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Ucraina Russia, news di oggi sulla guerra | Kiev smentisce l’attacco al deposito russo di Belgorod, lanciati dei missili vicino a Odessa

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di Lorenzo Cremonesi, Giusi Fasano, Andrea Nicastro, Marta Serafini, Silvia Morosi, Paolo Foschi

Le notizie di venerdì 1 aprile sulla guerra minuto per minuto. Il sindaco di Kiev: pesanti scontri vicino alla città. A Kharkiv distrutta l’università. I dubbi sul ripiegamento dei russi e i nuovi timori per Chernobyl

La guerra in Ucraina è al 37esimo giorno: Kiev e Chernihiv continuano a essere oggetto di limitati raid aerei russi nonostante l’annuncio di Mosca di una riduzione dell’attività militare nella regione.

C’è una vittima italiana: Edy Ongaro, 46 anni, veneto, latitante dal 2015, combatteva con i separatisti contro Kiev «e l’Occidente».

Putin ha varato una nuova legge per obbligare le società europee a pagare il gas in rubli mediante l’apertura di un conto su banche russe. Si tratta di «un ricatto», dicono Parigi e Berlino).

Joe Biden ha chiesto aiuto (invano) alla Cina e promesso di utilizzare 1 milione di barili di petrolio al giorno per 6 mesi per abbassare il costo del greggio.

L’Ucraina ha annunciato di aver ripreso il controllo della centrale di Chernobyl. Secondo Kiev molti dei militari russi sono stati esposti a radiazioni.

Il Cremlino ha denunciato un attacco all’alba contro un deposito petrolifero di Belgorod, cittadina russa vicina al confine ucraino. Secondo lo Stato maggiore sarebbe stato attuato da due elicotteri di Kiev. Tuttavia fonti ufficiali ucraine prima si sono trincerate dietro un no comment e in serata hanno smentito il loro coinvolgimento nell’operazione.


Ore 3.21 – Usa al lavoro con gli alleati dell’Europa dell’est per fornire all’Ucraina tank di fabbricazione sovietica

Gli Stati Uniti lavoreranno con gli alleati dell’est europeo per trasferire i carri armati di fabbricazione sovietica in Ucraina per rafforzare le difese nella regione del Donbas. Lo riferisce il New York Times, citando un funzionario statunitense.

Ore 3.12 – Nella notte allarme antiaereo suona a Kiev, Odessa e in altre città


Tornano a suonare le sirene per attacchi aerei in Ucraina. L’allarme è scattato intorno alle 3.40 locali (le 2.40 in Italia) in numerose località, tra cui la capitale Kiev e importanti città come Odessa, Leopoli, Dnipropetrosk. Sirene in funzione anche a Kharkiv, Sumy, Rivne, Ternopil, Zhytomyr, Mykolaiv, Cherkasy, Ivano-Frankivsk, Zaporizhia, Chernivtsi, Volyn e Vinnytsia.

Ore 3.06 – Bulgaria, espulso diplomatico russo accusato di spionaggio


La Bulgaria ha espulsoil primo segretario dell’ambasciata russa a Sofia, Filip Voskresensky. Secondo le autorità di Sofia il diplomatico, godendo dell’immunità diplomatica, avrebbe svolto attività di spionaggio in Bulgaria incompatibile con la Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche. Voskresensky ha 72 ore per lasciare il territorio della Bulgaria. Negli ultimi due anni otto diplomatici russi sono stati espulsi dalla Bulgaria per attività di spionaggio, gli ultimi due il 2 marzo scorso.

Ore 2.56 – Zelensky: almeno 5 mila morti a Mariupol


Almeno 5.000 persone sono state uccise a Mariupol, città assediata dalle forze armate russe. Lo ha detto in un videomessaggio il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, citando le autorità locali come riporta il Guardian. Sono in corso trattative per la rimozione dei corpi dalle strade. Si stima – ha aggiunto – che «circa 170.000 persone stiano ancora lì ad affrontare la carenza di cibo, acqua e elettricità: la Croce Rossa ha affermato che una squadra diretta in città per un’evacuazione ha dovuto tornare indietro venerdì in quanto le condizioni hanno reso impossibile procedere, un altro tentativo verrà effettuato sabato».

Ore 2.36 – Usa, stanziati altri 300 milioni di dollari di aiuti militari all’Ucraina



Il Pentagono ha notificato nel pomeriggio al Congresso lo stanziamento di altri 300 milioni di dollari in aiuti militari destinati all’Ucraina, per potenziare la difesa contro la Russia. Lo ha annunciato il portavoce della Difesa, John Kirby. Nel pacchetto sono inclusi, tra gli altri, sistemi missilistici a guida laser, sistemi di contraerea, blindati, visori notturni e a sistema termico. Con questo nuovo stanziamento, gli Stati Uniti hanno destinato all’Ucraina più di 2,3 miliardi di dollari in assistenza militare. «Gli Usa – ha spiegato Kirby – continueranno a utilizzare tutti gli strumenti disponibili per aiutare le forze armate ucraine a contrastare l’aggressione russa».

Ore 2.25 – Zelensky: l’Europa non può restare in silenzio di fronte al dramma di Mariupol


«L’Europa non ha il diritto di reagire in silenzio a ciò che sta accadendo nella nostra Mariupol. Il mondo intero deve reagire a questa catastrofe umanitaria». È la denuncia del presidente ucraina, Volodymyr Zelensky, in un video pubblicato dalla presidenza. Si stima che circa 160 mila cittadini siano sotto assedio a Mariupol da un più di un mese, senza i servizi di base. La città portuale sul Mare d’Azov è diventata l’obiettivo principale delle truppe russe in Ucraina per la sua posizione strategica tra la penisola di Crimea penisola e il Donbas. (Qui il reportage da Mariupol dell’inviato Andrea Nicastro)


Ore 1.56 – Zelensky: la Russia cerca di reclutare soldati in Crimea


«Voglio soffermarmi sul fatto che la Russia sta cercando di reclutare nell’esercito persone della Crimea. Si tratta di una violazione del diritto umanitario internazionale e di un crimine di guerra di cui ci sarà la responsabilità. E’ anche un argomento per aumentare le sanzioni contro la Russia». Lo ha detto Volodymyr Zelensky in un videomessaggio. «Ecco perché voglio dire alla gente della Crimea: sabotate questa operazione. In qualsiasi fase. E se non funzionerà, non eseguite gli ordini criminali. Arrendetevi alle forze armate ucraine alla prima occasione. Capiremo tutto. Voi vivrete», ha spiegato.

Ore 1.45 – Kiev: abbiamo liberato dai russi alcuni villaggi intorno a Chernihiv

Le forze armate ucraine nelle ultime ore hanno «liberato» alcuni villaggi intorno a Chernihiv, nel nord dell’Ucraina, a poca distanza dal confine con la Bielorussia. Tra questi il villaggio di Shestovytsia. Secondo quanto riferito dalle autorità militari di Kiev le truppe russe sono arretrate a seguito dell’offensiva ucraina e almeno 50 mezzi, soprattutto veicoli corazzati, sono stati distrutti.

Ore 1.17 – Stati Uniti sanzionano altre 120 entità russe o bielorusse


Il dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha inserito nella lista dei sanzionati altre 120 entità ( 96 russe russe e 24 bielorusse) per la guerra in Ucraina. Si tratta in particolare di acquirenti di armi.

Ore 1.04 – Zelensky: Putin guardi la tv non russa per capire che cosa sta succedendo


«Gli auguro di guardare la televisione non russa per vedere cosa sta succedendo nel mondo». Lo ha dichiarato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un intervento su Fox News, riferendosi al presidente russo, Vladimir Putin.

Ore 1.02 – Zelensky: vorremo la Cina dalla nostra parte


«Vorremmo che la Cina stesse dalla nostra parte». Lo ha dichiarato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un intervento su Fox News. Zelensky ha confermato che le sanzioni occidentali «stanno funzionando» e ha chiesto che vengano inasprite ulteriormente.

Ore 0.59 – Usa annullano test di un missile intercontinentale per ridurre tensioni con Mosca


L’esercito degli Stati Uniti ha annullato il test di un missile intercontinentale nel tentativo di ridurre le tensioni con la Russia. È quanto riporta la Reuters citata da altri media internazionali. Dopo che la Russia ha messo in allerta le sue forze nucleari a febbraio, il Pentagono aveva annunciato che avrebbe ritardato il test del missile LGM-30G Minuteman III, affermando che entrambi i Paesi dovrebbero «tenere presente il rischio di errori di calcolo e adottare misure per ridurre i rischi in questione». Funzionari statunitensi hanno confermato a Reuters che il test è stato annullato completamente.

Ore 0.51 – Zelensky: Mosca prepara nuovi raid nel Donbass e a Kharkiv


«La situazione nell’Est del Paese resta molto difficile e la Russia si sta preparando a bombardare di nuovo il Donbass e Kharkiv». Lo ha dichiarato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un intervento su Fox News. Il presidente ucraino ha rinnovato la sua richiesta di «avere aerei per fronteggiare le potenza militare russa».

Ore 0.41 – Usa: non spingeremo Kiev a fare concessioni alla Russia


«Siamo impegnati a mettere l’Ucraina nella posizione negoziale più forte possibile continuando a fornire assistenza alla sicurezza per aiutarla a difendersi e aumentando la pressione su Putin con l’imposizione di gravi costi alla Russia. Non spingeremo l’Ucraina a fare concessioni e abbiamo costantemente affermato che gli Stati sovrani hanno il diritto di scegliere le proprie alleanze e decidere la propria sicurezza». È quanto si legge in una dichiarazione del dipartimento di Stato americano che arriva dopo che il Times aveva riferito che un’importante fonte del governo del Regno Unito ha affermato che la Gran Bretagna era preoccupata per il fatto che Stati Uniti, Francia e Germania avessero «troppa ansia» e spingeranno l’Ucraina a «adeguarsi» per un accordo di pace.

Ore 0.24 – Generale dei servizi segreti ucraini fermato mentre cercava di scappare in Ungheria


L’alto ufficiale – ha riferito l’ufficio investigativo nazionale – è stato fermato a un valico di frontiera con l’Ungheria dopo aver mostrato ai funzionari documenti falsi che lo definivano non adatto al servizio militare. L’ufficiale, che aveva definito il suo quadro come quello di soldato semplice, è stato arrestato. La notizia giunge dopo l’annuncio del presidente Volodymyr Zelensky di aver allontanato dal servizio due generali di brigata della SBU
. «Non ho tempo per trattare con i traditori», ha detto Zelensky, elogiando gli sforzi di altro personale della SBU durante la guerra.




Sabato 2 aprile, ore 0.01 – Kiev accusa i russi: mine nella città di Bucha prima di ritirarsi



Le forze armate ucraine hanno accusato i militari russi di aver minato edifici e infrastrutture civili, nonché altri spazi nella città di Bucha, nella regione di Kiev, prima di essere espulsi dalle truppe ucraine. «Quando hanno lasciato la città di Bucha, le forze di occupazione russe hanno minato edifici civili, infrastrutture e altre aree», hanno denunciato le Forze armate, sottolineando che le truppe russe si sono ritirate per intensificare gli attacchi in altre regioni, come quella di Donetsk.

Ore 23.58 – Ucraina: Kiev, più di 6000 persone evacuate oggi dalle città


Oltre 6 mila persone sono state evacuate dalle città ucraine nella giornata di oggi. Lo ha annunciato Iryna Vereshchuk, ministro ucraino per la reintegrazione dei territori temporaneamente occupati, aggiungendo che la cifra include 1.431 persone che si sono trasferite dalle città meridionali di Berdiansk e Melitopol, con i propri veicoli, alla città di Zaporizhzhia, controllata dal governo ucraino, attraverso corridoi umanitari. Di quel numero, ha detto Vereshchuk, 771 persone provenivano originariamente dalla città assediata di Mariupol. Nel frattempo, ha aggiunto, un convoglio separato di 42 autobus dalla città di Berdiansk che trasportava i residenti di Mariupol ha superato un checkpoint russo chiave ed è diretto a Zaporizhzhia. Compresi gli autobus aggiuntivi da Melitopol, i convogli hanno trasportato più di 2.500 persone

Ore 23.51 – Morta la prima donna pilota dell’aviazione ucraina


È morta a soli 28 anni Natalia Perakov, la prima donna pilota dell’aeronautica militare ucraina. Lo riferiscono su Twitter utenti di Kiev, spiegando che la Perakov è stata ferita in una operazione mentre guidava un MIG 29. Trasportata in ospedale, la giovane pilota si è spenta oggi.

Ore 23.35 – Casa Bianca: «Attacco Belgorod? Putin unico aggressore»


La Casa Bianca ha detto di non essere in grado di commentare le accuse del Cremlino contro Kiev per l’attacco contro un deposito di carburante a Belgorod e ha mantenuto la sua attenzione su Mosca, accusando Vladimir Putin per aver «iniziato questa guerra» ed elogiando la resistenza degli ucraini contro la «brutalità russa non provocata». «Qui c’è un solo aggressore e questo è il presidente Putin e l’esercito russo ai suoi ordini», ha detto la portavoce Jen Psaki, poco prima che Kiev negasse ogni responsabilità.

Ore 23.30 – Unesco, almeno 53 siti storici e religiosi danneggiati


Almeno 53 siti storici e religiosi in Ucraina sono stati danneggiati dall’inizio dell’invasione russa. Lo comunica l’Unesco che, insieme alla sua agenzia gemella Unitar (Istituto delle Nazioni Unite per la formazione e la ricerca), ha istituito «un sistema per monitorare lo stato di conservazione dei principali siti e monumenti ucraini tramite immagini satellitari». «Ad oggi, abbiamo potuto verificare danni ad almeno 53 siti culturali», ha spiegato un portavoce dell’Unesco citato dalla Cnn. Un numero che, secondo l’organizzazione, comprende 29 siti religiosi, 16 edifici storici, 4 musei e 4 monumenti.La città nord-orientale di Kharkiv risulta la più colpita, con 18 siti danneggiati, tra cui il Teatro Nazionale dell’Opera e del Balletto, il Museo d’Arte e il Memoriale dell’Olocausto di Drobytskyi Yar. Nella lista c’è anche il Teatro Drammatico nella città portuale assediata di Mariupol, devastata dai bombardamenti russi a marzo. Nella città settentrionale di Chernihiv, tra i siti danneggiati c’è anche la chiesa di Santa Caterina.

Ore 22.26 – Metsola vede Zelensky, «coraggio, forza, determinazione» «Coraggio, forza, determinazione. Con il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelenski a Kiev. Slava Ukraini!», gloria all’Ucraina. Lo scrive su twitter la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, postando una foto dell’incontro con Zelensky.

— Roberta Metsola (@EP_President) April 1, 2022

Ore 22.15 – Mosca, aumenteremo forza militare al confine occidentale


La Russia rafforzerà il suo potenziale militare lungo il confine occidentale per garantire una sicurezza sufficiente. Lo ha affermato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov alla tv Bielorussia-1, riferisce l’agenzia Tass. Il presidente «Putin ha dato ordini al ministro della Difesa, Sergey Shoigu e il nostro ministero sta ora lavorando su questo: un piano per rafforzare il nostro potenziale militare lungo il confine occidentale», ha detto Peskov. «Ciò avverrà in modo tale da tenerci al sicuro e in modo che non venga in mente a nessuno di attaccarci», ha aggiunto.

Ore 21.27 – Usa: Fornito a Kiev materiale per proteggere i civili in caso di attacco chimico russo


Gli Usa stanno fornendo all’Ucraina materiale nel caso la Russia usi armi chimiche: lo ha detto la portavoce della Casa Bianca Jen Psaki. Si tratta, ha rivelato Politico, di maschere anti gas, tute protettive e altri equipaggiamenti. Gli Stati Uniti hanno accolto la richiesta di Kiev e stanno mandando questo materiale per proteggere i civili, anche se Kiev potrebbe decidere di usarli per i propri soldati.

Dalla nostra inviata Odessa Marta Serafini : attacco missilistico in un’area abitata vicino a Odessa


Secondo quanto annuncia il capo delle forze militari Maxim Marchenko ci sono feriti. Non chiaro ancora se ci siano vittime. L’ultimo attacco a Odessa risale al 21 marzo, quando un complesso residenziale al limitare della città è stato colpito.

Iflg. guvernøren i Odesa har russerne affyret tre Iskander-missiler og ramt byen. pic.twitter.com/fIIbdsoayw

— Claus Reinholdt (@cbrdk) April 1, 2022

Ore 20.59 – Lanciati dalla Crimea missili contro la regione di Odessa


Da un centro di artiglieria posto nella penisola di Crimea «il nemico ha appena colpito con tre missili Iskander un insediamento nella regione di Odessa», lo segnala sui social il presidente della regione di Odessa Maxim Marchenko spiegando che «ci sono vittime». In precedenza i media di Kiev avevano segnalato «sirene antiaeree quasi in tutte le regioni del paese».

Ore 20.52 – Kiev confisca 4,8 milioni di dollari all’ex ministro ucraino Stavytsky


Le autorità di Kiev hanno annunciato la confisca di 4,8 milioni di dollari all’ex ministro Eduard Stavytsky, responsabile dell’Energia sotto il presidente deposto Yanukovich, attualmente ricercato in Ucraina. Lo riferisce l’Ukrainska Pravda spiegando che la somma è stata trasferita sul conto del ministero della Difesa.

Ore 20.46 – Tremila persone sono riuscite ad uscire da Mariupol, altrettante da altre città


Sono state più di 3mila le persone riuscite a uscire da Mariupol oggi e altrettante sono state evacuate da altre città: lo ha reso noto Kyrylo Tymoshenko, uno dei principali collaboratori di Volodymyr Zelensky. È fallito invece il tentativo della Croce Rossa di organizzare un’imponente evacuazione di civili dalla città e l’organizzazione ha fatto sapere che ci riproverà domani.

Ore 20.24 – Sindaco di Slavutych: 200 membri guardia nazionale ucraina fatti prigionieri


Circa 200 membri della guardia nazionale ucraina, tra quelli rimasti bloccati nella zona della centrale di Chernobyl mentre era sotto controllo russo, sono stati probabilmente fatti prigionieri dalle truppe russe al momento della loro partenza. A dichiararlo alla Bbc è stato il sindaco di Slavutych, la città dove vive la maggior parte degli addetti alla centrale. «Li consideriamo prigionieri di guerra», ha detto Yuri Fomichev, aggiungendo che non hanno più contatti da ieri. «Stiamo lavorando a uno scambio di prigionieri». Non è ancora chiaro se le truppe russe abbiano lasciato l’intera zona di esclusione di Chernobyl, o solo l’area circostante la centrale, ha detto Fomichev. «La zona di Chernobyl è molto grande. Non possiamo monitorarla tutta, sappiamo solo cosa sta succedendo direttamente intorno alla centrale dove si trovano i nostri lavoratori». Secondo il sindaco, la situazione nella zona è troppo incerta per consentire agli attuali lavoratori del sito di essere sostituiti da un nuovo gruppo di dipendenti.

Ore 19.53 – Ue: aziende non aderiscano a pagamento del gas in rubli


«Con i nostri partner del G7 abbiamo chiaramente espresso la nostra posizione: i contratti concordati devono essere rispettati. Il 97% dei contratti in questione prevede esplicitamente il pagamento in euro o dollari. Le aziende con tali contratti non dovrebbero aderire alle richieste russe». Lo dice un portavoce della Commissione europea, interpellato sulla richiesta di Mosca di ricevere il pagamento del gas in rubli. «Stiamo analizzando il nuovo decreto e siamo in contatto con le imprese energetiche dell’Ue che ne sarebbero interessate, nonché con gli Stati membri – aggiunge il portavoce della Commissione -. L’Ue risponderà in modo unito a quest’ultimo tentativo della Russia di aggirare le nostre sanzioni». In giornata sul tema si è riunito il gruppo di coordinamento sul gas della Commissione.

Ore 19.41 – Unesco: almeno 53 i siti culturali danneggiati da inizio invasione


Sono almeno 53 i siti culturali danneggiati in Ucraina dall’inizio dell’invasione russa. A riferirlo è stata oggi l’Unesco, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura. Tra questi figurano 29 siti religiosi, 16 edifici storici, quattro musei e quattro monumenti. L’Unesco ha potuto constatare i danni attraverso le immagini satellitari e per il tramite di persone presenti sul posto, ha spiegato un portavoce, precisando che la lista «non è esauriente».

Ore 19.38 – Onu prova a ottenere tregua, Griffiths vola a Mosca


Il responsabile dei servizi umanitari dell’Onu, Martin Griffiths, si recherà in missione a Mosca per discutere della situazione umanitaria in Ucraina e cercare di ottenere una tregua. Lo ha reso noto il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres. Martin Griffiths partirà per Mosca domenica, dopodiché si sposterà a Kiev.

Ore 19.35 – Kiev smentisce di aver attaccato il deposito di Belgorod


Un alto funzionario della sicurezza ucraino ha negato le accuse di Mosca secondo cui Kiev sarebbe responsabile dell’attacco ad un deposito petrolifero nella città russa di Belgorod. «Per qualche motivo dicono che siamo stati noi, ma secondo le nostre informazioni questo non corrisponde alla realtà», ha detto il segretario del Consiglio di sicurezza ucraino, Oleksiy Danilov alla televisione nazionale. Lo riporta il Guardian, citando la Reuters.

Ore 19.28 – Premier Shmyhal: Mosca vuole crisi alimentare globale


«Le intenzioni della Russia sono ovvie: dopo la crisi energetica causata alla fine dello scorso anno e all’inizio di quest’anno in Europa e nel mondo in generale, il loro obiettivo ora è quello di provocare una crisi alimentare globale. Lo stanno già facendo. Ora stanno distruggendo parte dei granai in Ucraina e stanno impedendo le esportazioni di grano dai porti ucraini con il blocco navale». Lo ha detto il primo ministro ucraino Denys Shmyhal in un discorso alle TV del Paese, secondo quanto riferisce Ukrinform. Tuttavia, secondo il primo ministro, l’Ucraina insieme ai suoi partner «sta già agendo per garantire l’esportazione del grano e degli altri prodotti». Shmyhal ha anche espresso la convinzione che «la maggior parte del mondo civile non collaborerà con l’aggressore», in particolare a causa delle sanzioni imposte. «Ma vedremo come reagirà il mondo a queste azioni aggressive della Russia, che causano una grave crisi alimentare globale», ha affermato il primo ministro.

Ore 18.54 – Sindaco: Bucha è stata liberata


La cittadina di Bucha, nel nord ovest di Kiev, è stata liberata. Lo ha affermato il sindaco Anatolii Fedoruk in un video postato dal Kiev Independent. Il primo cittadino ha ringraziato le forze armate ucraine per aver liberato la città, occupata dall’esercito russo il 27 febbraio. «Il 31 marzo passerà alla storia della nostra città», ha detto. Nei giorni scorsi era stata liberata la vicina cittadina di Irpin.

Ore 18.40 – Metsola, a Kiev parlato di sanzioni più estese


«L’invasione dell’Ucraina è ingiustificata e inaccettabile. Con il primo ministro ucraino Denys Shmyhal abbiamo parlato della necessità di sanzioni sempre più estese. Dobbiamo andare ancora oltre. L’Europa sarà all’altezza». Lo scrive su twitter la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, oggi a Kiev.

Ore 18.34 – Lavrov, prepariamo la risposta alle proposte ucraine


La Russia sta preparando la sua risposta alle proposte dell’Ucraina presentate a Istanbul «e sono in corso ulteriori contatti». Lo ha detto il ministro degli Esteri, Sergei Lavrov durante la sua visita a New Delhi, secondo quanto riporta l’Ukrainska Pravda. «La parte ucraina ha messo su carta la sua visione degli accordi da raggiungere, questi accordi devono essere prima formalizzati», ha ribadito. «Stiamo preparando una risposta. C’è un movimento in avanti, soprattutto, nel riconoscere l’impossibilità per l’Ucraina di essere un paese del blocco della Nato», ha aggiunto.

Ore 17.50 – Il video del bombardamento a Belgorod


I missili lanciati da due elicotteri hanno colpito un deposito di carburante a Belgorod, in territorio russo. Secondo Mosca i razzi sono ucraini e hanno incendiato almeno otto serbatoi di petrolio. A dare la notizia del bombardamento è stata la Russia, mentre il governo di Kiev non ha commentato l’azione militare: infatti, il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, non ha «né confermato né smentito» l’accaduto.

Ore 17.39 – Kiev, secondo scambio di prigionieri con la Russia


La vicepremier ucraina Iryna Vereshchuk
ha annunciato su Facebook: «Per ordine del presidente Zelensky, si è appena svolto il secondo scambio di prigionieri (con i russi). Abbiamo riportato a casa 86 dei nostri soldati, 15 di loro sono donne. A tutti colo che sono ancora prigionieri: lotteremo per ognuno di voi. Vi riporteremo tutti a casa, tenete duro!».

Ore 17.14 – Biden: altri 30 Paesi sbloccheranno riserve di petrolio


Il presidente americano Joe Biden ha detto che altri 30 Paesi, dopo gli Stati Uniti, sbloccheranno le loro riserve di petrolio per far fronte alle difficoltà create dalla guerra in Ucraina. Biden non ha detto di quali Paesi si tratta, ma dovrebbero essere quelli membri dell’Agenzia internazionale dell’energia (Cina e India non ne fanno parte).

Ore 17.08 – Fonti Ue: governi uniti su no a rubli per il gas


I governi europei sono compatti nel rifiutare il ricatto di Vladimir Putin di pagare in rubli le forniture di gas e stanno valutando quali siano le vere intenzioni del Cremlino a riguardo. È quanto si apprende a Bruxelles da fonti vicine al dossier, che mettono in luce un clima di incertezza e perplessità sul decreto russo. Questa mattina gli ambasciatori Ue si sono incontrati per discutere la questione e, da quanto riferito, dalla riunione è emersa una chiara indicazione da parti di tutti i 27 sul fatto che i contratti debbano essere osservati e rispettati nelle valute previste, vale a dire euro o dollari.

Ore 16.50 – L’università di Kharkiv distrutta dai raid russi


L’Università Nazionale di Karazin è stata «completamente distrutta» dagli attacchi aerei dell’esercito russo a Kharkiv. Lo ha riferito il viceministro dell’Istruzione ucraino Andriy Vitrenko, secondo quanto riporta la tv ucraina Priamyi. I corsi e le attività verranno spostati in un «luogo più sicuro», ha aggiunto. Kazanin è uno dei principali atenei dell’Ucraina, il secondo più antico dopo quello di Leopoli.

Ore 16.30 – Da poco maggiorenni, nati in regioni sperdute: i ragazzi russi morti in Ucraina


(Fabrizio Dragosei) Sono giovanissimi, alcuni di leva, i soldati che la Russia ha mandato in prima linea senza addestramento e che sono deceduti in battaglia. Per lo più si tratta di ragazzi provenienti dai posti più sperduti del Paese. Il più giovane di quelli identificati fino ad ora aveva compiuto diciott’anni. Ai comandi mancano uomini e così si ricorre a qualunque mezzo per far salire i numeri anche se i generali sanno benissimo che giovani così inesperti servono a poco.

Ore 16.16 – Fonti europee, Pechino giocherà il suo ruolo con Mosca


Si è concluso il vertice Ue-Cina e «i cinesi hanno garantito che giocheranno il loro ruolo nei confronti della Russia» nel contesto della guerra in Ucraina. I rappresentanti del governo di Pechino «si sono mostrati molto sensibili sul tema delle relazioni economiche con l’Ue», ha dichiarato un alto funzionario Ue al termine del vertice in videoconferenza. «Il nostro obiettivo — ha ricordato la fonte Ue — era chiaramente condividere nostre preoccupazioni e far capire quanto sia difficile la situazione» dal punto di vista europeo. Un messaggio che, secondo la fonte Ue, sarebbe arrivato forte e chiaro al governo di Pechino, che a sua volta ha ribadito di volere «pace e prosperità per la sua gente». «Stavano parlando con il loro principale partner economico», ha sottolineato il funzionario Ue mettendo l’accento sulla necessità della Cina di preservare le relazioni con i ventisette Paesi europei.

Ore 16.06 – Xi a Ue: promuovere colloqui e una pace duratura


Insistere sulla promozione dei colloqui di pace, prevenire una crisi umanitaria più ampia, costruire una pace duratura in Europa ed Eurasia, e prevenire il diffondersi dei conflitti regionali: sono le quattro proposte del presidente cinese Xi Jinping per risolvere la guerra tra Ucraina e Russia presentate nel summit con l’Ue. Nel resoconto dei media ufficiali, Xi ha notato che «la crisi in Ucraina si è aggiunta alla lunga pandemia e a un’incerta ripresa economica globale». Cina e Ue, quali «grandi forze, grandi mercati e grandi civiltà, devono aumentare la comunicazione sulle questioni di pace e sviluppo globali».

Ore 15.53 – First Lady ucraina scrive al Papa: «Grazie per cure ai bimbi»


La First Lady ucraina, Olena Zelenska, ha scritto una lettera a papa Francesco per ringraziarlo dell’accoglienza dei bambini feriti dalla guerra all’ospedale Bambino Gesù. Lo riferisce l’ambasciatore dell’Ucraina presso la Santa Sede Andrii Yurash. La moglie del premier Volodimir Zelensky ha inviato una lettera di ringraziamento anche alla presidente del Bambino Gesù Mariella Enoc.

Ore 15.46 – Dopo ritiro russi tornata normalità a Chernobyl


Dopo il ritiro dei russi la centrale di Chernobyl ha ritrovato una situazione di normalità: le apparecchiature tecnologiche e tutti i sistemi di monitoraggio funzionano normale. A riferirlo, secondo quanto riporta Interfax, è Energoatom citando Valeriy Seydu, il direttore della centrale nucleare di Chernobyl. Secondo quanto riferisce la società ucraina i russi avrebbero portato via cinque dei 15 container con attrezzature di riparazione e pezzi di ricambio. Attualmente sul territorio della centrale non c’è più alcun russo dalle 20 del 31 marzo.

Ore 15.39 – Iniziato colloquio telefonico Erdogan-Putin


È iniziato il colloquio telefonico tra il presidente russo Putin e il presidente turco Erdogan. Lo riferiscono i media turchi. Parlando oggi dopo le preghiere del venerdì Erdogan, che ieri ha avuto un colloquio telefonico anche con Zelensky, ha affermato che un incontro tra i due leader potrebbe tenersi a Istanbul.

Ore 15.30 – Sindaco Mariupol: 10 miliardi di dollari per infrastrutture «Saranno necessari almeno 10 miliardi di dollari per ripristinare le infrastrutture di Mariupol». A quantificare economicamente la distruzione lasciata dai combattimenti è il sindaco della città Vadym Boychenko. Il consiglio comunale di Mariupol, riferisce il quotidiano ucraino Ukrayinska Pravda, ha istituito una commissione speciale per stabilire i danni causati dagli occupanti russi.

Ore 15.25 – Von der Leyen: «Disastro umanitario creato per scelta. Supporto a Mosca sarebbe grave danno a reputazione della Cina»


«Ci deve essere il rispetto del diritto internazionale e della sovranità e dell’integrità territoriale dell’Ucraina. La Cina, in quanto membro permanente del Consiglio di sicurezza dell’Onu, ha una responsabilità speciale». Così la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, al termine del vertice Ue-Cina. Durante il summit in videoconferenza con Li Keqiang e Xi Jinping «abbiamo chiesto alla Cina di aiutare a mettere fine alla guerra in Ucraina: Pechino non può chiudere gli occhi sulle violazioni del diritto internazionale commesse dalla Russia», aveva detto in mattinata anche il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel, al termine dell’incontro. «La guerra di Putin in Ucraina continua ad uccidere donne e bambini, a distruggere intere città. È un’aperta violazione del diritto internazionale. In tempi di crisi il dialogo serve più che mai».

Ore 15.14 – Zelensky parla con Macron su garanzie di sicurezza


Il presidente Zelensky ha avuto un colloquio con il francese Macron. Lo annuncia Zelensky su Twitter. I due hanno parlato «di contrastare l’aggressione russa», «del processo negoziale, del corso e delle prospettive, dell’importanza delle garanzie di sicurezza». «L’iniziativa francese sui corridoi umanitari da Mariupol deve essere attuata!», ha aggiunto il capo dello stato ucraino.

Ore 15.12 – Metsola interviene al Parlamento di Kiev


«Oggi si è svolta un’altra sessione di emergenza del Parlamento ucraino» e «siamo lieti di dare il benvenuto alla presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, in Ucraina. Grazie per il tuo sostegno», ha dichiarato la parlamentare ucraina, Inna Sovsun, in un tweet. La deputata ha allegato al post una foto scattata durante l’intervento di Metsola. «E grazie all’Unione europea per la sua azione decisiva», ha aggiunto la deputata.

Another emergency session of the Ukrainian parliament took place today.

We are glad to welcome the President of the European Parliament @EP_President Roberta Metsola to #Ukraine. Thank you for your support.

And thanks to the European Union for its decisive action. pic.twitter.com/YLVCN55SGV

— Inna Sovsun (@InnaSovsun) April 1, 2022

Ore 14.59 – Donna uccisa da fuoco esercito russo a Gostomel


A Gostomel una donna e un bambino sono stati colpiti dal fuoco dell’esercito russo mentre si trovavano nella loro auto. La donna è morta, come riferito dalla commissario per i diritti umani Lyudmila Denisova. «La donna è morta sul colpo, uccisa dopo essersi allontanata dalla sua abitazione».

Ore 14.47 – Sindaco Kiev, pesanti scontri vicino alla città


Il sindaco di Kiev, Vitaliy Klitschko, ha affermato che si stanno combattendo «enormi» battaglie a nord e a est della capitale. Lo riferisce il Guardian. Klitschko ha lanciato un avvertimento ai residenti che sono fuggiti dalla città. Il governatore regionale di Kiev aveva affermato oggi che le forze russe si stavano ritirando in alcune aree intorno alla capitale, ma rafforzando le loro posizioni in altre.

Ore 14.41 – Convoglio di evacuazione lascia Melitopol


Un convoglio di 6 bus e oltre 300 auto impegnato nell’evacuazione di Melitopol ha finalmente lasciato la città, come annunciato dal sindaco Ivan Fedorov. Per diversi giorni i russi hanno bloccato il corridoio umanitario mentre oltre un migliaio di persone si radunavano al punto di uscita per l’evacuazione. È quanto si legge sulla pagina Facebook del sindaco.

Ore 14.07 – Di Maio: tetto massimo a prezzo gas, Ue mostri coraggio


«Siamo in un momento critico per tutta l’Europa e l’Ue deve mostrarsi coraggiosa. Per il nostro Paese e per tanti altri Stati membri serve subito un tetto massimo al prezzo del gas». Lo scrive su Facebook il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, che oggi e domani sarà in missione in Azerbaijan per rafforzare la partnership energetica tra Roma e Baku. «Come Italia lo stiamo chiedendo con forza e andremo avanti con la massima determinazione. Non possono esserci tentennamenti».

Ore 14.04 – Cnn: russi distruggono area oncologia ospedale Chernihiv


I bombardamenti russi su Chernihiv hanno distrutto il reparto di oncologia di un ospedale nella città settentrionale ucraina. Lo ha riferito il sindaco alla Cnn. «Alcuni proiettili hanno colpito direttamente l’ospedale regionale e uno degli edifici dell’ospedale, in realtà l’unità oncologica, è stato completamente distrutto. Tre persone hanno riportato gravi ferite», ha detto il sindaco, Vladyslav Atroshenko, aggiungendo che al momento non c’è acqua né elettricità e che la città potrebbe rimanere senza cibo e medicine entro una settimana. Gli unici rifornimenti vengono forniti dai militari e dai volontari. «È una catastrofe umanitaria completa».

Ore 13.46 – Erdogan, già oggi possibile data per Putin-Zelensky


Il presidente turco Erdogan ha dichiarato oggi che per l’incontro tra i presidenti di Russia e Ucraina, Putin e Zelensky, c’è stato un «positivo avvicinamento» che potrebbe portare alla definizione oggi stesso di una data per l’incontro. «Ho parlato con Zelensky ieri e oggi alle 16 parlerò con Putin e definiremo la data».

Ore 13.35 – Al via evacuazione di 2mila civili da Mariupol


È in corso l’evacuazione di circa 2mila civili dalla città assediata di Mariupol.
Molte auto private si sono unite ai 42 bus scortati dai veicoli della Croce rossa e del Servizio di emergenza ucraino dalla vicina Berdyansk e diretti verso Zaporizhzhia, afferma il consiglio comunale di Mariupol su Telegram.

Ore 13.32 – Bandiera pace su statua S.Nicola donata a Bari da Putin


Una bandiera della pace è stata legata questa mattina alla statua di San Nicola, posizionata davanti alla Basilica nel centro storico di Bari e donata nel 2003 alla città dal presidente russo Putin. È il gesto simbolico della fotografa e artista barese Teresa Imbriani, all’indomani delle polemiche sulla opportunità di rimuovere la statua proprio perché donata dal presidente della Federazione russa, in segno di solidarietà al popolo dell’Ucraina. «Ho voluto fare questo piccolo gesto simbolico ma visibile a tanti che attraversano ogni giorno questa piazza – spiega l’artista – perché non condivido l’idea di rimuovere la statua, bensì di considerarla l’ennesimo strumento per lanciare un messaggio di pace».

Ore 13.29 – Mosca, leasing di aerei russi ai Paesi ostili in rubli


Il presidente Putin ha approvato un meccanismo in base al quale le transazioni tra vettori aerei russi e società di leasing di Paesi ostili avverranno in rubli tramite conti presso banche russe. Lo riporta l’agenzia russa Interfax sottolineando che il decreto in tal senso è consultabile sul portale Internet delle informazioni legali.

Ore 13.24 – Kuleba, no comment su attacco Belgorod


Il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, non ha voluto confermare né smentire le accuse di Mosca secondo cui le forze di Kiev hanno lanciato un attacco contro la città russa di Belgorod, facendo esplodere un deposito di petrolio.

Ore 13.19 – Michel (Ue): Cina usi la sua influenza per fermare la guerra


«La comunità internazionale, in particolare la Cina e l’Ue, hanno la responsabilità reciproca di usare la loro influenza congiunta e la diplomazia per porre fine alla guerra della Russia in Ucraina e alla crisi umanitaria ad essa associata». Così su Twitter il presidente del Consiglio Ue Charles Michel al termine dei colloqui con il premier cinese Li Keqiang e prima che inizino quelli con il presidente Xi Jinping. «La Cina non chiuda gli occhi sulla violazione del diritto internazionale».

Ore 12.54 – Unicef Italia, ogni minuto 90 bambini fuggono da guerra


«I numeri in Ucraina sono drammatici: ogni minuto 90 bambini sono fuggiti dalla guerra. Un bambino a ogni battito del cuore. Due milioni di bambini sono stati costretti a lasciare il paese a causa della guerra. L’Unicef continua a lavorare incessantemente in Ucraina e nei paesi limitrofi, più di 60 ospedali di 15 regioni hanno ricevuto attrezzature e forniture salvavita per rispondere ai bisogni di base di più di 2 milioni di persone per 3 mesi in tutta l’Ucraina». Così il portavoce di Unicef Italia, Andrea Iacomini.

Ore 12.50 – Ue lancia piano di cambio valuta ucraina per i rifugiati


La Commissione europea lancia il suo piano di coordinamento per permettere ai milioni di rifugiati ucraini in fuga dalla guerra di cambiare la valuta locale, la grivnia, in euro. Nella proposta adottata oggi Bruxelles prevede un «approccio coerente» e «coordinato» dei regimi nazionali allo studio dei Paesi Ue con limiti massimi di 10mila grivna per persona, senza spese, al tasso di cambio ufficiale pubblicato dalla Banca nazionale ucraina.

Ore 12.48 – Mosca, posizione su Crimea e Donbass «invariata»


La posizione russa sulla Crimea e il Donbass «rimane invariata». La conferma arriva dal capo negoziatore di Mosca, e assistente del presidente Putin, Vladimir Medinsky, alla ripresa dei colloqui in formato «online» tra le delegazioni.

Ore 12.41 – Bilancio attacco a Mykolaiv sale a 28 vittime


È salito a 28 morti il bilancio delle vittime dell’attacco russo di martedì contro l’edificio dell’amministrazione statale regionale di Mykolaiv, nel sud dell’Ucraina. Lo ha reso noto il governatore, Vitaliy Kim, stando al Guardian.

Ore 12-34 – Cina a Ue: «No a pressing e mentalità Guerra Fredda»


La Cina chiede all’Ue di evitare pressioni sulla scelta «da che parte stare» e di evitare la «mentalità da Guerra Fredda» sulla crisi in Ucraina: «tutti i Paesi hanno il diritto di scegliere autonomamente le proprie politiche estere, non dovrebbero costringere gli altri a scegliere da che parte stare e non dovrebbero adottare un approccio semplicistico di essere amico o nemico», ha detto il portavoce del ministero degli Esteri, Zhao Lijian, sulla richiesta che Bruxelles farà oggi nel vertice Ue-Cina di non dare sostegno economico e militare alla Russia. La Cina chiede di «resistere alla mentalità da Guerra Fredda e allo scontro».

Ore 12.31 – Telefonata Putin-Lukashenko


Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko ha avuto un colloquio telefonico con il Putin per parlare della guerra in Ucraina e dei rapporti bilaterali tra i due Paesi. Lo ha riferito l’agenzia di stampa bielorussa BelTa.

Ore 12.28 – Udita una nuova esplosione a Belgorod


Una nuova esplosione è stata udita a Belgorod, città in territorio russo dove secondo Mosca stamane elicotteri ucraini hanno compiuto un raid, facendo esplodere un deposito di petrolio. Lo ha riferito la Reuters, citando testimoni.

Ore 12.27 – Media, tra i medici di Putin specialista cancro tiroide


Il presidente russo, Vladimir Putin, è spesso visitato da un medico specializzato in trattamento chirurgico del cancro e in particolare in cancro alla tiroide. È quanto riporta il media russo indipendente Proekt, specializzato in inchieste giornalistiche, che riferisce di avere trovato una lista di medici personali che accompagnano lo zar nei suoi viaggi. Il medico in questione, secondo Proekt, è Yevgeny Selivanov, che sarebbe autore di una tesi dal titolo «Peculiarities of diagnosis and surgical treatment of elderly and senile patients with thyroid cancer» e in quattro anni si sarebbe recato da Putin a Sochi 35 volte. Ma il Cremlino interviene per smentire la notizia della malattia, e per spiegare a Gerard Depardieu la «situazione» in Ucraina. L’attore francese dal 2013 ha la cittadinanza russa ed è stato un grande sostenitore del presidente russo, aveva criticato i «folli, inaccettabili eccessi» di Putin.


Ore 12.25 – Lavrov, pronti a discutere acquisti greggio da India


Se l’India vuole comprare qualsiasi cosa dalla Russia, siamo pronti a discuterlo. Così, il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, citato dai media indiani, al termine dell’incontro con il suo omologo di Delhi, Subrahmanyam Jaishankar, in risposta a una domanda sulla proposta di Mosca di vendere petrolio russo a un prezzo di sconto all’India. «Russia e India hanno relazioni molto buone», ha aggiunto, per la prima volta a Delhi dall’inizio dell’invasione russa. I negoziati con l’Ucraina — ha aggiunto — «devono proseguire», anche se non c’è ancora un «piano approvato» per un accordo, dopo l’ultimo round di colloqui a Istanbul.

Ore 12.16 – Al via nuovo round di negoziati online con la Russia


La delegazione ucraina ha cominciato un nuovo round di negoziati con la Russia. Lo ha riferito a Suspilne il consigliere di Zelensky, Mikhail Podolyak. «I negoziati continuano in formato online, con il collegamento di sottogruppi di lavoro.

Ore 12.02 – Grossi, guiderò missione Aiea a Chernobyl


Il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), Mariano Grossi, ha fatto sapere che guiderà una «missione di assistenza e supporto alla centrale atomica di Chernobyl il prima possibile». Sarà – ha aggiunto nel tweet – «la prima di una serie di simili missioni di sicurezza in Ucraina».

Ore 11.57 – Peskov, pagamento gas in rubli a metà mese e ok a forniture


Le forniture di gas russo non saranno interrotte se i clienti non confermeranno il pagamento in rubli entro il 1 aprile, cioè oggi, quando entra in vigore il decreto firmato ieri da Putin. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ai giornalisti, come riporta la Tass. «La situazione è la seguente – afferma Peskov -: ieri mi è stato chiesto da molti se la mancanza di conferma in rubli significa che le forniture di gas saranno interrotte a partire dal 1 aprile. No, non è così, e il decreto che è stato firmato e pubblicato ieri non lo stabilisce. Il pagamento delle forniture attuali non si fa oggi, si fa alla fine della seconda metà del mese, ad aprile o anche all’inizio di maggio», ha spiegato.

Ore 11.53 – Mosca, attacco Belgorod peserà su colloqui


L’attacco ucraino a Belgorod, in Russia, peserà sui colloqui. Lo ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. Mosca ha accusato le forze di Kiev di aver compiuto un raid contro la città russa che si trova al di là del confine settentrionale ucraino: due elicotteri hanno lanciato missili, facendo scoppiare un deposito di petrolio. Si tratta del primo attacco ucraino sul suolo russo dall’avvio dell’invasione. Kiev tuttavia non ha confermato.

Ore 11.49 – Nati quasi mille bambini a Kiev nei bombardamenti


Durante i bombardamenti a Kiev sono nati quasi mille bambini. «Ogni nascita in tempo di guerra è «una sfida nuova per i genitori» ma è anche un segno che «ci dà la speranza che il bene sconfiggerà il male», dice don Andriy Nahirniak, vice-parroco della cattedrale patriarcale della Resurrezione di Cristo a Kiev commentando la notizia data oggi dal vice sindaco della capitale, Mykola Povoroznyk, secondo cui durante i 35 giorni di guerra in Ucraina, sono nati a Kiev 987 bambini. I bimbi – racconta il sacerdote al Sir – «nascono nei ripari, nelle stazioni della metropolitana, dove le donne incinte si nascondevano dai bombardamenti nei primi giorni. Nonostante le condizioni, i nostri ospedali, soprattutto ospedali per la maternità, continuano a funzionare e la maggior parte dei bambini sono nati lì. In questa situazione, c’è una nuova sfida per i genitori, perché il bambino che nasce, fa sorgere la domanda: Cosa trasmetteremo a lui? Dove e come vivrà? In quale atmosfera».

Ore 11.44 – Lavrov, ucraini molto più comprensivi su Crimea e Donbass

I colloqui di pace devono continuare. L’Ucraina ha mostrato «molta più comprensione» sulla Crimea e il Donbass. Così il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov incontrando questa mattina il suo omologo indiano, stando al Guardian.

Ore 11.35 – Pechino: «Nato andava sciolta dopo fine Guerra Fredda»


La Nato avrebbe dovuto essere sciolta dopo la fine della Guerra Fredda. Così il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Zhao Lijian, nel corso di un briefing alla stampa. «Come prodotto della Guerra Fredda, la Nato avrebbe dovuto essere sciolta dopo il crollo dell’Urss», ha affermato il funzionario, citato dalla Tass.

Ore 11.32 – Kiev, in ultime 24 ore 170 bombardamenti a Kharkiv


Nella regione di Kharkiv sono stati registrati 170 bombardamenti nelle ultime 24 ore e un razzo è caduto anche nel centro della città. A annunciarlo in un telegramma il capo dell’amministrazione civile-militare regionale di Kharkiv Oleh Synegubov, come riferisce Ukrinform. «Nelle ultime 24 ore, le forze di occupazione russe hanno bombardato aree di artiglieria, mortai e carri armati nei distretti di Saltivka, Pyatihatka, Oleksiyivka, HTZ, Kholodna Hora, Kulinichi, Velyka Danylivka e Dergachi».

Ore 11.29 – Kiev: morti 17.700 soldati russi, distrutti 625 tank Ammonterebbero a 17.700 le perdite fra le fila russe dal giorno dell’attacco di Mosca all’Ucraina, lo scorso 24 febbraio. Lo rende noto il bollettino quotidiano dello Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine, appena diffuso su Facebook, che riporta cifre che non è possibile verificare in modo indipendente.

Ore 11.26 – Viminale, 79.047 profughi arrivati in Italia (30mila minori)


Sono «79.047 le persone giunte finora» dall’Ucraina in Italia, rende noto il Viminale su Twitter. Si tratta, specifica il ministero dell’Interno, di «40.780 donne, 7.800 uomini e 30.467 minori. Rispetto a ieri, l’incremento è di 1.026 ingressi. Le destinazioni principali sono Milano, Roma, Napoli e Bologna».

Ore 11.20 – Lavrov critica l’Occidente


Il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, critica la diplomazia occidentale, che accusa di ricondurre tutto alla guerra in Ucraina, ed elogia l’approccio dell’India, che definisce «non unilaterale». Nell’incontro di oggi a Delhi con il suo omologo indiano, Subramanyam Jaishankar, Lavrov, citato dai media indiani, ha sottolineato che «ai colleghi occidentali piace ridurre ogni significativa questione internazionale alla crisi in Ucraina», e la Russia apprezza che l’India affronti questa situazione «nella sua interezza e non in maniera unilaterale».

Ore 11.05 – In calo la fornitura di gas verso l’Europa


Mattinata di incertezza per le forniture di gas dalla Russia verso l’Europa. Il transito del metano lungo le condotte Yamal-Europe attraverso la Poloni attraverso la Germania risultano interrotte, secondo l’agenzia Bloomberg. Regolare invece la fornitura lungo Nord Stream e l’Ucraina. Gazprom ha assicurato che la fornitura verso l’Europa procede regolarmente.

Ore 10.50 – La Croce Rossa: impossibile evacuazione da Mariupol


La Croce Rossa non è in grado di garantire nemmeno oggi l’evacuazione dei civili da Mariupol. Lo ha fatto sapere la stessa organizzazione internazionale. Il vicesindaco della città poco prima aveva dichiarato che l’apertura dl corridoio umanitario risultava ancora impossibile per i continui attacchi dei russi.

Ore 10.20 – «I russi arretrano anche a Chernihiv»


Le forze russe stanno lasciando la regione di Chernihiv, nel nord dell’Ucraina, ma il ritiro non è stato ancora ultimato. Lo ha riferito il governatore Viacheslav Chaus, precisando che «attacchi aerei e missilistici sono possibili nella regione, niente è da escludere». I russi «sono ancora sul nostro territorio». L’asse di Chernihiv è ritenuto fondamentale per la catena logistica e di rifornimento delle truppe russe.

Ore 10.05 – Due punti nevralgici: Kherson e Mariupol


Sono due, nella mattinata di oggi, i punti nevralgici sul campo militare. Combattimenti sono in corso nella zona di Kherson, gli ucraini dichiarano di aver ricacciato indietro i russi di alcuni chilometri grazie a un efficace contrattacco. A Mariupol, invece, è cominciato un nuovo tentativo di mettere in salvo i civili intrappolati nella città sotto assedio (sarebbero ancora circa 150mila).

Ore 9.50 – Di Maio: «Agli oligarchi sequestrati 900 milioni»


«Adempiamo con rigore ai nostri obblighi internazionali sulle sanzioni e quindi anche sui sequestri delle proprietà in Italia delle persone listate, che non si limitano ai beni mobili. Ad oggi parliamo di un valore complessivo che si aggira intorno ai 900 milioni di euro». Lo afferma il ministro degli esteri Luigi Di Maio in un’intervista al quotidiano tedesco Bild. «Siamo stati tempestivi e rigidi, e continueremo ad esserlo», aggiunge.

Ore 9.38 – Pesanti bombardamenti russi su Lugansk: 2 vittime


«Pesanti bombardamenti» da parte dell’esercito russo hanno colpito molte città nella regione di Lugansk. Lo riporta la Cnn citando il capo dell’amministrazione regionale militare di Lugansk, Serhii Haidai. Tra le città colpite, ci sono Severodonetsk, Rubizhne, Lysychansk, Kreminna e Ivanivka, ha detto. «Due persone sono morte a Severodonetsk, alcuni abitanti di Lysychansk e Toshkivka sono stati feriti e 4 persone sono state salvate», ha detto. «A Rubizhne, Popasna, Severodonetsk, parte di Hirske e Lysychansk non c’è fornitura di acqua. Ventotto insediamenti restano senza gas e 22 senza elettricità», ha aggiunto.

Ore 9.25 – Il sindaco di Melitopol: «Russi non permettono lasciare città»


A Melitopol, nel sud dell’Ucraina, i russi non consentono ai civili di lasciare la città. Lo denuncia il sindaco Ivan Fedorov, secondo quanto riporta Ukrinform. «Secondo le mie stime, in città rimangono circa 70-75mila persone. Gli occupanti stanno facendo di tutto per tenere le persone in città. La strada da Zaporozhye a Melitopol in tempo normale è di 1 ora, secondo me in tempo di guerra sono 4 ore, ma ora ci vogliono 2 giorni. Gli occupanti stanno deliberatamente trattenendo tutti per non liberare le persone e occupare la città», ha detto. «Tutti vengono mandati solo in Crimea. Dicono che puoi arrivarci senza problemi, ma la nostra gente non vuole andare in Crimea», ha aggiunto il sindaco. Oggi gli autobus di evacuazione e un convoglio di auto private devono essere inviati da Melitopol a Zaporizhia: secondo le stime del sindaco, oggi cercheranno di evacuare dai 1.500 ai 2mila cittadini.

Ore 9.16 – Russia: «Ue non è centro universo, no a stop sanzioni»

La Russia non chiederà all’Ue di rimuovere le sanzioni perché «abbiamo margine di sicurezza e l’Unione europea non è il centro dell’universo». È quanto ha detto Nikolai Kobrinets, direttore del dipartimento per la cooperazione pan-europea presso il ministero degli Esteri russo, in un’intervista alla russa Ria Novosti.

Ore 8.59 – Aiea: Chernobyl è stata riconsegnata alle forze ucraine


La centrale nucleare di Chernobyl è tornata da ieri sotto il controllo del personale ucraino. Lo rende noto l’Agenzia internazionale per l’energia atomica in una nota diffusa giovedì sera. L’Ucraina — si legge — ha informato oggi l’Aiea che le forze russe che controllano la centrale dal 24 febbraio hanno, per iscritto, trasferito il controllo al personale ucraino e spostato due convogli verso la Bielorussia.

Ore 8.39 – Bbc: bloccato convoglio Croce rossa per Mariupol


Un convoglio del Comitato internazionale della Croce rossa (Cicr) che trasporta aiuti umanitari e medici verso Mariupol è bloccato a Zaporizhzhia perché non sono ancora state ricevute le garanzie di sicurezza necessarie per la squadra. Lo riferisce un giornalista della Bbc sul posto, precisando che il convoglio è composto da due camion di aiuti e cinque veicoli di supporto.

Ore 8.34 – Kiev: quasi 400 bimbi vittime della guerra, 153 uccisi. Unhcr: «Sono 6,5 milioni gli sfollati interni»


Sono «153 i bambini uccisi e più di 245 quelli feriti» in Ucraina dall’inizio dell’aggressione armata della Federazione Russa, come riferisce la Procura generale ucraina su Telegram. Nelle cinque settimane dall’invasione, iniziata il 24 febbraio scorso, un quarto della popolazione è stata costretta a lasciare le proprie case: in particolare, aggiunge l’Unhcr, oltre 4 milioni di rifugiati sono fuggiti dal Paese e altri 6,5 milioni di persone sono sfollati interni. Secondo l’agenzia Onu per i rifugiati si tratta della crisi di rifugiati in più rapida crescita dalla II Guerra mondiale.

Ore 8.32 – Gas: vola prezzo, ad Amsterdam apre a 132 euro. Gazprom: «Proseguono forniture verso Europa via Ucraina»


Vola il prezzo del gas in Europa con la posizione di Putin sul pagamento delle forniture in rubli mentre la guerra in Ucraina prosegue senza sosta. In avvio le quotazioni ad Amsterdam segnano un balzo a 132 euro al Mwh, in rialzo del 4,8% rispetto alla chiusura di ieri. Intanto, rende noto il colosso russo Gazprom, proseguono i flussi di gas dalla Russia verso l’Europa attraverso l’Ucraina, chairendo che il volume oggi si attesta a 108,4 milioni di metri cubi.

Ore 8.29 – Kiev: «Mosca concentra sistemi missilistici in Bielorussia»


La Russia «sta cercando di concentrare» sistemi missilistici nel sudest della Bielorussia per potenziali attacchi contro l’Ucraina. L’allarme è stato lanciato dalla vice ministra della Difesa di Kiev, Hanna Mallar, secondo cui «il territorio bielorusso continua a essere attivamente usato dalla Russia per condurre l’aggressione». Il nemico – ha detto – «sta cercando di concentrare lì i sistemi missilistici, apparentemente a causa dei piani per lanciare attacchi o per usarli come uno strumento di ricatto e intimidazione». Mallar è convinta tra l’altro che «il nemico non stia abbandonando i suoi piani per catturare completamente le regioni di Donetsk e Luhansk». «Sta anche accerchiando la regione di Kharkiv e sta cercando di rafforzare la sua posizione per raggruppare le truppe».

Ore 8.02 – Intelligence Gb: continuano raid russi su Kiev e Chernihiv

Kiev e Chernihiv continuano a essere oggetto di limitati raid aerei russi nonostante l’annuncio di Mosca di una riduzione dell’attività militare nella regione. Lo denuncia il ministero della Difesa britannico, sulla base delle informazioni dell’intelligence.

Ore 07.57 – Zelensky rimuove due generali: «traditori» e «antieroi»


Sono «traditori». Con questa accusa il presidente ucraino Zelensky ha rimosso due generali, secondo quanto da lui stesso annunciato la scorsa notte. «Oggi è stata presa un’altra decisione riguardante gli antieroi – ha detto – . Adesso non ho tempo di trattare con tutti questi traditori, ma gradualmente saranno puniti». I generali degradati sono l’ex capo del dipartimento principale del servizio di sicurezza interno (Sbu), Naumov Andriy Olehovych, e l’ex capo del servizio di sicurezza nella regione di Kherson, Serhiy Oleksandrovych. «Questi militari che non hanno deciso dov’è la loro madrepatria – ha denunciato ancora – che hanno violato il giuramento di fedeltà al popolo ucraino per la protezione dello stato, della sua libertà e indipendenza, verranno inevitabilmente privati del loro grado militare».

Ore 7.32 – Kiev: russi hanno confiscato 14 tonnellate di aiuti umanitari

Le forze russe hanno confiscato 14 tonnellate di aiuti umanitari caricati su 12 bus diretti a Melitopol, nel sud dell’Ucraina. Lo ha denunciato la vice premier di Kiev Iryna Vereshchuk: «Stiamo negoziando per il rilascio dei bus e perché i residenti di Melitopol possano essere evacuati oggi usando quei mezzi».



Ore 7.24 – Mosca, attacco ucraino a deposito petrolio russo a Belgorod


Un attacco aereo da parte di due elicotteri delle forze armate ucraine avrebbe colpito un deposito petrolifero a Belgorod, in Russia, causando un enorme incendio. A riferirlo su Telegram il governatore della regione, Vyacheslav Gladkov. Secondo il governatore, al momento non ci sarebbero problemi di approvvigionamento di carburante nelle stazioni di servizio. «La situazione è stabile. Non c’è stata carenza di carburante, non c’è e non ci sarà», ha scritto, ribadendo che «non ci sono state vittime». Intanto il ministero russo per le emergenze — fa sapere sempre la Tass — ha inviato sul posto almeno 170 vigili del fuoco coadiuvati da 50 mezzi per spegnere il rogo, che viene descritto di notevoli dimensioni. Gli abitanti delle case vicine al deposito in fiamme sono stati sgomberati dalle loro abitazioni.

Ore 06.48 – Zelensky: «I russi si riposizionano per attacchi a Est»


Le forze armate russe si stanno riposizionando nell’est dell’Ucraina in previsione di «potenti attacchi», in particolare contro la città portuale assediata di Mariupol, da dove oggi è previsto un nuovo tentativo di evacuazione dei civili. «Fa parte della loro tattica», ha detto Zelensky nella notte. «Sappiamo che si allontanano dalle regioni in cui li battiamo, per concentrarsi su altre che sono molto importanti, dove può essere difficile per noi». Il presidente ucraino ha definito «estremamente difficile» la situazione nell’est del Paese: «Nel Donbass e a Marioupol, in direzione di Kharkiv, l’armata russa di rafforza in previsione di potenti attacchi». Secondo il segretario della Nato, le forze russe non si ritirano ma si riposizionano, seppure mantenendo la pressione sulla capitale e su altre città. Questo scenario — secondo il Pentagono — lascia presagire un conflitto prolungato, che potrebbe durare mesi.

Ore 5.46 – Segretario Difesa Usa proroga spiegamento forze in Europa


Il segretario della Difesa americano, Lloyd Austin, ha deciso di prorogare la mobilitazione delle migliaia di militari statunitensi dispiegati in Europa Orientale in risposta all’offensiva militare della Russia contro l’Ucraina: manterranno le loro attuali posizioni «più a lungo» anche dopo la fine delle ostilità sul territorio ucraino. Così il portavoce del dipartimento della Difesa Usa, John Kirby. I militari dell’83ª aviotrasportata schierati in Polonia e il gruppo da battaglia della portaerei Uss Harry S. Truman inviato nel Mediterraneo non verranno richiamati, ha spiegato il portavoce, secondo cui gli spiegamenti temporanei sono stati prorogati per «tenere aperte le opzioni» a disposizione della macchina bellica statunitense, e «monitorare la situazione sul campo per assumere in tempo reale le decisioni migliori e più flessibili». Gli Usa hanno mobilitato circa 20mila militari a sostegno della Nato in risposta all’invasione russa dell’Ucraina. Circa 7mila uomini dell’82ª divisione aviotrasportata si trovano in Polonia, mentre il gruppo da battaglia della portaerei Uss Truman si trova nel Mediterraneo dalla fine del mese di dicembre.

Ore 5.16 – Zelensky, russi preparano possenti attacchi Donbass e sud


Le forze russe si stanno raggruppando e sono pronte a sferrare «possenti attacchi» contro il Donbass e il sud dell’Ucraina, compresa Mariupol, secondo l’Sos lanciato dal presidente ucraino, Zelensky, in un video rilasciato durante la notte. «Fa parte della loro tattica. Sappiamo che si allontanano dalle zone dove li stiamo battendo per concentrarsi su altre molto importanti… dove per noi può essere più difficile».

Ore 5.10 – Le minacce della Russia all’Europa: «Pagherete»


La Russia risponderà a nuove sanzioni che l’Unione Europea dovesse varare, e ha messo in guardia Bruxelles sul fatto che «un confronto con Mosca non è nel suo interesse». A dirlo, rialzando i toni delle minacce russe all’Ue, è stato Nikolai Kobrinets, alto funzionario del ministero degli Esteri russo. «Le azioni dell’Ue non rimarranno senza risposta», ha detto. «Le irresponsabili sanzioni decise a Bruxelles stanno già colpendo le vite quotidiane dei cittadini europei. Sono pronti a pagare di tasca propria per l’uccisione di altri civili in Ucraina?».

Ore 5 – La morte di Edy Ongaro


Un miliziano italiano di 46 anni, Edy Ongaro, combattente con le forze separatiste del Donbass opposte a Kiev, è rimasto ucciso mercoledì in battaglia, nel villaggio di Adveedka, a nord di Donetsk , colpito da una bomba a mano. Ongaro, veneto di Portogruaro, nome di battaglia «Bozambo», era nel Donbass da anni, inquadrato nella Brigata Pryzrak composta soprattutto da foreign fighters che si sono uniti a partire dal 2015 alla causa filorussa.

Ore 03.38 – Il primo ministro australiano Scott Morrison: l’Australia invierà veicoli blindati Bushmaster in Ucraina


Il primo ministro australiano Scott Morrison ha dichiarato che l’Australia invierà veicoli blindati Bushmaster in Ucraina dopo che il presidente Zelensky li ha specificamente richiesti durante un video appello ai legislatori australiani. Zelensky si è rivolto giovedì al Parlamento australiano e ha chiesto i veicoli a quattro ruote motrici di fabbricazione australiana.

Ore 02.40 – Gb, «Putin si è messo in gabbia da solo». Il segretario della Difesa conferma l’arrivo 2mila soldati russi da Georgia


Il presidente russo Putin si è messo in gabbia da solo, stando al segretario della Difesa britannico, Ben Wallace. In un’intervista a Sky News, Wallace ha detto che «Putin non è più quella forza che era. Ora è un uomo in gabbia, nella gabbia che si è costruito da solo». «Il suo esercito — ha chiarito, citato dalla Bbc — è allo stremo, ha avuto perdite significative. La reputazione di questo grande esercito russo è stata distrutta» e il leader del Cremlino «non solo ora dovrà vivere con le conseguenze di ciò che ha fatto in Ucraina, ma anche con le conseguenze di ciò che ha fatto al suo stesso esercito». Londra ha anche confermato la notizia, che circola da un paio di giorni, del ridispiegamento sul fronte ucraino di circa 2mila soldati russi tolti dal teatro della Georgia, dov’erano dislocati nei territori secessionisti filorussi. Le truppe «fresche» saranno riorganizzate in tre battaglioni. La mossa di Mosca «è indicativa delle perdite inaspettate subite durante l’invasione», ha concluso.

1 aprile 2022 (modifica il 2 aprile 2022 | 03:26)

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