Ucraina Russia, news di oggi sulla guerra | Mariupol, porto conquistato. Il profilo dei marines ucraino «hackerato». Onu: aumentano stupri
di Lorenzo Cremonesi, Giusi Fasano, Andrea Nicastro, Marta Serafini, Silvia Morosi, Valentina Santarpia
Le notizie di lunedì 11 aprile sulla guerra in Ucraina, in diretta. Il cancelliere austriaco Nehammer ha incontrato Putin a Mosca. L’Italia ha firmato un accordo sul gas con l’Algeria. Secondo l’intelligence di Londra, la Russia è pronta a riutilizzare bombe al fosforo a Mariupol
• La guerra in Ucraina è al 47esimo giorno. Mosca sta accelerando le manovre per portare l’assalto al Donbass: qui l’aggiornamento sulla guerra di Guido Olimpio e Andrea Marinelli.
• Scontro tra Italia e Russia: oggi, ad Algeri, il premier Draghi e il ministro degli Esteri Di Maio hanno firmato un accordo sul gas con l’Algeria, «per far fronte ai ricatti russi», ha detto il titolare della Farnesina. Mosca: «È l’Ue che ricatta la Russia». La replica dell’Italia: «Il ricatto è da parte di chi pretende il pagamento in rubli», violando le condizioni contrattuali.
• In quella che, per Putin, rappresenta certamente una sconfitta, ieri Marine Le Pen è stata battuta da Emmanuel Macron nel primo turno delle presidenziali francesi.
• La denuncia di Zelensky: «A Mariupol decine di migliaia di morti». Intanto, nel pomeriggio, le milizie separatiste filorusse hanno annunciato di aver conquistato l’intera area del porto della città.
• Borrell (Ue): «La guerra si vince o perde solo sul campo». La replica di Mosca: «Così cambiano le regole del gioco».
• È durato 90 minuti l’incontro tra il cancelliere federale austriaco Nehammer e il presidente della Federazione russa Putin. Secondo la cancelleria, tra i due leader c’è stato un colloquio «diretto» e «non amichevole». Nehammer si dice convinto che Putin creda ancora nei colloqui di pace avviati a Istanbul.
Ore 00.12 – Procuratrice, oltre 5.800 crimini di guerra
La procuratrice generale dell’Ucraina, Iryna Venediktova, ha detto che al momento sono oltre «5.800 i casi» di crimini di guerra commessi dalla Russia in Ucraina. In particolare Venediktova ha parlato del massacro a Bucha, vicino a Kiev, dove domani effettuerà un nuovo sopralluogo. «Qui stiamo ancora riesumando cadaveri dalle fosse comuni», ha detto in un’intervista alla Cnn precisando che quello che ha constatato sul campo non sono solo «crimini di guerra ma anche contro l’umanità». Quanto agli eventuali processi contro gli autori di queste atrocità, tema che si sta discutendo da giorni anche negli Stati Uniti e in Europa, la procuratrice ha dichiarato che l’Ucraina «vuole perseguire questi criminali nel Paese, in tribunale ucraini». Ma «ovviamente c’è anche il percorso della Corte penale internazionale», ha aggiunto. Al momento ci sono oltre 500 sospettati, inclusi alti ufficiali militari e alti funzionari russi.
Ore 23.29 – Onu: aumentano violenze sessuali
Aumentano i casi riportati di violenza sessuale in Ucraina: lo ha detto al Consiglio di sicurezza dell’Onu la giordana Sima Bahous, direttrice esecutiva dell’agenzia delle Nazioni Unite per le donne (UN Women). «Questa guerra deve finire. Sentiamo sempre più spesso parlare di stupri e violenza sessuale. Sono accuse che devono essere indagate in maniera indipendente per garantire giustizia» ha detto Bahous, che ha recentemente visitato la regione. «Vediamo una serie di segnali d’allarme dovuti dalla combinazione di spostamenti di massa di profughi interni e di ampia presenza di coscritti e mercenari, unita alla brutalità contro i civili ucraini». Kateryna Cherepakha, presidente dell’organizzazione per i diritti umani La Strada-Ukraine, ha riferito di notizie di nove casi di stupro da parte di soldati russi su 12 donne e ragazzine. «È solo la punta dell’iceberg» ha detto al Consiglio. «Sappiamo e vediamo che lo stupro è usato come un’arma di guerra dai russi nell’invasione in Ucraina». La settimana scorsa le Nazioni Unite avevano annunciato un’inchiesta sulle accuse di stupro da parte dei soldati russi, inclusi stupri di gruppo e violenza davanti ai bambini, ma anche un’inchiesta sulle accuse di atti di violenza sessuale compiuti dalle milizie di difesa civile ucraine e dalle forze armate ucraine.
Ore 22.49 – Azov: i russi hanno usato sostanza velenosa a Mariupol
«Gli occupanti russi hanno usato una sostanza velenosa di origine sconosciuta contro militari e civili ucraini a Mariupol». La denuncia arriva dal controverso battaglione nazionalista Azov su Telegram, ripreso dal Kyiv Independent e altri media ucraini. «La sostanza — aggiunge il battaglione — è stata diffusa da un drone e le sue vittime riportano disturbi respiratori». L’intelligence britannica aveva avvertito in mattinata di un «possibile uso futuro di armi al fosforo a Mariupol da parte dell’esercito russo».
Ore 21.53 – Oggi evacuati 4.354 civili grazie ai corridoi umanitari
Sono 4.354 le persone evacuate oggi dall’Ucraina attraverso i corridoi umanitari. A dirlo è la vicepremier di Kiev, Iryna Vereshchuk, aggiungendo che per il terzo giorno consecutivo l’esercito russo ha impedito a un convoglio di autobus da Zaporizhzhia di evacuare civili da Berdyansk, Tokmak e Energodar.
Ore 20.58 – Arrestato a Mosca il dissidente Kara-Murza
Il dissidente russo Vladimir Kara-Murza – già sopravvissuto a due avvelenamenti – è stato arrestato oggi di fronte alla sua abitazione di Mosca. A riferirlo su Twitter è Ilya Yashin, leader di Solidarnost.
Ore 20.41 – Draghi: «Nuova fase strategica delle politiche energetiche»
«In Europa oggi si sta riconsiderando il piano di interconnessioni tra i vari Paesi, stiamo entrando in una fase strategica delle politiche energetiche completamente diversa da quanto é stato finora». Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio Mario Draghi durante l’incontro con la comunità italiana ad Algeri. «Quanto sta avvenendo con Russia e Ucraina ridisegna le interconnessioni per il gas oggi, domani per l’idrogeno, ma anche per energia elettrica rispetto a come sono oggi in Europa», ha aggiunto.
Ore 20.36 – Mariupol, hackerato profilo Facebook dei marines ucraini
Il disperato appello diffuso nelle scorse ore su una pagina Facebook attribuita alla 36/ma brigata marina separata, secondo cui «dopo 47 giorni di difesa di Mariupol, le risorse della brigata si sono esaurite», è un fake. Lo ha affermato il vicesindaco Serhiy Orlov, citato dalla Bbc. Secondo l’ex soldato ed esperto militare Andriy Shor, la pagina sarebbe stata hackerata. L’autenticità del messaggio era apparsa dubbia anche perché scritto in russo.
Ore 20.36 – La Francia espelle altre sei sospette spie russe
Il ministero degli Esteri francese ha annunciato che sei agenti russi che operavano sotto copertura diplomatica e le cui attività si sono rivelate contrarie agli interessi nazionali del paese sono stati dichiarati persona non grata. «In assenza dell’ambasciatore di Russia, il numero due è stato convocato al Quai d’Orsay questa sera per essere informato di questa decisione», afferma il ministero in un comunicato.
Ore 20.09 – Cingolani: subito da Algeri 3mld gas in più, sale a 9 da 2023
«L’accordo non termina nel 2024 ma il flusso sarà costante o su una rampa che andrà a crescere: da Algeri avremo circa 3 miliardi di metri cubi in più di gas subito, altri 6 nel 2023 per arrivare a 9 miliardi, circa 3 miliardi di gas e 3 di Gnl». Lo ha detto il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani interpellato ad Algeri sull’intesa sull’aumento delle forniture di gas algerino.
Ore 20.08 – Macron: «Pronto ad andare a Kiev se è utile»
«Sono pronto ad andare a Kiev se è utile». Emmanuel Macron non esclude di recarsi a breve in Ucraina per incontrare il presidente Volodymyr Zelensky. «Se ci torno, è per trovare una soluzione alla guerra, ristabilire un dialogo». «Ho fatto tutto quello che ho potuto per fermare la guerra e proteggo i francesi da un’estensione della guerra. Se riusciamo a riavviare il dialogo, allora forse una visita sarà utile», ha dichiarato su Bfmtv.
Ore 19.55 – Il sindaco di Mariupol: «Oltre 10mila morti nell’assedio »
Il sindaco di Mariupol ha detto all’Associated Press che, dall’inizio dell’invasione russa, nella città portuale assediata sono morti più di 10mila civili. La stima sembra rievocare quella fatta dal presidente ucraino Zelensky poche ore fa: secondo lui, a Mariupol ci sarebbero state «decine di migliaia di morti».
Ore 19.07 – Centinaia veicoli russi nell’est Ucraina: la conferma del dipartimento della Difesa Usa
Il Pentagono ha confermato oggi che la Russia sta inviando centinaia di veicoli militari, compresi elicotteri da combattimento e artiglieria, nell’Ucraina dell’est in vista di una nuova e importante fase della guerra. Lo riporta il New York Times. La conferma del dipartimento della Difesa americana è arrivata dopo la diffusione venerdì di immagini satellitari che mostravano una lunga colonna di veicoli militari russi che si muovevano dalla città orientale di Velykyi Burluk verso la città di Izium.
Ore 18.57 – Il Wto abbassa le stime sul Pil globale 2022: «La guerra ha inferto un duro colpo all’economia globale»
L’Organizzazione mondiale del commercio (Wto) vede al ribasso le stime del Pil globale a causa del conflitto in Ucraina, che «non solo ha creato una crisi umanitaria di proporzioni immense, ma ha anche inferto un duro colpo all’economia globale». È quanto si legge nella nota che esamina le implicazioni della guerra per il commercio e lo sviluppo globali: il Wto «prevede che la crisi potrebbe ridurre la crescita del Pil globale di 0,7-1,3 punti percentuali, portando la crescita tra il 3,1% e il 3,7% per il 2022», si legge.
Ore 18.33 – Il cancelliere austriaco: «Putin ha ancora fiducia nel processo di Istanbul»
«Vladimir Putin ha ancora fiducia nel processo di Istanbul, negli sforzi diplomatici e nei colloqui in Turchia»: lo ha detto il cancelliere austriaco Karl Nehammer in una conferenza stampa dopo l’incontro con il leader russo a Mosca. «Il processo di Istanbul – secondo Nehammer – è attualmente l’unico formato possibile per un confronto tra russi e ucraini».
Ore 18.15 – Draghi: «Accordo con l’Algeria è una risposta significativa alla dipendenza dal gas russo»
«Subito dopo l’invasione dell’Ucraina, avevo annunciato che l’Italia si sarebbe mossa con rapidità per ridurre la dipendenza dal gas russo. Gli accordi di oggi sono una risposta significativa a questo obiettivo strategico, ne seguiranno altre», ha dichiarato il premier Mario Draghi dopo la firma dell’accordo sull’energia con il presidente algerino Abdelmadjid Tebboune. «Il governo italiano intende difendere i cittadini e le imprese dalle conseguenze del conflitto», ha aggiunto Draghi.
Il premier ha poi ricordato che «i rapporti tra Italia e Algeria hanno radici profonde», che «l’Algeria è il primo partner commerciale dell’Italia nel continente africano» e che «l’interscambio tra i nostri Paesi è in forte crescita».
Ore 18.08 – L’accusa di Mosca: «Kiev prepara provocazioni con l’aiuto della Gran Bretagna»
L’Ucraina starebbe preparando «nuove provocazioni» contro la Russia «nella regione di Sumy», «sotto la guida delle forze speciali britanniche»: è l’accusa del ministro della Difesa di Mosca, Sergej Shoigu, riportata dall’agenzia Ria Novosti.
Ore 17.52 – L’aggiornamento militare: il Donbass si può difendere?
Rispetto all’inizio dell’operazione speciale, oggi Mosca può concentrarsi nella zona sud-sudest dell’Ucraina partendo da una posizione di vantaggio. Gli ucraini, dal canto loro, a Sud hanno le brigate migliori. Saranno in grado di sottrarsi alla morsa? Il punto sulla situazione al fronte, di Guido Olimpio e Andrea Marinelli.
Ore 17.19 – La Cina ha esortato la Nato «ad astenersi dal tentativo di destabilizzare l’Asia o il mondo in generale»
«La Nato ha già causato il caos in Europa», ora «non tenti di farlo in Asia o nel mondo»: lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Zhao Lijian. Il monito arriva in risposta alle affermazioni del segretario generale dell’Alleanza Atlantica Jens Stoltenberg, secondo cui Pechino rappresenta «una sfida sistemica» per la sicurezza delle «democrazie».
Ore 17.08 – Nehammer: «Usate parole chiare per definire i massacri»
Secondo la cancelleria austriaca, citata dalla rete televisiva Orf, Karl Nehammer avrebbe detto a Putin che «la guerra deve cessare, perché in guerra ci sono solo sconfitti da entrambe le parti» e che «le sanzioni resteranno in vigore e saranno eventualmente inasprite». Il cancelliere austriaco avrebbe usato «parole chiare» per definire i crimini guerra commessi a Bucha e in altre città, sottolineando la «necessità di un’inchiesta internazionale» su questi fatti.
Ore 17.01 – Nehammer: «Con Putin non è stato un incontro amichevole».
«Il colloquio con Putin è stato molto duro e diretto». Lo ha detto il cancelliere austriaco Karl Nehammer, citato dall’agenzia austriaca Apa: «Un incontro non amichevole», ha aggiunto.
Ore 16.56 – Borrell, l’invasione russa un orribile fallimento
Ancora l’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera: «Ci sono due parole per qualificare l’aggressione russa dell’Ucraina. La prima fallimento. È un grande fallimento dell’esercito russo. Hanno cercato di conquistare Kiev e sono stati respinti e l’hanno abbandonata dopo che hanno visto che è impossibile per loro conquistare la capitale. Ora si stanno raggruppando nell’Est e gli ucraini sono molto convinti che lanceranno una grande offensiva nel Donbass. La seconda parola è orrore. Ciò che l’esercito russo si è lasciato dietro è civili morti, città distrutte, bombardamento indiscriminato».
Ore 16.49 – Borrell: «Giustizia per le violazioni russe del diritto internazionale»
«Abbiamo avuto un incontro con il procuratore generale della Corte penale internazionale e ci siamo confrontati su come assicurare alla giustizia le grosse violazioni della Russia del diritto internazionale». Lo ha dichiarato Josep Borrell, Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, al termine della riunione del Consiglio Affari esteri.
Ore 16.23 – I separatisti annunciano conquista del porto di Mariupol
Le milizie separatiste filorusse hanno conquistato l’intera area del porto di Mariupol, ultimo avamposto dei difensori della città portuale insieme all’acciaieria Azovstal. Lo ha annunciato Denis Pushilin, capo dell’autoproclamata repubblica del Donetsk, secondo quanto riporta l’agenzia Tass.
Ore 16.22 – Kiev: 33mila abitanti di Mariupol deportati in Russia
Sono 33mila gli abitanti di Mariupol che sono stati deportati con la forza in Russia e nei distretti temporaneamente occupati della regione di Donetsk. Lo ha annunciato la commissaria ucraina per i diritti umani Lyudmila Denisova, su Telegram, come riporta Unian. Nelle zone occupate della città «è in corso una brutale retata di civili, condotta con l’assistenza di collaboratori locali».
Ore 16.09 – Ankara: mine nel mar Nero forse lasciate intenzionalmente La Turchia sospetta che le mine navali trovate nelle scorse settimane vicine alla costa turca nel mar Nero possano essere state lasciate intenzionalmente. A farlo sapere il ministro della Difesa Hulusi Akar, come riporta Hurriyet, durante una riunione del partito di governo Akp. «Abbiamo sospetti riguardo al fatto che le mine siano state lasciate intenzionalmente» in mare «nell’ambito di un piano per fare entrare navi dragamine della Nato nel mar Nero, per metterci in una posizione difficile», ha affermato il ministro turco. «Non sappiamo chi abbia lasciato le mine nel mar Nero, sono di fabbricazione russa, ma la questione riguardante quale Paese le abbia lasciate è oggetto di un’inchiesta».
Ore 16.02 – Concluso incontro Putin-Cancelliere Austria dopo 90 minuti
L’incontro tra Nehammer e Putin si è svolto presso la residenza del presidente russo a Novo-Ogaryovo, nel distretto Odintsovsky, all’interno dell’Oblast di Mosca. Al colloquio erano presenti solo i due interpreti.
Ore 15.47 – Bbc, oltre 20% vittime russe confermate erano ufficiali
Oltre il 20% dei 1.083 militari russi la cui morte in Ucraina è stata confermata da Mosca erano ufficiali. Lo ha riferito la Bbc, che afferma di aver verificato l’identità dei caduti sulla base di quanto riportato dai funzionari locali e dai media russi. Secondo l’emittente britannica, tra i militari russi uccisi durante l’ostilità la cui morte è stata confermata figurano 10 colonnelli, 20 tenenti colonnelli, 30 maggiori e 155 ufficiali di grado minore. Olga Ivshina, corrispondente della Bbc, ha sottolineato che «circa il 15% di tutte le perdite russe confermate sono paracadutisti di unità considerate élite dell’esercito. L’addestramento dei paracadutisti in Russia richiede più tempo e denaro rispetto ai fanti, quindi sono perdite significative».
Ore 15.41 – Onu, almeno 1.842 civili morti da inizio guerra
Sono almeno 1.842 i civili rimasti uccisi in Ucraina dallo scorso 24 febbraio. L’ultimo bilancio diffuso dall’Ufficio dell’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani registra anche 2.493 feriti. Secondo il bollettino, tra le oltre 1.800 vittime ci sono almeno 301 donne, 70 bambini, 28 ragazze e 50 ragazzi.
Ore 15.33 – Unicef: 7,1 milioni di sfollati, metà sono bambini
«Sono oltre 7,1 milioni le persone sfollate a causa della guerra in Ucraina, e circa la metà sono bambini e bambine». Così il portavoce di Unicef Italia, Andrea Iacomini, sottolineando che a quasi due mesi dall’inizio della guerra «la situazione dei minori è sempre più grave».
Ore 15.27 – Arrestati dai russi 9 volontari in missione a Mariupol
Nove autisti del gruppo di volontari Help people in missione a Mariupol per consegnare cibo e medicine alla popolazione assediata sono stati arrestati dai militari russi. Lo denuncia alla Cnn Alex Voronin, capo della ong. Dieci minibus erano entrati nel Donbass per aiutare a evacuare la popolazione da Mariupol, quando sono stati fermati dai soldati russi, che volevano far tornare il convoglio in Russia. Dinanzi al rifiuto, gli autisti sono stati fatti prigionieri. Secondo Voronin, «sappiamo che tre di loro si trovano a Donetsk, dove sono stati interrogati in modo brutale, gli viene dato poco da mangiare e vengono tenuti in condizioni orribili. Gli è stato detto che hanno il diritto di tenerli in detenzione fino a 30 giorni».
Ore 15.04 – Iniziato incontro Nehammer-Putin a Mosca
È iniziato a Mosca il colloquio tra il cancelliere austriaco, Nehammer, e il presidente della Federazione russa, Putin. Il Bundeskanzler già alla vigilia dell’incontro aveva detto che «non sarà moralmente neutrale» nei confronti di Putin e parlerà dei «crimini di guerra» compiuti in Ucraina. Nehammer ha rifiutato di sottoporsi al tampone molecolare russo per l’accertamento del coronavirus prima di incontrare Putin. Anche il presidente francese Emmanuel Macron non si era sottoposto al tampone Pcr russo prima di incontrare il leader del Cremlino. Secondo i media austriaci, i due leader non si sarebbero nemmeno stretti la mano e non ci sarebbero foto ufficiali dell’incontro.
Ore 15.02 – A Borodyanka militari 234esimo reggimento russo. La premier della Lituania visita il villaggio: «Indescrivibile»
Secondo l’intelligence militare ucraina, gli autori dei crimini commessi a Borodyanka, nella regione di Kiev, sono militari del 234 reggimento d’assalto aviotrasportato della Federazione Russa. Lo riporta Pravda Ukraina. Questa unità militare è di stanza a Pskov, in Russia. Gli 007 ucraini hanno rilasciato una lista con nomi, posizioni, data di nascita e dettagli di parenti stretti. Intanto oggi anche la premier lituana Ingrida Simonyte è stata a Borodyanka: «Non ci sono parole per descrivere quello che ho visto e sentito», ha scritto su Twitter. La visita di Simonyte segue quella effettuata tre giorni fa a Bucha dalla presidente della Commissione europea von der Leyen e dell’Alto rappresentante per gli affari esteri, Borrell.
Ore 14.56 – Lavrov, nessuna pausa ostilità prima di accordo finale
Mosca non sospenderà le sue operazioni militari in Ucraina prima dei prossimi colloqui di pace. Così il ministro degli esteri russo Serghei Lavrov, ricordando che in occasione del primo round negoziale tra le delegazioni russa e ucraina, il presidente Putin aveva ordinato una pausa delle azioni militari. La posizione di Mosca è cambiata da allora, ha sottolineato, intervistato dalla televisione pubblica Rossiya 24. «Dopo aver capito che gli ucraini non avevano intenzione di ricambiare» la nostra iniziativa, «è stata presa la decisione che durante i successivi round di colloqui non ci sarebbero state pause fino al raggiungimento di un accordo finale», ha spiegato il capo della diplomazia di Mosca.
Ore 14.50 – Mosca, conquistato villaggio strategico a Est
Le truppe russe hanno occupato il villaggio di Kamyanka, nella regione orientale di Kharkiv (distretto di Izyum), «una delle linee di difesa più fortificate delle forze armate ucraine», secondo quanto riferito il ministero della Difesa di Mosca. «La cattura e il mantenimento dell’insediamento ha permesso alle forze principali di sviluppare con successo l’offensiva», ha affermato il ministero.
Ore 14.36 – Kiev: «Servirà sminamento su quasi metà territorio»
Quasi la metà della superficie dell’Ucraina è attualmente coperta dalle mine. Lo afferma il Servizio statale di emergenza, secondo quanto riportano i media ucraini. «Oggi abbiamo svolto un’analisi indicativa dei territori dove è necessario realizzare una serie di misure per lo sminamento umanitario, e questa è una ricognizione tecnica del territorio. Secondo le nostre stime preliminari, si tratta di circa 300mila chilometri quadrati, quasi la metà del territorio del nostro Paese», ha detto Oleh Bondar del Servizio statale di emergenza.
Ore 14.27 – 007 di Kiev: «Mosca offre soldi a minori per informazioni»
I russi tentano di corrompere con soldi i minorenni ucraini per avere in cambio informazioni sulla dislocazione delle forze militari. Lo riferisce il servizio di sicurezza ucraino, come riporta Pravda Ukraina. A Kharkiv gli occupanti hanno stabilito un contatto con un minore tramite un messaggero su Telegram. Anche nella regione di Lugansk, due soldati russi hanno offerto denaro a un ragazzo di 16 anni in cambio di informazioni sulla posizione e sulle rotte delle truppe ucraine. A causa dell’intervento delle forze di sicurezza, i ragazzi non hanno avuto il tempo di passare informazioni al nemico.
Ore 14.24 – Esercito ucraino, pronti alla battaglia finale a Mariupol: «Abbiamo finito le munizioni, combattono pure autisti e cuochi»
L’esercito ucraino annuncia che si sta preparando per «la battaglia finale» nella città assediata di Mariupol. In una dichiarazione su Facebook riportata dal Guardian, la 36esima brigata ha dichiarato che «le munizioni stanno finendo». Dopo aver difeso il porto per 47 giorni e aver fatto «tutto il possibile e l’impossibile» per mantenere il controllo della città, i militari hanno affermato di essere stati respinti e circondati dall’esercito russo, aggiungendo: «È la morte per alcuni di noi e la prigionia per gli altri». Le forze russe hanno affermato che i combattimenti si sono recentemente incentrati attorno alle acciaierie Azovstal di Mariupol e nel porto. «Chi non ha le membra strappate tornerà in battaglia- scrivono i militari stremati-. La fanteria è stata tutta uccisa e gli attacchi sono condotti da artiglieri, cannonieri antiaerei, operatori radiofonici, autisti e cuochi. Anche l’orchestra» si è lanciata in battaglia. La brigata si lamenta anche di essere stata abbandonata dalla leadership militare ucraina «perché siamo stati cancellati».
Ore 14.10 – Lavrov, le parole di Borrell cambiano le regole del gioco
«Le dichiarazioni del capo della politica estera dell’Ue Josep Borrell riguardo all’Ucraina cambiano significativamente le regole del gioco». A dirlo è il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, sul canale Tv Rossiya-24. «Devo dire che ciò che Borrell ha detto in questo contesto aggressivo e senza precedenti, davvero, cambia significativamente le regole del gioco», dichiara Lavrov. Borrell aveva detto che l’Ucraina avrebbe «vinto la guerra sul campo di battaglia».
Ore 14 – L’orrore russo e la chiesa: «Così mi hanno torturato»
Torture da parte dei militari russi si sono verificate a Lukashivka, in un villaggio vicino a Chernihiv, a nord di Kiev. È quanto ha constatato l’inviato Ansa sul posto, parlando con alcune delle persone torturate. Uno di questi ha mostrato le ferite delle coltellate alle gambe: «Mi chiedevano dove fossero i soldati ucraini, ma non sapevo nulla». Un’altra persona, un giovane di vent’anni, sarebbe stato legato e tenuto nudo al freddo per diverse ore. Le torture sarebbero avvenute nei pressi della chiesa dell’Ascensione, al centro del villaggio – diventato per 22 giorni il quartier generale dei militari russi – ora quasi totalmente distrutta durante una battaglia.
Ore 13.38 – Atto vandalico ambasciata russa, il fermato è ucraino
Un 43enne di nazionalità ucraina è stato denunciato in stato di libertà dalla polizia per aver compiuto atti vandalici ai danni dell’ambasciata russa in Italia. L’ingresso della sede diplomatica è stato imbrattato di vernice.
Ore 13.37 – Zelensky: «Non cederemo territori in cambio della pace»
«Non sono pronto a cedere alcun territorio» dell’Ucraina in cambio della pace. Lo ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky intervistato dalla Cbs, aggiungendo che non avrebbe mai riconosciuto la Penisola di Crimea come territorio russo nonostante sia stata annessa da Mosca.
Ore 13.32 – Austria, Nehammer dirà a Putin che ha perso guerra
«Fa la differenza essere faccia a faccia e dirgli qual è la realtà: che questo presidente ha di fatto perso la guerra moralmente». Lo ha detto, parlando prima della riunione Ue in Lussemburgo, come riporta la Cnn, il ministro degli Esteri austriaco Alexander Schallenberg in vista dell’incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e il cancelliere austriaco Karl Nehammer oggi a Mosca. «Dovrebbe essere – afferma – nel suo stesso interesse che qualcuno gli dica la verità. Penso sia importante e lo dobbiamo a noi stessi se vogliamo salvare vite umane. Dobbiamo usare ogni possibilità per porre fine alla situazione infernale in Ucraina».
Ore 13.26 – Lavrov: Russia «paziente», continuerà i negoziati
«Non c’è motivo» per cui la Russia non possa continuare i negoziati con l’Ucraina. Così il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, sul canale Rossiya 24. Il ministro ha ribadito che Kiev ha cambiato la sua posizione nei negoziati «di 180 gradi», ma — ha chiarito — «noi siamo pazienti e continuiamo». Secondo Lavrov, «l’Unione europea vede l’Ucraina come testa di ponte per colpire la Russia».
Ore 13.22 – Congelati beni per 105 mln a pilota F1 Mazepin
Un provvedimento di congelamento di beni in seguito alle sanzioni imposte dall’Unione europea nei confronti di cittadini russi è scattato nei confronti del pilota di formula 1 Nikita Dmitrievich Mazepin, che fino al 5 marzo ha corso per la scuderia Hass, e di suo padre Dmitry Arkadievich Mazepin. Il provvedimento è stato eseguito dalla Guardia di Finanza e riguarda un complesso immobiliare ad uso residenziale a Portisco, in provincia di Olbia, del valore di 105 milioni. Il complesso, secondo gli accertamenti, è intestato ad una società estera riconducibile ai due.
Ore 13.06 – Ue esclude 21 compagnie aeree di Mosca da lista voli sicuri
La Commissione europea ha incluso 21 compagnie certificate in Russia nella lista delle compagnie aeree soggette a divieto operativo o restrizioni operative all’interno dell’Unione europea, perché non soddisfano gli standard di sicurezza internazionali. «Ciò riflette gravi problemi di sicurezza dovuti alla ri-registrazione forzata da parte della Russia di aeromobili di proprietà straniera, consentendo consapevolmente il loro funzionamento senza certificati di aeronavigabilità validi. Ciò viola gli standard internazionali di sicurezza aerea», scrive la Commissione.
Ore 13.02 – Slovacchia nega distruzione lanciatori S300: bufala
«La Slovacchia nega categoricamente la propaganda russa, in base alla quale il sistema di difesa S300 in Ucraina è stato distrutto. È una bufala. Ufficialmente confermato dall’Ucraina». Così il primo ministro Eduard Heger su Twitter.
Ore 12.55 – La giornalista russa «no war» corrispondente di Die Welt
La giornalista russa Marina Ovsiannikova, che ha fatto irruzione con un cartello di denuncia della guerra durante il telegiornale del primo canale della tv di stato russa, è diventata corrispondente del tedesco Die Welt. Ad annunciarlo il direttore Ulf Poschardt in un comunicato. «Ovsiannikova ha avuto il coraggio, in un momento decisivo, di affrontare gli spettatori in Russia con un’immagine non diluita della realtà – ha spiegato – . In questo modo ha difeso le più importanti virtù giornalistiche, nonostante la minaccia della repressione statale».
Ore 12.36 – Ue, cancelliere austriaco a Mosca? Ogni sforzo è utile
«Il cancelliere ha informato la presidente von der Leyen della sua intenzione di andare a Mosca, è avvenuto nel weekend. Per noi ogni sforzo per provare a portare la pace all’Ucraina è utile». Così la portavoce della Commissione europea, Dana Spinant, nel briefing con la stampa.
Ore 12.22 – Mosca, vernice rossa contro ambasciata russa a Roma
L’ambasciata della Federazione russa in Italia è stata oggetto di «un’aggressione da parte di un cittadino ucraino, che ha cosparso di vernice rossa la porta d’accesso al suo territorio». Lo riporta Ria Novosti citando un comunicato della sede diplomatica. «L’11 aprile, alle 6.20, è stata gettata vernice contro l’ambasciata russa in Italia. Sul posto è arrivata la polizia, l’aggressore è stato arrestato. In relazione all’incidente è stata inviata una nota verbale al ministero degli Esteri italiano in cui si chiede di rafforzare le misure di sicurezza della missione e di condurre un’indagine obiettiva sull’incidente», si legge nella nota.
Ore 12.21 – Berlino, l’Ucraina ora ha bisogno di armi pesanti
«L’Ucraina ha bisogno di altro materiale militare, innanzitutto di armi pesanti». Lo ha detto la ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock, a Lussemburgo, a margine del Consiglio europeo dei ministri degli Esteri, secondo la Bild. «Non è tempo di pretesti, ma servono creatività e pragmatismo», ha aggiunto. «Il governo tedesco condanna ogni forma di discriminazione e ostilità nei confronti dei russi», ha aggiunto la portavoce del cancelliere Christiane Hoffmann. La portavoce ha ricordato che fin dal principio il governo tedesco abbia chiarito che quella in atto «non sia la guerra dei russi, ma la guerra di Putin».
Ore 12.08 – Papa Francesco: una famiglia russa e una ucraina alla Via Crucis di venerdì al Colosseo
Nel tradizionale rito presieduto dal Papa della Via Crucis al Colosseo, in programma il prossimo venerdì alle 21.15, tra gli ultimi a portare la croce, alla 13esima stazione, saranno una famiglia russa insieme a una ucraina. Alla 14esima stazione vi sarà invece una famiglia di migranti. Lo ha reso noto la Sala stampa vaticana.
Ore 12.01 – Cremlino, anche gas in colloqui Putin-Nehammer. Peskov: «Ulteriore allargamento Nato non aumenta sicurezza europea»
Il colloquio tra il presidente russo Putin e il cancelliere austriaco Nehammer a Mosca si svolgerà «a porte chiuse», su richiesta di Vienna, e avrà al centro la situazione in Ucraina. Ad annunciarlo il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, non escludendo che i due affrontino anche la questione del pagamento in rubli del gas. «La discussione non può essere esclusa, perché questo argomento è molto, molto rilevante per la parte austriaca», ha aggiunto Peskov. Un’ulteriore espansione della Nato, con l’ingresso di Finlandia e Svezia nell’alleanza, «non contribuirà ad una maggiore sicurezza dell’Europa», ha concluso Peskov, commentando le rivelazioni del Times secondo cui i due Paesi potrebbero entrare nella Nato in estate. Nehammer è stato in visita a Kiev, dove ha anche tenuto colloqui con Zelensky.
Ore 11.59 – Ministro Cultura: «A Chernihiv oltre 20 crimini contro patrimonio artistico»
Dal 24 febbraio scorso a Chernihiv sono stati registrati oltre venti crimini contro il patrimonio culturale da parte degli occupanti russi, come comunicato dal ministro della Cultura, Oleksandr Tkachenko. Nella città sono stati danneggiati il centro giovanile, la casa del mecenate Tarnowki, musei, chiese e biblioteche.
Ore 11.58 – Oltre 200 preti chiedono tribunale ecclesiastico per Kirill Oltre 240 sacerdoti della Chiesa ortodossa ucraina chiedono l’intervento del tribunale ecclesiastico per la posizione sulla guerra del capo del Patriarcato di Mosca. Il sacerdote della Chiesa ortodossa ucraina Andriy Pinchuk ha accusato il patriarca di Mosca Kirill
di benedire le azioni delle truppe russe in Ucraina, che ha definito un crimine morale, e ha lanciato un appello sui social che ha raccolto numerosissime adesioni nel giro di un giorno.
Ore 11.46 – Mosca, ucciso un leader neo-nazista «Pravy Sektor»
Le forze russe in Ucraina hanno «liquidato uno dei peggiori leader del cosiddetto corpo di volontariPravy Sektor
, nel corso di un’operazione a cinque chilometri a sud di Izyum». Così in un comunicato il ministero della Difesa di Mosca. Si tratta di Taras Bobanich, che secondo la Russia era «il leader del gruppo neo-nazista a Leopoli, che si era unito a Pravy Sektor («Settore Destro») nel novembre 2013». Il ministero della Difesa sostiene che Bobanich, tra le altre cose, nel 2014 «ha dato ordine di attaccare con armi pesanti le zone residenziali di Donetsk e Lugansk». Qui, prosegue la nota. «è stato responsabile di centinaia di morti di civili, tra cui molti bambini». Pravy Sektor è una formazione di estrema destra emersa durante la rivoluzione di Maidan nel 2014 e ha legami con il Battaglione Azov.
Ore 11.44 – Ferrovie russe dichiarate in default su debito
Le ferrovie di Stato russe, Russian Railways, sono state dichiarate in default, dopo avere mancato il pagamento degli interessi su un green bond in franchi svizzeri, il mese scorso. Lo scrive Bloomberg, spiegando che il pagamento della cedola sarebbe dovuto avvenire entro il 14 marzo, con un periodo di tolleranza di 10 giorni, secondo il Credit Derivatives Determinations Committee britannico, organismo che regola i termini internazionali di gestione dei crediti sui derivati.
Ore 11.43 – Separatisti Donetsk: «Ora intensifichiamo l’operazione»
Le forze filorusse di Donetsk hanno detto che intensificheranno la loro lotta in Ucraina orientale. Lo ha affermato Denis Pushilin, capo dell’autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk, citato dalla Tass. «Ora l’operazione sarà intensificata. Più ritardiamo, più la popolazione civile semplicemente soffre, essendo tenuta in ostaggio dalla situazione. Abbiamo identificato le aree in cui alcuni passi devono essere accelerati», ha affermato.
Ore 11.36 – Il sindaco di Bucha: «Un cittadino su 10 fucilato dai russi»
Quando l’esercito russo ha lasciato Bucha, «nessuno poteva immaginare questo orrore, questo massacro», «un cittadino su dieci durante l’occupazione è stato fucilato, giustiziato in modo cinico dai russi. Io ero nascosto in una casa privata e ho visto un’esecuzione di un’auto piena di persona che cercava di evacuare. Erano civili che si stavano cercando di muovere verso Kiev erano sulla via di fuga. I russi hanno sparato contro l’auto e l’uomo dentro cercava, supplicava e diceva per favore non uccidere mia moglie, è incinta ma hanno sparato a sangue freddo e l’hanno uccisa». Così il sindaco di Bucha Anatoly Fedoruk, intervistato a Zona Bianca su Retequattro. «I loro comandanti, la leadership lo ha permesso, ha dato il via libera a commettere questo massacro. Stiamo parlando di atti terribili, e perché li hanno commessi? Perché hanno capito che non avrebbero mai preso Kiev».
Ore 11.28 – La svedese Ericsson sospende attività in Russia
Il provider di telecomunicazioni svedese Ericsson annuncia di aver sospeso tutte le attività in Russia a tempo indeterminato, con il protrarsi della guerra. Ericsson ha anche chiarito che metterà i suoi dipendenti in Russia in congedo retribuito.
Ore 11.24 – Kiev, russi forzano bambini ad andare a scuola
I russi «stanno obbligando i bambini» delle aree temporaneamente occupate ad andare a scuola in zone ai limiti delle aree di combattimento. Lo denuncia su Telegram la commissaria per i diritti umani del Parlamento di Kiev, Lyudmila Denisova, spiegando che in questo modo «i bimbi diventano così ostaggi e scudi umani per le truppe dell’aggressore».
Ore 11.21 – Cina, indagine equa e indipendente su Kramatorsk
La Cina chiede un’indagine «equa, indipendente e trasparente» sull’attacco alla stazione di Kramatorsk, nell’est dell’Ucraina, che ha causato più di 50 morti. Lo ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri, Zhao Lijian, ribadendo che «le questioni umanitarie non dovrebbero essere politicizzate» e che «qualsiasi accusa deve essere basata sui fatti». La Cina, ha detto il portavoce, «sostiene un’indagine equa, indipendente e trasparente. Fino ad allora, tutte le parti dovrebbero esercitare moderazione ed evitare accuse infondate».
Ore 11.13 – Viminale: 89.920 i profughi sinora arrivati in Italia
Sono 89.920 i profughi ucraini arrivati finora in Italia: 46.491 donne, 9.984 uomini e 33.445 minori. Lo rende noto il Viminale, confermando che le destinazioni principali sono Milano, Roma, Napoli e Bologna.
Ore 11.12 – Nato, ministro Finlandia: «Potremmo chiedere adesione insieme a Svezia»
Anche «il processo della Svezia» per decidere se chiedere l’adesione alla Nato, come quello iniziato dalla Finlandia, «prenderà tempo, ma spero che, se prendiamo una decisione simile, potremo farlo all’incirca nello stesso momento». Così il ministro degli Esteri finlandese Pekka Haavisto, a Lussemburgo a margine del Consiglio Affari Esteri. «Questa settimana in Finlandia – ribadisce – il governo presenterà un Libro bianco» sulla Nato «al Parlamento, il che dà al Parlamento la possibilità di discutere tutti gli aspetti di una possibile adesione alla Nato. Sulla base di quel dibattito, il governo trarrà le sue conclusioni, insieme al presidente della Repubblica». Per Helsinki, sottolinea il ministro, «è molto importante vedere che un processo simile è in corso in Svezia». In Finlandia la discussione verrà fatta nella commissione Affari Esteri e «l’obiettivo è raggiungere un consenso. Poi, se ce ne sarà bisogno, siamo pronti ad andare avanti», conclude.
Ore 11.08 – Mosca, abbattuti due caccia e un elicottero d’attacco
Altri 78 obiettivi militari ucraini distrutti. Lo afferma il ministero della Difesa di Mosca. «Abbattuti – secondo il portavoce Igor Konashenkov – due caccia ucraini Su-25 nei pressi di Izyum», nel nordest dell’Ucraina, e un elicottero d’attacco Mi-24 nella regione meridionale di Kherson. Stando alle informazioni di Konashenkov, i russi hanno distrutto anche posti di comando ucraini, depositi di munizioni e carburante e sistemi di difesa aerea (come un sistema S-300 fornito «da un Paese europeo», inviato a Kiev dalla Slovacchia).
Ore 10.49 – Donetsk, evacuate 415 persone da Mariupol in 24 ore
«Le forze della Repubblica Popolare di Donetsk (DPR) hanno evacuato 415 persone, tra cui 76 bambini, da Mariupol al villaggio Bezymennoye nelle ultime 24 ore». Così in una nota il quartier generale della difesa territoriale della DPR ripresa dalla Tass. «Dalle 8 del 10 aprile alle 8 dell’11 aprile, 415 persone, tra cui 76 bambini, sono state evacuate da Mariupol a Bezymennoye, distretto Novoazovsky.
Ore 10.47 – Zelensky, a Mariupol decine di migliaia di morti
Decine di migliaia di persone sono morte a Mariupol, nella regione di Donetsk. Lo ha annunciato il presidente Zelensky nel suo discorso davanti al Parlamento della Corea del Sud, come riferisce Ukrinform. Il presidente ucraino ha osservato che la situazione peggiore è attualmente a Mariupol, poiché la città è stata bloccata dalle truppe russe dal primo marzo. «Mariupol è distrutta. Ci sono decine di migliaia di morti, ma anche così i russi non fermano l’offensiva. Vogliono fare di Mariupol una città evanescente», ha detto Zelensky. La Russia — ha aggiunto — «sta concentrando decine di migliaia di soldati per la prossima offensiva. Mosca non si fermerà finché non sarà costretta». E ha chiarito come i russi abbiano distrutto centinaia di infrastrutture chiave, compresi 300 ospedali.
Ore 10.44 – Sindaco Kiev: «Non abbassare guardia, città minacciata» Dopo il ritiro dei russi dai dintorni di Kiev, il sindaco della capitale Vitali Klitschko non esclude che le truppe di Mosca possano tornare a tentarne la conquista e invita a non abbassare la guardia. L’ex campione di pugilato ha detto all’americana Abc che «il fatto che il nemico si sia ritirato a Kiev non significa che ha rinunciato a conquistare la capitale. Di conseguenza, non si può escludere un prossimo tentativo di “prendere Kiev in due giorni”. La città deve continuare a essere pronta a difendersi». Nella stessa intervista, il fratello del sindaco, Wladimir Klitschko, chiede ancora armi e sanzioni contro la Russia: «Non possiamo difendere il nostro Paese con i pugni», ha detto riferendosi al passato di pugile che lo accomuna al fratello.
Ore 10.37 – Zelensky al Parlamento di Seul: «Decine di migliaia di soldati russi per prossima offensiva»
I prossimi giorni saranno «tesi» dato che la Russia «ha ancora più paura di perdere» la guerra e ha «concentrato decine di migliaia di soldati per la prossima offensiva». Così il presidente Zelensky intervenendo al Parlamento sudcoreano dicendo che «Mosca non si fermerà fino a quando non sarà costretta a fermarsi». Prima che Zelensky si rivolgesse ai deputati sudcoreani, Seul aveva respinto la richiesta di inviare armi letali e anti-aeree citando «questioni di principio».
Ore 10.30 – Germania prepara volo per trasferimento civili feriti
Le Forze armate tedesche preparano un volo per il trasferimento dei civili ucraini feriti, la prima operazione di questo tipo dal 24 febbraio. È quanto apprende l’agenzia Dpa secondo cui un Airbus A310 MedEvac dell’Aeronautica decollerà da un aeroporto militare diretto a Rzeszow (Resovia), nel sudest della Polonia, a circa 90 km dal confine ucraino. Il volo trasferirà bambini e adulti in Germania per cure mediche. Soldati ucraini feriti sono già stati trasferiti in Germania.
Ore 10.15 – Irlanda, sì a embargo petrolio anche se crea problemi a Ue «L’Irlanda sostiene da tempo che dobbiamo adottare un approccio massimalista alle sanzioni per offrire il più forte deterrente possibile alla continuazione di questa guerra e brutalità. E questo dovrebbe includere, a nostro avviso, il petrolio». Così il ministro degli Esteri irlandese, Simon Coveney, al suo arrivo al Consiglio Ue Affari esteri a Lussemburgo. «Sappiamo che è molto difficile per alcuni Stati membri – aggiunge -. E dobbiamo mantenere una posizione unita in tutta l’Ue. Ora abbiamo il carbone come parte del pacchetto di sanzioni. Sappiamo che la Commissione sta lavorando anche a un pacchetto futuro che speriamo di poter vedere presto che comprenderà anche il petrolio».
Ore 10 – Governatore Kharkiv: «Abbiamo subito 66 attacchi in 24 ore» Nelle ultime 24 ore la regione di Kharkiv «è stata attaccata almeno 66 volte dall’artiglieria russa, da lanciamine e lanciarazzi multipli. A causa degli attacchi ci sono stati 11 morti, tra cui una bimba di 7 anni, e 14 feriti. Abbiamo anche notato l’utilizzo di mine ad azione ritardata». Così Oleg Synegubov, governatore della regione di Kharkiv.
Ore 9.58 – Nehammer, visita Putin è rischiosa ma necessaria
L’incontro con il presidente Putin è «una missione rischiosa», ma importante «per gettare ponti per dialogare». Così alla stampa austriaca il cancelliere Karl Nehammer prima della sua partenza per Mosca. Nehammer ha ribadito che non sarà «moralmente neutrale» e che durante l’incontro affronterà anche i «crimini di guerra» commessi in Ucraina. «Parlare non significa rinunciare alla propria posizione, anzi la illustrerò (a Putin, ndr)», ha aggiunto. Secondo il cancelliere austriaco, «tutto ciò che può essere fatto per aiutare il popolo ucraino e per fermare la guerra va fatto». Serve «diplomazia personale», ha proseguito. Gli obiettivi sono un possibile dialogo tra Zelensky e Putin, un cessate il fuoco o i corridoi umanitari. Nehammer vuole «fare di tutto per poter intraprendere passi verso la pace», anche se le possibilità di ottenere qualcosa sono scarse, ha ammesso. Si tratta del primo leader europeo a incontrare il capo di Stato russo dall’inizio della guerra. In un tweet Nehammer ha detto che l’Austria è «militarmente neutrale» ma che aveva una «chiara posizione sulla guerra di aggressione della Russia all’Ucraina».
Ich werde morgen Vladimir #Putin in Moskau treffen. Wir sind militärisch neutral, hat aber eine klare Haltung zum russischen Angriffskrieg gegen die #Ukraine. Er muss aufhören! Es braucht humanitäre Korridore, einen Waffenstillstand & vollständige Aufklärung der Kriegsverbrechen.
— Karl Nehammer (@karlnehammer) April 10, 2022
Ore 9.48 – Kiev: a Zaporizhzhia bombe continue e intimidazioni
La situazione umanitaria e di sicurezza nella regione di Zaporizhzhia è difficile, con i russi che bombardano regolarmente le città, istituiscono uffici di comando ed esercitano intimidazioni sui civili.Così il capo dell’amministrazione militare regionale di Zaporozhye, Alexander Starukh, in un’intervista a LIGA.net. «I combattimenti non si fermano da un mese. Soprattutto nella parte orientale della regione al confine con il Donbass. Ci sono regolari bombardamenti di artiglieria. I nostri territori vengono bombardati più volte alla settimana, ci sono distruzioni e vittime, soprattutto tra i civili», ha spiegato.
Ore 9.43 – Zelensky: «Inizia settimana difficile per il Donbass»
La settimana che comincia oggi sarà particolarmente tesa nella parte orientale del Paese perché le truppe russe continueranno a spostarsi e riorganizzarsi a Est. Così nel suo ultimo messaggio video il presidente Zelensky, secondo il quale anche l’esercito ucraino «si sta preparando» per rispondere alla prossima offensiva russa, preannunciando di voler aumentare la sua attività internazionale. «La prossima settimana non sarà meno importante delle precedenti. Sarà altrettanto tesa e dovremo essere ancora più responsabili», ha detto.
Ore 9.33 – Commissario diritti umani Onu, 1.793 civili morti
L’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani dice che 1.793 civili sono stati uccisi e 2.439 feriti in Ucraina da quando è iniziata l’invasione russa su larga scala. A riportare il bilancio di vittime aggiornato è Ukrinform. Tra i morti ci sono «458 uomini, 294 donne, 27 ragazze e 46 ragazzi, 69 bambini e 899 adulti il cui sesso è ancora sconosciuto. I feriti includono 279 uomini, 213 donne, 47 ragazze e 46 ragazzi, 136 bambini e 1.718 adulti il cui sesso è ancora sconosciuto». A provocare la maggior parte di vittime è stato «l’uso di esplosivi, i bombardamenti dell’artiglieria pesante, i sistemi di razzi a lancio multiplo, gli attacchi missilistici e aerei», chiarisce il rapporto.
Ore 9.21 – Kiev, offensiva finale nel Donbass è iniziata
L’offensiva finale della Russia nella regione orientale del Donbass «è già iniziata». A riferirlo sulle televisioni ucraine, come riporta Cnn, Vadym Denysenko, consigliere del ministro dell’Interno ucraino. «I russi stanno accumulando le loro forze. Sì, non ci sono ancora le grandi battaglie di cui si parla tanto negli ultimi giorni, ma in generale potremmo dire che l’offensiva è già iniziata», ha chiarito Denysenko, segnalando esplosioni durante la notte nella regione di Dnipro. Prosegue, poi, il bombardamento su Kharkiv, la seconda città più grande del Paese.
Ore 9.17 –
Mosca: «Distrutte armi inviate da Europa»
Il ministero della Difesa russo dice di aver distrutto il sistema di lancio missili S-300 fornito dall’Europa, alla periferia ucraina di Dnipro. Lo riporta la Tass. È stata la Slovacchia a fornire all’Ucraina il sistema missilistico di difesa aerea S-300. Lo ha confermato il primo ministro, Eduard Heger, venerdì in visita a Kiev. «È una decisione responsabile con la quale la Slovacchia, in quanto Paese sostenitore della pace, della libertà e della protezione dei diritti umani, fornisce aiuto all’Ucraina e ai suoi cittadini innocenti», ha aggiunto. Nell’attacco missilistico, chiarisce Mosca, sono stati uccisi 25 militari ucraini.
Ore 9.13 – «Nel Lugansk abbattute tutte le infrastrutture»
I militari ucraini hanno respinto un attacco russo vicino a Zolotye, nella regione di Lugansk, ma il nemico ha bombardato ogni città della zona: non è rimasta alcuna infrastruttura e sono stati abbattuti case e depositi di prodotti alimentari. Così il capo dell’amministrazione militare regionale di Lugansk, Serhii Haidai, su Facebook, come riporta Ukrinform. Secondo Haidai, i russi hanno informatori che hanno dato fuoco a negozi con persone e a magazzini. «Pertanto, ogni bombardamento del patrimonio immobiliare è un attacco terroristico deliberato. I russi hanno preso d’assalto l’area di Zolotoye». Secondo lui, grattacieli e case private sono stati danneggiati a Lysychansk, Severodonetsk, Zolotoye e Kreminna.
Ore 9.10 – Il ministro degli Esteri ucraino, Kuleba: «Da Russia campagna di disinformazione per fermare armi a Kiev»
Kiev avverte l’Occidente sul rischio di essere oggetto di campagne di disinformazione da parte della Russia sulla fornitura di armi all’Ucraina. «La Russia sa che le forniture di armi sono essenziali per l’Ucraina e sta mobilitando tutti gli sforzi per minare» questo obiettivo, scrive il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba. «Mosca ha preparato una massiccia campagna di informazione mirata ai media e ai politici stranieri. La loro fabbrica di troll – aggiunge – potrebbe inviare mail spam e inondare di commenti di disinformazione sull’Ucraina. Non cascateci».
Ore 9.07 – Borrell, guerre sono vinte o perse su campo battaglia
«Normalmente le guerre sono vinte o perse sul campo di battaglia». Così l’Alto rappresentante per la politica estera Ue, Josep Borrell, al suo arrivo al Consiglio Ue Affari esteri a Lussemburgo, rispondendo a una domanda sulla notizia di un imminente offensiva russa. «Le sanzioni sono sempre sul tavolo. Discuteremo dell’efficacia di quelle approvate e anche dei prossimi passi».
Ore 8.59 – Kiev, per oggi concordati 9 corridoi umanitari
Concordati 9 corridoi umanitari per oggi in Ucraina. Lo fa sapere la vicepremier Iryna Vereshchuk su Telegram. In particolare nella regione di Donetsk è previsto il corridoio dalla città assediata di Mariupol a Zaporizhzhia, sempre con mezzi propri.
Ore 8.54 – Intelligence Gb teme l’uso di armi al fosforo a Mariupol
«Un precedente utilizzo da parte delle forze russe di munizioni al fosforo nell’area di Donetsk aumenta la possibilità di un loro futuro utilizzo a Mariupol, mentre si intensificano i combattimenti per la città». Lo riferisce l’intelligence britannica nel suo ultimo bollettino.
Ore 8.30 – I morti russi, secondo l’Ucraina
Quante sono le vittime russe della guerra in Ucraina? Mosca non ha mai risposto a questa domanda, e si è limitata – in una contestatissima (dai falchi) ammissione del portavoce di Putin, Peskov — a riconoscere di aver subito perdite tragiche.
Secondo l’Ucraina, invece, quei morti sono almeno 19.500 — un dato che, se vero, sarebbe catastrofico, per Mosca.
La Russia avrebbe perso anche 725 carri armati, 1.923 mezzi corazzati, 347 sistemi d’artiglieria, 111 lanciarazzi multipli, 55 sistemi di difesa antiaerea, 154 aerei, 137 elicotteri, 1.387 autoveicoli, 7 unità navali, 76 cisterne di carburante e 112 droni.
Ore 8.10 – La Russia vieta l’espatrio dei dirigenti di banca
(Fabrizio Dragosei) La Russia dei primi anni della presidenza Putin non esiste più e un numero sempre maggiore di persone è convinto che non ritornerà, almeno per parecchi anni.
Così chi può fa le valigie e va a costruirsi una nuova vita altrove. Chi può.
Perché di fronte a questa sfiducia espressa dalla parte dinamica della società, il regime risponde con norme sempre più restrittive.
Tra breve è possibile che anche agli alti gradi degli istituti bancari sia proibito lasciare il Paese, come è già previsto, «per motivi di sicurezza nazionale», per militari, poliziotti, agenti segreti, scienziati in possesso di informazioni riservate.
Per questo alla Duma è pronto un disegno di legge presentato dal partito putiniano Russia unita per vietare l’espatrio a chi ricopre cariche di vertice nelle banche, nelle assicurazioni e nei fondi pensioni. La scusa è che dirigenti e impiegati potrebbero portarsi via anche borse piene di quattrini.
Ore 8.05 – La «diplomazia del gas» dell’Italia
(Luca Angelini) Mentre i combattimenti continuano a infuriare, in Ucraina, l’Italia continua la sua «diplomazia del gas». Il premier Mario Draghi sarà oggi in Algeria: incontrerà il presidente Abdelmadjid Tebboune per celebrare la firma di un accordo che porterà almeno 9 miliardi di metri cubi in più di gas dall’Algeria. Una cifra che nelle stime dell’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, potrebbe arrivare anche a 11 miliardi: insomma l’Algeria passerà dagli attuali 20 miliardi a oltre 30.
Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha parlato di nuovo accordo per rendere l’Italia «un Paese più indipendente dai ricatti». E Mosca ne ha approfittato per l’ennesimo attacco, per bocca della portavoce del ministero degli Esteri Maria Zacharova: «Non è la Russia che ricatta l’Unione Europea con le forniture di gas, è l’Unione Europea che ricatta la Russia con sanzioni e minacce di nuove restrizioni, rafforzando le forze armate dei suoi Paesi lungo il perimetro dei confini russi e fornendo armi di ogni tipo all’Ucraina».
A questo proposito, Milena Gabanelli e Simona Ravizza fanno il punto, in un Dataroom, sulle sanzioni alla Russia e su quanto stiano davvero costando a Mosca.
Ore 8 – Ma la trattativa, a che punto è? Perché la pace è ancora lontana
(Andrea Nicastro) Non c’è pace in vista. La Russia prepara la battaglia del Donbass e ordina 220/250 raid aerei al giorno: non proprio un segno di buona volontà.
Dal lato ucraino, il capo negoziatore Mykhailo Podolyak è altrettanto bellicoso: «Dopo aver vinto potremo dettare le nostre condizioni».
Per il momento, dunque, a parlare sono soprattutto le armi. Entrambi i contendenti cercano di imporsi sul terreno. In questo quadro tremendo, perché significa che ci saranno altri morti e distruzione, aleggiano una serie di variabili.
Dalle richieste russe a quelle ucraine, dai mediatori alle disponibilità finanziarie dei due Paesi: ecco che cosa allontana Ucraine a Russia dal tavolo negoziale — e che cosa può riavvicinarle.
Ore 7.30 – I russi hanno usato bombe al fosforo, e potrebbero riutilizzarle a Mariupol
L’accusa circolava da giorni. Ora però, a darle sostanza, è il ministero della Difesa britannico, nel suo quotidiano aggiornamento sul campo. I militari russi hanno utilizzato bombe al fosforo nella regione di Donetsk — si legge — e questo alza la probabilità che possano riutilizzarle a Mariupol, teatro da settimane di combattimenti feroci.
Non solo: emergono nuove prove di crimini di guerra, come una «tomba improvvisata contenente civili ucraini deceduti» trovata nei pressi di Burzova. E «persistono le accuse di violenza sessuale perpetrate dal personale militare russo».
Al momento, poi — continua Londra — le forze ucraine hanno respinto diversi assalti nelle regioni di Donetsk e Luhansk, distruggendo carri armati, veicoli e postazioni d’artiglieria.
Ore 7 – Zelensky: «Settimana decisiva. La Russia ha perso il contatto con la realtà. Grati alla Germania»
Il presidente ucraino Zelensky, in un discorso diffuso nella notte, ha avvertito l’Ucraina che quella in arrivo — con l’assalto, annunciato, delle truppe russe al Donbass — sarà una settimana decisiva. Una frase che tiene insieme molti aspetti: quello militare, certo, ma anche quello diplomatico (perché, come ha detto ieri il ministro degli Esteri Kuleba, ci si siederà al tavolo negoziale solo dopo la battaglia del Donbass, e sarà cruciale vederne l’esito) e quello umanitario (permettere la fuga dei civili dall’est del Paese, e aiutare coloro che ancora restano intrappolati in città come Mariupol, è di importanza capitale).
Zelensky ha anche parlato della Russia, spiegando che Mosca ha «perso il legame con la realtà al punto da accusare noi di aver commesso ciò che le truppe russe hanno ovviamente fatto», da Bucha a Kramatorsk (dove le vittime dell’attacco alla stazione sono diventate, ieri, 57).
Il leader ucraino ha anche ringraziato la Germania per il suo «cambio di posizione» rispetto a Kiev: nel colloquio con il cancelliere Scholz, ha detto, i due si sono concentrati su «come assicurare alla giustizia tutti i colpevoli di crimini di guerra, come rafforzare le sanzioni contro la Russia e come costringere la Russia a cercare la pace. Mi aspetto che tutto ciò che abbiamo concordato verrà implementato»: e il passaggio chiave – quello sulle sanzioni – tornerà oggi sul tavolo dell’Europa.
Ore 6.15 – Le fosse comuni, e i russi in marcia sull’Est
(Lorenzo Cremonesi, inviato a Kiev) I due cadaveri sono gettati sul fondo di un tombino sul retro della stazione di benzina che sta all’incrocio tra l’autostrada M6 per Kiev e il villaggio di Buzova. I volti anneriti giacciono nel fango: sono vestiti con abiti civili, scarponcini, le giacche sporche di terra e infradiciate dalla pioggia. «Li conosco bene, sono due ragazzi che si erano offerti tra i volontari della difesa civile. Li hanno uccisi i russi. Non credo fossero armati. Una delle due mamme è appena stata qui per il riconoscimento».
Ore 4.29 – Ucraina, sirene antiaeree in gran parte delle regioni
Oltre che nelle principali città del sud e dell’est dell’Ucraina, intorno alle 4:30 locali le sirene che segnalano possibili attacchi aerei hanno cominciato a suonare su quasi tutto il territorio ucraino. In dettaglio l’allarme è scattato nelle regioni di Kiev, Leopoli, Dnipro, Termopil, Volyn, Zakarpattia, Chernivtsi, Rivne, Ivano Frankivsk, Khmelnytsky, Kirovohrad, Cherkasy, Zhytomyr, Vinnytsia e Sumy.
Ore 3.05 – Il leader ceceno Kadyrov minaccia: prenderemo anche Kiev
«Ci sarà un’offensiva. Non solo su Mariupol, ma anche su altri luoghi, città e villaggi. In primo luogo libereremo completamente Luhansk e Donetsk, e poi prenderemo Kiev e tutte le altre città». Lo ha detto – come riporta il Guardian – Ramzan Kadyrov, capo della repubblica russa della Cecenia e comandante delle milizie cecene impegnate nella guerra in Ucraina, in un video pubblicato sul suo canale Telegram.
Ore 2. 30 – Sirene antiaeree suonano in città sud ed est
Le sirene di allarme per attacco aereo sono tornate a suonare nel sud e nell’est dell’Ucraina. L’allerta è scattata poco dopo le 3 locali (le 2 in Italia) in varie città, da Odessa a Zaporizhia, da Kharkiv a Izium, fino a Poltava. I cittadini sono invitati dalle autorità a ripararsi nei rifugi.
Ore 2.19 – Il Nyt: russi pronti a offensiva tra Izium e Dnipro
La Russia è pronta a un’offensiva militare tra Izium e Dnipro, nell’est dell’Ucraina. Lo sostengono alcuni analisti statunitensi interpellati dal New York Times, che prevedono nei prossimi giorni un attacco nel Donbass. L’offensiva dovrebbe iniziare nella cittadina di Izium e proseguire fino a Dnipro, considerata un «obiettivo strategico». Gli analisti – riporta il Nyt – hanno esaminato alcune immagini satellitari che mostrano centinaia di veicoli militari in movimento verso Izium, situata a circa 230 chilometri a est di Dnipro.
Ore 1.50 – I russi avanzano a Mariupol, città divisa in due
Le forze russe hanno conquistato nuovo territorio a Mariupol nelle ultime 24 ore, riuscendo a dividere in due la città portuale ucraina assediata ormai da settimane. Lo afferma – come riportato dal The Guardian – l’equipe di esperti dell’Institute for the Study of War, con sede a Washington, nel suo ultimo report. I restanti difensori ucraini – si stima circa 3mila combattenti – si trovano nel porto principale a sud-ovest e nell’acciaieria Azovstal a est.
Ore 00.53 – Ucraina: intelligence Gb, nuove prove crimini guerra russi
«Ulteriori prove di presunti crimini di guerra russi continuano ad emergere dopo il ritiro delle forze russe dall’Ucraina settentrionale. Ciò include la scoperta di una tomba improvvisata contenente civili ucraini morti vicino a Buzova». Lo scrive in un report l’intelligence del ministero della Difesa del Regno Unito, aggiungendo anche che «persistono le accuse di violenza sessuale perpetrate dai militari russi».
Ore 00.01 – Il messaggio di Zelensky: arriverà giorno in cui russi dovranno ammettere errori
«Quando le persone non hanno il coraggio di ammettere i propri errori, scusarsi, adattarsi alla realtà e imparare, diventano dei mostri. E quando il mondo lo ignora, i mostri decidono che il mondo deve adattarsi a loro». Sono queste le parole del presidente ucraino Zelensky nell’ultimo messaggio pubblicato su Telegram, in cui assicura: «L’Ucraina fermerà tutto questo. Niente aiuterà la codardia russa. Verrà il giorno in cui dovranno ammettere tutto, ammettere la verità».
11 aprile 2022 (modifica il 12 aprile 2022 | 00:28)
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