viola il servizio tv interno al Cremlino

Un gruppo di hacker del collettivo The Black Rabbit World, legato ad Anonymous, sarebbe riuscito ad ottenere l’accesso alla rete televisiva interna del Cremlino. Lo rivelano gli stessi attivisti di Anonymous in un tweet in cui si mostrano alcune sequenze (senza audio) datate 4 marzo di sale conferenze o di seminari web con diversi collegamenti in atto. Annunciando l’intrusione il collettivo afferma «Non ci fermeremo finché non riveleremo tutti i vostri segreti. Non riuscirete a fermarci. Ora siamo all’interno del castello, Cremlino».

Ore 13.18 – Il comune di Mariupol: i russi bruciano i cadaveri dei civili per nascondere le atrocità

A Mariupol i russi stanno usando crematori mobili per distruggere i corpi dei civili morti nelle ostilità. Lo ha denunciato il Consiglio comunale della città nel Sud dell’Ucraina, da settimane assediata dalle forze di Mosca. «Gli assassini coprono le loro tracce», si legge in un comunicato diffuso sul canale Telegram dello stesso Consiglio, «a Mariupol hanno messo in funzione crematori mobili. Dopo l’ampia eco internazionale generata dal genocidio di Bucha, i vertici della Federazione russa hanno ordinato di distruggere qualsiasi prova dei crimini commessi dal loro esercito a Mariupol». Al momento, la denuncia delle autorità locali non è stata confermata da altre fonti indipendenti.

Ore 13.06 – Sindaco Hostomel: 15 bimbi tra i 400 scomparsi


«Dal 28 febbraio, dopo i primi giorni dell’occupazione militare russa a Hostomel, abbiamo cominciato a raccogliere le liste delle persone scomparse. Finora ne abbiamo contate oltre 400: si tratta di concittadini con cui non riusciamo a stabilire alcun contatto. Tra questi, ci sono finora anche una quindicina di bambini. Altri quindici civili, a quanto ci risulta da fonti investigative, sono stati rapiti». Lo ha detto il sindaco facente funzioni della città di Hostomel, Taras Dumenko, all’inviato dell’Ansa. Dumenko sostituisce il sindaco, ucciso durante l’occupazione.

Ore 13.04 – L’Olanda sequestra 14 yacht russi


Le autorità doganali olandesi hanno sequestrato presso costruttori navali olandesi 14 super yacht che si ritiene siano di proprietà di oligarchi russi. A renderlo noto il ministro degli Affari esteri, Wopke Hoekstra, citato dai media olandesi. Le navi di lusso non possono essere formalmente consegnate e non possono lasciare il Paese a causa delle sanzioni contro Russia, Bielorussia, Putin e oligarchi russi.

Ore 13.03 – Oms, 93 attacchi alla sanità dall’inizio del conflitto


Sono saliti a 93 gli attacchi all’assistenza sanitaria in Ucraina, con 73 morti e 46 feriti, fra cui operatori sanitari. Questo il bilancio aggiornato dell’Organizzazione mondiale della sanità, che ha verificato e confermato altri 6 attacchi.

Ore 13.02 – Rettore università Kiev: «Proporremo raccolta libri per biblioteche università distrutte»

Ore 12.50 – Peskov: indagine indipendente su «messinscena» di Bucha

Il processo negoziale tra le delegazioni di Mosca e Kiev «continua, ma è molto più viscoso di quanto vorremmo». Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. Lo riporta la Tass. «La mostruosa messinscena» di Bucha deve essere chiarita attraverso «un’indagine obiettiva e indipendente», ha aggiunto.


Ore 12.48 – Kuleba chiede all’Ue di fare «scelte difficili»


Il ministro degli Esteri ucraino, Dmitro Kuleva, dice di apprezzare l’intenzione Ue di rafforzare delle sanzioni nei confronti della Russia: il pacchetto dovrebbe prevedere, tra le altre cose, il divieto del carbone russo e la chiusura dei porti europei alle navi russe; ma insiste che non è abbastanza e che occorre arrivare all’embargo di gas e petrolio e alla disconnessione dal sistema Swift di tutte le banche russe. «Tempi difficili -aggiunge su Twitter- richiedono decisioni difficili».

Ore 12.23 – Zelensky: «Mosca usa la fame per dominare l’Ucraina»


La Russia sta usando la fame come arma nel suo tentativo di conquistare il territorio. Lo ha detto il presidente ucraino Zelensky in un messaggio video al Parlamento irlandese. L’Ucraina – ha detto – è uno dei più grandi produttori mondiali di cibo. Le azioni della Russia porteranno a una carenza di prodotti alimentari e all’aumento dei costi per milioni di persone in tutto il mondo. «Per loro la fame è un’arma contro di noi, gente comune, come strumento di dominazione», ha affermato. E ha sottolineato che l’esercito di Mosca ha bloccato tutti i porti marittimi dell’Ucraina e le navi con cibo da esportare.

Ore 12.14 – Mosca: Ue non blocchi Kaliningrad, è un «gioco pericoloso»


«La Russia spera che il buon senso non permetta all’Unione europea di impegnarsi nel gioco pericoloso di un possibile blocco della regione di Kaliningrad». A lanciare l’appello è il vice ministro degli Esteri russo, Alexander Grushko, ripreso dalla Tass. «Spero vivamente che il buon senso in Europa non permetta di impegnarsi in nessun gioco intorno a Kaliningrad, un gioco pericoloso».

Ore 12.10 – Incendiata villa Solovyev sul lago
di Como


Scritte contro Vladimir Soloviev e contro la guerra russa in Ucraina sono state tracciate durante la notte sulla villa dell’anchorman russo a Pianello del Lario, sul lago di Como, pochi chilometri a nord di Menaggio, in quella che è la sua principale proprietà sul lago. Il fatto è stato denunciato ai carabinieri che stanno cercando di rintracciare gli autori. L’atto è certamente collegato al tentativo di questa mattina incendiare l’altra villa. Entrambi gli immobili erano stati sequestrati dal governo nell’ambito delle misure anti Putin, assieme a un terzo appartamento di lusso a Griante, sempre sul lago di Como.

Ore 11.59 – Medvedev, faremo battaglia legale contro sequestri


L’ex presidente della Russia e attuale vicepresidente del Consiglio di sicurezza Dmitry Medvedev ha promesso una battaglia legale internazionale contro i sequestri di proprietà russe all’estero. Sul suo profilo Telegram, l’uomo politico russo vicino al presidente Valdimir Putin ha scritto che «i nostri avversari dovrebbero capire che dovranno affrontare un gran numero di casi in tribunale, sia in quelli nazionali degli Stati Uniti e dell’Europa che nei tribunali internazionali».

Ore 11.50 – In Italia mille profughi da Moldavia


Oltre agli 85.057 cittadini ucraini giunti sino a oggi alle nostre frontiere, l’Italia accoglierà anche mille profughi in fuga dalla guerra che si sono rifugiati in Moldavia. Come annunciato dalla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese al Consiglio europeo Affari interni dello scorso 28 marzo, l’Italia ha aderito al meccanismo di solidarietà che l’Unione europea ha attivato nei confronti della Moldavia. «È un dovere offrire un aiuto concreto a questo Paese sottoposto a una fortissima pressione esercitata dai profughi costretti ad abbandonare le loro case», ha detto la responsabile del Viminale, ricordando che si tratta «di un passo in linea con la nostra consolidata posizione a favore di forme tangibili di solidarietà».

Ore 11.50 – Kiev, bombardato centro distribuzione aiuti nel Donetsk


Almeno due persone sono morte in bombardamenti russi su un centro per la distribuzione di aiuti umanitari nella regione di Donetsk, nell’est dell’Ucraina. Lo riferisce il governatore locale, aggiungendo che almeno 5 persone sono ferite.

Ore 11.44 – Zelensky: basta ritardi, Ue introduca sanzioni più rigide «Vorrei chiedervi di convincere i partner dell’Ue a introdurre sanzioni più rigide contro la Russia per assicurarsi che la macchina da guerra russa si fermi». Così il presidente Zelensky, in collegamento con il Parlamento irlandese. «Sono sicuro che l’intera Europa può fermare questa guerra e portare pace e stabilità nell’est dell’Europa. Non possiamo più ritardare», ha aggiunto.

Ore 11.25 – Zelensky: «Non tollero indecisione Ue e Usa su sanzioni»


«Le indecisioni occidentali sulle sanzioni con cui colpire la Russia per la guerra in Ucraina non sono più tollerabili» lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky intervenendo al Parlamento irlandese in collegamento da Kiev.

Ore 11.20 – L’Europa sta finanziando, di fatto, la guerra russa, dice l’Ue


Nella giornata di oggi, l’Ue approverà un nuovo pacchetto di sanzioni nei confronti della Russia: come spiegato qui, potrebbero essere colpite personalità (come le figlie di Putin, l’oligarca Oleg Deripaska e il numero uno della banca Sberbank), oltre a beni e servizi (a partire dallo stop all’import di carbone).

L’Unione europea non ha varato invece sanzioni su petrolio e gas: e come scritto da Federico Fubini qui, «c’è qualcosa di strano quando il pacchetto di sanzioni più duro mai deciso su una grande economia produce, in apparenza, un’eterogenesi dei fini. Quando un mese dopo il blocco delle riserve della banca centrale il rublo prima crolla del 45% sull’euro, poi torna a un soffio da dov’era prima della guerra. C’è qualcosa d’imprevisto quando all’embargo che avrebbero dovuto mettere in ginocchio l’industria russa rischia di seguire un raddoppio, in volume finanziario, delle sue esportazioni. Oppure quando un default delle scadenze di debito in dollari, sempre annunciato, per il momento non arriva».

A esplicitare quel «qualcosa di strano» è stato oggi l’Alto rappresentante per la Politica estera dell’Ue Josep Borrell: «Ci vogliono meno applausi e più aiuti», all’Ucraina. Abbiamo dato un miliardo di euro all’Ucraina, può sembrare tanto ma è quello che paghiamo ogni giorno a Putin per l’energia. Da quando è iniziata la guerra gli abbiamo dato 35 miliardi di euro».

Ore 11.15 – Le parole del Papa, con la bandiera ucraina: «Il sangue innocente grida al cielo»


(Gian Guido Vecchi) I gesti, prima delle parole. «Ieri mi hanno portato questa bandiera», dice Francesco, e si china a baciarla, la dispiega, la mostra ai fedeli. «Questa bandiera viene dalla guerra, proprio da quella città martoriata, Bucha».

Prima ha denunciato «l’impotenza dell’Onu», ora scandisce: «Le recenti notizie sulla guerra in Ucraina, anziché portare sollievo e speranza, attestano invece nuove atrocità, come il massacro di Bucha. Crudeltà sempre più orrende, compiute anche contro civili, donne e bambini inermi. Sono vittime il cui sangue innocente grida fino al cielo e implora: si metta fine a questa guerra, si facciano tacere le armi, si smetta di seminare morte e distruzione. Preghiamo insieme su questo».

Il Papa ha invitato sul palco dell’Aula Nervi un gruppo di bambini ucraini, ha donato loro delle grandi uova di Pasqua. «Questi bambini sono dovuti fuggire e arrivare a una terra sana. È duro essere dovuti andare in un’altra terra per una guerra. Questo è uno dei frutti della guerra: non dimentichiamoli e non dimentichiamo il popolo ucraino» (Qui l’articolo integrale).

Ore 11.10 — Zelensky accusa la Russia di usare la fame come un’arma


Nel corso del suo intervento al Parlamento irlandese, questa mattina, il presidente russo Volodymyr Zelensky ha accusato la Russia di utilizzare la fame come un’arma, per catturare Mariupol — la città portuale devastata da settimane di assedio, dove la situazione umanitaria è ormai disperata.

«Bloccando i porti e le navi che trasportano il cibo verso i Paesi di Asia e Africa, la Russia aumenta deliberatamente i prezzi del cibo impedendo di combattere la fame nei Paesi poveri, così come usa l’arma della fame per sottomettere Mariupol».

Qui l’intervista al sindaco di Mariupol, firmata da Greta Privitera.

Ore 11 – «Oltre 400 persone scomparse da Hostomel»


Più di 400 persone sono scomparse dalla città di Hostomel che, insieme a Bucha e Irpin, ha sopportato il peso dell’offensiva della Russia sulla capitale ucraina. A riferirlo è il capo dell’amministrazione militare locale, Taras Dumenko, citato dalla Bbc. Secondo Dumenko, i russi potrebbero aver rapito le persone, molte delle quali per poi fucilarle.

Hostomel è sede dell’aeroporto preso d’assalto, sin dalle prime ore dell’invasione, dalla Russia. Secondo quanto rivelato nei giorni scorsi, i servizi segreti americani avevano condiviso con il governo ucraino i piani di assalto russi sull’aeroporto, consentendo dunque alla difesa di Kiev di difendere la cittadina e impedire che di lì potesse partire il pianificato assalto alla capitale.

Ore 10.12 – La vicepremier ucraina: «A Mariupol 11 corridoi umanitari»


La vice premier dell’Ucraina, Iryna Vereshchuk, ha affermato che per oggi sono stati concordati 11 corridoi umanitari precisando che coloro che cercano di lasciare Mariupol dovranno utilizzare i propri veicoli. Lo riferiscono diversi media internazionali. All’inizio di questa settimana, una missione concordata dal Comitato Internazionale della Croce Rossa per evacuare le persone da Mariupol era stata bloccata e respinta dalle forze russe.

Ore 9.57 – Von der Leyen: «Colpiremo il petrolio russo»


È necessario, per l’Unione europea, «diversificare le fonti energetiche» e, in futuro, «dobbiamo anche colpire il petrolio» russo. Così la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen intervenendo al Parlamento di Strasburgo. «Non saranno le ultime sanzioni queste, ne imporremo altre», ha aggiunto, sottolineando la necessità di «limitare la nostra dipendenza dai carburanti fossili».

Ore 9.36 – Borrell: «Dobbiamo continuare ad armare l’Ucraina»


«Bisogna far cessare la guerra il prima possibile. Ma quando finisce la guerra, come finisce? Il prima possibile, sì, ma non in qualunque maniera possibile. Ci interessa come finisce questa guerra. Perché se finisce con un Paese distrutto e dominato e neutralizzato, con milioni di esiliati e migliaia di morti, no, non vogliamo che finisca così. E perché non finisca così dobbiamo continuare ad appoggiare l’Ucraina fornendole armi. Dobbiamo continuare ad armare l’Ucraina» sono le parole dell’Alto rappresentante dell’Ue per la politica estera e di sicurezza, Josep Borrell, al Parlamento europeo.

Ore 9.15 -Michel: «Prima o poi sanzioni su petrolio e gas russo»


Ad un certo punto l’Unione Europea dovrà decidersi a sanzionale le importazioni di petrolio e gas dalla Russia per fermare l’invasione in Ucraina. Così il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel nel suo discorso al Parlamento europeo.

8.54 – La Turchia chiede un’inchiesta su Bucha


«La nostra aspettativa essenziale è che venga aperta un’inchiesta indipendente sugli eventi per determinare i responsabili». Lo fa sapere il ministero degli Esteri turco in un comunicato riguardo ai massacri di Bucha e Irpin in Ucraina. «Prendere di mira civili innocenti è inaccettabile» si legge nel comunicato dove si afferma che «la Turchia condivide il dolore del popolo ucraino».

Ore 8.51 – Kiev: «Colpito deposito di petrolio a Dnipropetrovsk»


«Nella notte, l’esercito russo ha lanciato diversi attacchi aerei sulla regione di Dnipropetrovsk e ha colpito un deposito di petrolio». Lo scrive su Telegram il capo dell’amministrazione militare regionale di Dnipropetrovsk, Valentyn Reznichenko, ripreso da Ukrinform. «La notte è stata allarmante e difficile. Il nemico ha attaccato la nostra regione dall’alto e ha colpito il deposito di petrolio e uno degli impianti. Il deposito di petrolio con il carburante è stato distrutto. I soccorritori stanno ancora combattendo le fiamme dell’impianto. C’è un grande incendio. Il carburante sta bruciando», ha scritto. Non è chiaro se ci sono state o meno vittime.

Ore 8.50 – Onu: quasi 1500 civili uccisi e oltre 2mila feriti


Quasi 1.500 civili uccisi e oltre 2mila feriti. Questo il bilancio, tra la popolazione ucraina, della guerra iniziata con l’invasione del 24 febbraio. A riportare le cifre è l’Alto Commissariato Onu per i diritti umani. In una dichiarazione, l’Onu precisa che finora sono stati registrati 1.480 morti tra i civili e 2.195 feriti. Tra i deceduti ci sono 321 uomini, 211 donne e 61 bambini, oltre a 815 adulti ancora non identificati.

Ore 8.38 – La Nuova Zelanda: dazi del 35% sulle importazioni russe


Le autorità neozelandesi hanno annunciato mercoledì che il Paese applicherà dazi del 35% su tutte le importazioni dalla Russia ed estenderà i divieti di esportazione esistenti su prodotti industriali strettamente legati alle industrie strategiche russe. «Le immagini e le notizie che emergono sulle atrocità commesse contro i civili a Bucha e in altre regioni dell’Ucraina sono ripugnanti e riprovevoli, e la Nuova Zelanda continua a rispondere agli atti di aggressione insensati di Putin», ha affermato il ministro degli Esteri, Nanaia Mahuta.

Ore 8.34 – La procura di Kiev indaga su 4.684 presunti crimini di guerra


I pubblici ministeri ucraini hanno annunciato indagini su 4.684 presunti crimini di guerra russi dopo che sono emerse le immagini che testimoniavano dei crimini commessi a Bucha. Secondo i dati diffusi dall’ufficio del pubblico ministero, un totale di 4.468 potenziali crimini di guerra sono stati inseriti tra quelli oggetti di inchiesta a partire da ieri, ma la cifra cresce di centinaia di casi ogni giorno. Il procuratore generale ucraino Iryna Venediktova ha descritto «l’inferno» delle città recentemente liberate intorno a Kiev ed ha promesso di «punire le persone disumane» che ne sono responsabili nel corso di una conferenza stampa a Bucha.

Ore 8 – L’auto contro l’ambasciata russa a Bucarest, con un morto


Un’auto si è schiantata contro il cancello dell’ambasciata russa a Bucarest prendendo fuoco, e il conducente è morto.

A riferirlo è la polizia della capitale della Romania.

L’incidente è avvenuto intorno alla 6 della mattina: l’auto si è schiantata contro il cancello, ma non è entrata nel complesso dell’ambasciata. Non si sa se il gesto sia stato deliberato, né quali siano le motivazioni.

Nei giorni scorsi, diverse ambasciate russe in Europa sono state prese di mira da manifestanti a causa dell’invasione russa in Ucraina.

Un ?ofer a murit dup? ce a intrat cu ma?ina în gardul Ambasadei Rusiei la Bucure?ti. Autoturismul a luat foc.

Circula?ia rutier? este blocat? pe artera care a avut loc accidentul, la fa?a locului sunt prezente multe echipaje de la brigada antitero, dar ?i poli?i?ti ?i jandarmi. pic.twitter.com/UtBYViTQvw

— Marius Daniel (@MariusD78953735) April 6, 2022

Ore 7.45 – Mosca: «Risponderemo a ogni atto ostile»


Mosca «risponderà ad ogni atto ostile contro la Russia»: a riferirlo — ribadendo quanto affermato ieri — è il ministero degli Esteri di Mosca. Il riferimento è all’espulsione di diplomatici russi da vari Paesi europei: le contromosse prevederanno — con ogni probabilità — l’espulsione dei rappresentanti dei Paesi che hanno deciso di punire i funzionari russi.

Nella giornata di ieri, anche Vladimir Putin ha parlato di contromosse dirette ai «Paesi ostili»: tra le misure menzionate, anche la riduzione di esportazioni di cibo all’estero.

Nella giornata di oggi, si discuterà il quinto pacchetto di sanzioni europee da 20 miliardi, presentato ieri dalla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen. Le principali proposte sono:

1. Stop al carbone. Arriva il via libera della Germania, che è la principale consumatrice del carbone russo;

2. Divieto di export nella tecnologia;

3. Stop alla partecipazione delle compagnie russe ad acquisizioni pubbliche nei Paesi membri della Ue;

4. Fondo compensativo europeo per gestire l’impatto delle sanzioni;

5. Divieto di transazione con quattro importanti banche russe, tra le quali la Vtb, la seconda più importante. Congelati molti patrimoni russi a Cipro.

Ore 7.35 – Chi sono i diplomatici russi espulsi dall’Italia?


(Alessandro Trocino) Nella giornata di ieri, il governo italiano ha espulso trenta diplomatici russi che lavoravano all’ambasciata da Roma, dichiarandoli persone non gradite, in quanto sospette spie. La stessa mossa fatta due giorni fa da Berlino e poi da Parigi e Madrid. Anche Romania, Svezia, Slovenia e Danimarca si sono allineate, così come la Ue, che ha espulso 19 diplomatici. Un’azione coordinata europea che non è piaciuta al Cremlino, naturalmente, che ha annunciato ritorsioni. Ma neanche alla Lega, sempre propensa a frenare sull’offensiva contro la Russia: «La pace – spiega Matteo Salvini – si raggiunge con il dialogo, non espellendo diplomatici».

Ma chi sono i diplomatici espulsi? Sono tutte persone accreditate presso l’ambasciata di Mosca a Roma, con incarichi diversi, scrive Giovanni Bianconi: «di questi, almeno 25 sono considerati aggregati ai servizi segreti russi Svr, Fsb e Gru». I dettagli qui.

Ore 7.25 – La situazione sul campo, e i massacri a Mariupol


Come spiegato da Giuseppe Sarcina qui, oltre che dai nostri inviati in Ucraina, la Russia sta puntando decisamente, con una manovra a tenaglia, a conquistare la regione del Donbass. E a confermare quanto drammatica sia la situazione sul campo arrivano le parole del consueto bollettino quotidiano del ministero della Difesa britannico.

La situazione umanitaria a Mariupol — città portuale devastata dai russi — «si sta aggravando», a causa dei «continui, violenti combattimenti e bombardamenti russi».

Secondo i militari di Londra, a Mariupol rimangono circa «160mila persone», «la gran parte» delle quali non ha «luce elettrica, possibilità di comunicare, medicine, riscaldamento o acqua. «Le truppe russe hanno impedito l’accesso degli aiuti umanitari, probabilmente per esercitare pressione sugli occupati e indurli alla resa».

Ore 7.15 – Il processo a Putin


(Alessandro Trocino) Volodymyr Zelensky ha tenuto ieri un drammatico discorso-appello alle Nazioni Unite. Si è presentato sul maxi schermo del Consiglio di sicurezza dell’Onu, riunito ieri mattina a New York su richiesta di Mosca. Ha paragonato i militari russi «ai terroristi dell’Isis». Ha avvertito che «Bucha non è un caso isolato, presto purtroppo vedremo le immagini di Mariupol, Kharkiv, Irpin, Dumerka, Motyzin» e di tante altre città.

Prima conclusione: i responsabili devono essere puniti severamente, «ci vuole un processo come quello che si è tenuto a Norimberga per i criminali nazisti dopo la Seconda guerra mondiale». E a sostegno delle parole, Zelensky ha fatto proiettare un video con le sequenze raccapriccianti degli eccidi. I cadaveri carbonizzati, le fosse comuni, i civili uccisi con le mani legate, l’anziana donna colpita in bicicletta.

Ma le parole più forti Zelensky le pronuncia contro l’Onu: «Se non siete in grado di intervenire, di aiutarci, se per noi avrete solo vuote parole, allora significa che non avete nessuna funzione. Dovreste semplicemente dissolvervi». Poi chiede l’espulsione della Russia dal Consiglio di sicurezza e il superamento del diritto di veto concesso ai cinque membri permanenti.

Sul tema dei veti che bloccano le Nazioni Unite, oggi c’è il Dataroom di Milena Gabanelli e Danilo Taino (lo trovate a questo link).

Mentre Marilisa Palumbo intervista il professore di diritto internazionale Philippe Sands, dell’University College di Londra, che spiega: «Bisogna incriminare Putin. Con una corte speciale bastano tre mesi».

Ore 7 – Quanto durerà ancora la guerra?


(Giuseppe Sarcina, corrispondente da Washington) La guerra in Ucraina sta entrando in una nuova fase. Quanto potrà durare?

L’intelligence di Stati Uniti e Gran Bretagna, nonché il comando Nato, concordano sullo scenario di massima: l’armata putiniana, dopo aver mollato la presa su Kiev, si prepara ad attaccare nel sud-est del Paese, con una manovra a tenaglia. L’attacco riuscirà? Gli Ucraini potranno resistere? Quali armi occorrono loro? E se Putin riuscisse a conquistare il Donbass, quale sarebbe il passo successivo? Le risposte nell’articolo completo, a questo link.

Ore 6.20 – Intel, il colosso dei chip ferma produzione in Russia


Il colosso americano di chip elettronici Intel Corp ha annunciato l’interruzione immediata di tutte le sue attività in Russia. «Intel continua ad unirsi alla comunità globale nel condannare la guerra della Russia contro l’Ucraina e chiede di ritornare velocemente alla pace», scrive la compagni, che ha anche aggiunto di aver preso provvedimenti per minimizzare i danni alla sua attività globale.

Ore 5.44 – Procuratrice Kiev: 5mila crimini di guerra


Almeno 5mila crimini di guerra commessi da russi sono al momento oggetto d’indagine in Ucraina, ha annunciato la procuratrice generale Ucraina, Irina Venediktova, in un briefing a Bucha, ripreso da alcuni media, fra cui il Kyiv Independent. «Anche in questa situazione così crudele, i crimini di guerra sono i primi ad apparire nell’ordine, seguiti dai crimini contro l’umanità e dal genocidio», ha detto Venediktova.

Ore 5.34 –
Il sindaco di Bucha: uccisi 320 civili


Il sindaco di Bucha ha dichiarato alla Bbc che le truppe russe hanno ucciso almeno 320 suoi concittadini durante l’occupazione della città, e ha aggiunto di aver visto di persona alcune di queste esecuzioni. «Ho assistito a diversi episodi», racconta Anatoly Fedoruk. «C’erano tre auto di civili che cercavano di evacuare in direzione di Kiev e che sono stati brutalmente uccisi a colpi d’arma da fuoco. C’era anche una donna incinta il cui marito urlava di non spararle. Ma loro hanno sparato e l’hanno uccisa brutalmente». Fedoruk ha anche detto alla Bbc che i russi in particolare cercavano politici. Il sindaco ha invitato il ministro degli Esteri russo, che ha pubblicamente negato i crimini attribuiti ai russi, a «venire nella città di Bucha a vedere di persona i corpi delle persone uccise, a guardare negli occhi le loro famiglie, le loro madri, mariti o bambini diventati orfani».

Ore 4.22 – Soldatesse prigioniere dei russi «denudate e abusate»


Denudate, costrette a stare accovacciate, umiliate, intimidite. Soldatesse ucraine catturate dai russi sono state sottoposte ad abusi e torture, secondo quanto denuncia la commissaria ai Diritti umani del parlamento ucraino, Lyudmyla Denisova sul suo account Telegram, ripresa dalla Cnn. Si tratta della testimonianza di 15 militari donna che fanno parte di un gruppo di 86 soldati ucraini rilasciati dai russi venerdì scorso. Hanno raccontato – secondo quanto denuncia Denisova, citata da Cnn – di essere state portate in Bielorussia al centro di detenzione di Bryansk, dove sarebbero state denudate alla presenza di uomini, costrette a stare accovacciate. Venivano tagliati loro i capelli e le si interrogava, scrive Denosova, nel tentativo di spezzarne il morale. Alcune venivano poi obbligate a prendere parte a video di propaganda russa. La commissaria ucraina parla di violazione dell’articolo 13 della Convenzione di Ginevra sui prigionieri di guerra, che sancisce che questi ultimi devono essere «sempre trattati con umanità» e chiede che indaghi su questi episodi la Commissione Onu sulle violazioni dei Diritti umani nell’invasione russa dell’Ucraina e la missione dell’Osce. In precedenza Denisova aveva denunciato maltrattamenti a prigionieri di guerra ucraini da parte dei russi, che li avrebbero percossi, privati del cibo, intimiditi ed esposti al gelo.

Ore 3.45 – Blinken: 100 milioni in aiuti militari


Gli Usa annunciano 100 milioni di dollari in aiuti militari aggiuntivi all’Ucraina. Lo ha annunciato il segretario di Stato Usa, Antony Blinken. «Ho autorizzato, a seguito di una delega del presidente, 100 milioni di dollari per venire incontro all’urgente bisogno dell’Ucraina di sistemi anti-corazzati», ha detto il segretario di Stato, che si trova a Bruxelles, in un tweet. Il portavoce del Pentagono John Kirby, ha affermato che il finanziamento extra di 100 milioni sarà utilizzato «per soddisfare un urgente bisogno ucraino di ulteriori sistemi anti-corazza Javelin». Gli ucraini hanno usato i missili lanciati a spalla «in modo così efficace per difendere il loro paese», ha osservato. Il 1 aprile, il Pentagono ha annunciato un extra di 300 milioni di dollari in assistenza militare. Kirby ha affermato che l’ultima tranche ha portato gli aiuti militari statunitensi all’Ucraina a «più di 1,7 miliardi di dollari dall’inizio dell’invasione premeditata e non provocata della Russia il 24 febbraio» e a più di 2,4 miliardi di dollari dall’inizio del mandato del presidente Usa, Joe Biden.

Ore 2.55 – Nuova Zelanda impone tariffa 35% su import da Mosca


La Nuova Zelanda introdurrà una tariffa del 35% su tutte le importazioni dalla Russia ed estenderà gli attuali divieti all’export ai prodotti industriali legati alle industrie russe strategiche: lo ha reso noto il governo di Wellington, secondo quanto riporta il Guardian. «Le immagini e le notizie che emergono sulle atrocità commesse contro i civili a Bucha e in altre regioni dell’Ucraina sono ripugnanti e riprovevoli e la Nuova Zelanda continua a rispondere agli atti di aggressione insensati di Putin”, ha detto la ministra degli Esteri, Nanaia Mahuta, sottolineando che il governo prenderà ulteriori misure ai sensi della legge sulle sanzioni russe per sostenere l’Ucraina. Le nuove tariffe e sanzioni entreranno in vigore il 25 aprile.


Ore 1.41 – Pentagono: aumenta il rischio di estensione del conflitto


«Ci troviamo a fronteggiare due potenze globali: la Cina e la Russia, ciascuna con significative capacità militari ed entrambe volte a cambiare fondamentalmente le regole basate sull’attuale ordine mondiale: stiamo entrando in un mondo che sta diventando più instabile e il potenziale per un significativo conflitto internazionale sta aumentando, non riducendosi»: così il capo dello stato maggiore congiunto Mark Milley in una audizione parlamentare. L’invasione russa dell’Ucraina, ha aggiunto, è «la più grande minaccia alla pace e alla sicurezza dell’Europa e forse del mondo» nei suoi 42 anni di servizio nell’esercito Usa. Una posizione condivisa anche dal capo del Pentagono Lloyd Austin nella stessa audizione.

Ore 1.10 – Generale Usa: conflitto durerà per anni


«Penso che questo sia un conflitto molto prolungato, penso che sia almeno misurabile in anni. Non so se decenni, ma almeno anni di sicuro». Così il generale dell’esercito statunitense, Mark Milley, secondo il Guardian. «Penso che la Nato, gli Stati Uniti, l’Ucraina e tutti gli alleati e i partner che sostengono l’Ucraina saranno coinvolti in questo per un po’ di tempo», ha aggiunto.

Ore 1.05 – Media russi: Cipro non invierà armi su richiesta degli Usa


Cipro non invierà armi in Ucraina su richiesta degli Stati Uniti, per non ridurre la sua capacità di difesa, ha affermato il capo del ministero della Difesa cipriota, Charalambos Petridis. Lo scrive Ria Novosti, citando fonti dei media. Parlando alla commissione parlamentare, Petridis ha specificato che non esiste tale possibilità, perché il Paese è sotto occupazione, ed ora il Ministero della Difesa sta risolvendo la questione della manutenzione dei sistemi d’arma di fabbricazione russa, scrive il quotidiano Fileleftheros. Tuttavia, Cipro è solidale con l’Ucraina e le fornisce assistenza umanitaria. In precedenza, il quotidiano Kathimerini ha scritto che gli Stati Uniti – ricorda l’agenzia – hanno chiesto a Nicosia di trasferire il sistema antiaereo BUK M1-2 e due tipi di sistemi antiaerei.

Ore 00.24 – Procura, da militari russi abusi e torture ai bambini


La procuratrice generale ucraino, Irina Venediktova, afferma che l’esercito russo in Ucraina ha commesso violenze sessuali non solo contro donne e uomini, ma anche contro bambini e anziani. Lo riporta la Ukrainska Pravda. Le forze dell’ordine hanno ricevuto una serie di denunce, alcune delle quali diffuse anche sui social. La procura – ha detto Venediktov – ha convenuto sulla necessità di utilizzare i protocolli internazionali per indagare su questi crimini di guerra, chiedendo di accertare eventuali casi di abusi sessuali sulle vittime del conflitto.

6 aprile 2022 (modifica il 6 aprile 2022 | 15:32)

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