Ucraina Russia, news di oggi sulla guerra | Il ministro degli Esteri Lavrov ha detto che la Russia non userà armi nucleari. Vertice Biden-Alleati: «Inasprire sanzioni»

di Lorenzo Cremonesi, Giusi Fasano, Andrea Nicastro, Marta Serafini, Redazione Online

Le notizie di martedì 19 aprile sulla guerra in Ucraina, in diretta. Nella notte tra lunedì e martedì è iniziata l’offensiva finale della Russia in Ucraina. Bomba su ospedale vicino Mariupol, in 300 sotto le macerie. Battaglione Azov: «Acciaieria di Mariupol quasi distrutta»

La guerra in Ucraina
è arrivata al 55esimo giorno, ed è entrata nella seconda fase:

nella notte tra lunedì e martedì è iniziata infatti l’offensiva di larga scala russa contro l’est dell’Ucraina, alla conquista del Donbass.

• Forze speciali dei separatisti del Donbass hanno iniziato stamani l’assalto all’acciaieria di Mariupol dove resistono truppe ucraine e dove hanno trovato rifugio anche circa mille civili. Secondo le intercettazioni effettuate dal Servizio di sicurezza ucraino, Mosca avrebbe dato l’ordine di raderle al suolo.


• La governatrice della Banca centrale, Elvira Nabiullina, ieri ha detto che le sanzioni «cominciano a colpire l’economia russa e il periodo in cui l’economia può vivere sulle scorte è limitato». Poche ore dopo, Putin ha provveduto a smentirla.




Diffuso il documento ufficiale con cui Putin ha decorato la 64esima fucilieri, i soldati che hanno ucciso 300 civili e scavato fosse comuni a Bucha

Ore 00.02 – New York Times: da Usa nuovo pacchetto di armi a Kiev da 800 milioni


Il presidente americano Joe Biden annuncerà un nuovo pacchetto di aiuti militari all’Ucraina nei prossimi giorni, di importo uguale a quello appena varato: 800 milioni di dollari. Lo riferisce una fonte informata al New York Times senza specificare quali mezzi faranno parte del nuovo invio. Qualche ora fa il presidente americano aveva parlato dell’invio di altra artiglieria alle forze di Kiev.

Ore 23.04 – Oim: oltre 12 mln sono fuggiti dalle loro case


«Più di 12 milioni di persone sono fuggite dalle loro case in Ucraina dall’inizio dell’invasione russa il 24 febbraio». Lo ha detto al Consiglio di Sicurezza Onu il capo dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), Antonio Vitorino.

Ore 22.24 – Usa: l’Ucraina ha ricevuto caccia e pezzi di ricambio


L’Ucraina ha ricevuto «aerei da combattimento e pezzi di ricambio per rafforzare la sua aviazione». Lo ha detto il portavoce del Pentagono, John Kirby, in un punto stampa.

Ore 22.08 – Mosca ribadisce a resistenza Azovstal: «Arrendetevi»


Le forze armate russe hanno di nuovo intimato stasera alle truppe ucraine ancora rimaste nell’acciaieria di Azovstal di arrendersi. Lo afferma Mikhail Mizintsev, capo del Centro di gestione della difesa nazionale russo, riferisce la Tass. «Questo comunicato viene immediatamente trasmesso alla parte ucraina tramite la vicepremier Iryna Vereshchuk attraverso i canali di comunicazione operativi», ha affermato Mizintsev aggiungendo che il messaggio sarà trasmesso ininterrottamente alle unità ucraine dentro Azovstal tramite i canali radio ogni 30 minuti a partire dalla mezzanotte, ora di Mosca.

Ore 21.41 – Johnson: cruciale ulteriore sostegno militare


Durante la teleconferenza con gli altri leader del G7, il premier britannico, Boris Johnson, ha «sottolineato la cruciale necessità di ulteriore sostegno militare all’Ucraina a fronte di un’enorme offensiva russa in Donbass e alla prosecuzione degli attacchi altrove». Lo riferisce una nota di Downing Street.

Ore 20.55 – Biden: faremo pagare pesanti costi economici alla Russia


«Questa mattina ho avuto un incontro con i nostri partner per discutere del nostro sostegno all’Ucraina di fronte all’aggressione della Russia. Ci impegniamo a continuare la nostra assistenza e ad imporre costi economici pesanti a Mosca». Lo ha scritto su Twitter il presidente americano Joe Biden dopo la videochiamata con gli alleati sull’Ucraina.
Gli Stati Uniti invieranno «più artiglieria» all’Ucraina, ha aggiunto parlando con i giornalisti.

Ore 20.29 – Banca Mondiale e Fmi confermano incontro con premier Kiev


I capi della Banca mondiale e del Fondo monetario internazionale incontreranno il primo ministro ucraino Denys Shmyal e il ministro delle finanze Serhiy Marchenko giovedì a Washington per discutere di ulteriori aiuti. «Avremo un incontro importante giovedì, dove parleremo con il primo ministro ucraino e il ministro delle finanze. Ci saranno alcuni dei paesi che stanno sostenendo l’Ucraina e speriamo di fornire entrambi assistenza mentre cercano di sopravvivere alle battaglie», ha detto il presidente della Banca mondiale David Malpass durante un panel con la direttrice dell’Fmi Kristalina Georgieva, che parteciperà all’incontro.

Ore 19.59 – Usa: Russia ha schierato altri 2 battaglioni del Donbass

Nelle ultime 24 ore la Russia ha aggiunto altri due battaglioni nel Donbass, portando il numero totale a 78. Lo ha detto un alto funzionario del Pentagono in un briefing con la stampa. Secondo la fonte la Russia ha ancora circa il 75% di soldati e mezzi accumulati prima dell’invasione dell’Ucraina.

Ore 19.51 – Navalny: «A Bucha i russi hanno ucciso Navalny, perché si chiamava come me»


Ilya Ivanovich Navalny, classe 1961, è stato ucciso a Bucha, in Ucraina. Il suo passaporto è stato ritrovato a pochi metri dal suo corpo. E, secondo Aleksej Navalny, non è un caso, anzi: è quasi una rivendicazione. «Tutto indica che sia stato assassinato per via del suo cognome», si legge sull’account Twitter ufficiale del dissidente. Qui l’articolo completo.

Ore 19.42 – Stoltenberg: imporremo altri costi a Mosca

Ore 19.22 – Von der Leyen: sanzioni più dure e maggiori aiuti a Kiev


«I leader del mondo restano fermamente uniti nel sostegno all’Ucraina. Irrigidiremo ulteriormente le nostre sanzioni contro la Russia e aumenteremo la nostra assistenza finanziaria e nella sicurezza» per Kiev. «Grazie al presidente degli Usa per aver convocato questa importante call». Lo scrive in un tweet la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen dopo aver partecipato alla videochiamata con il presidente americano Joe Biden e i Paesi alleati.

Ore 19.12 – Battaglione Azov: «L’acciaieria Azovstal di Mariupol quasi distrutta»


Il vice comandante del battaglione Azov Svyatoslav Palamar ha riferito che l’acciaieria Azovstal a Mariupol «è stata praticamente quasi distrutta». Il militare ha detto che i russi hanno sganciato sull’impianto «bombe super potenti».

Ore 18.43 – Mosca: 120 civili usciti dall’acciaieria Azovstal


Mosca sostiene che 120 civili nascosti nell’acciaieria Azovstal di Mariupol sotto assedio sono usciti dopo l’ultimatum lanciato dall’esercito russo. Lo riferisce Interfax che cita come fonte il primo canale della tv di Stato russa.

Ore 18.32 – Governatore Donetsk: «Confermato attacco a ospedale di Mariupol, incerto il numero delle vittime»


«L’attacco c’è stato, ma non ci sono conferme per quanto riguarda le vittime civili o militari». Questo il commento del governatore della regione di Dontesk, Pavlo Kyrylenko, a conferma del bombardamento dell’ospedale di Mariupol vicino all’acciaieria Azovstal. Incerto, invece resta il numero delle vittime. Smentito il parlamentare ucraino Sergiy Taruta, che su Twitter parla di «trecento persone sotto le macerie, tra cui anche bambini». «Questa persona aveva già dato le cifre sbagliate anche dopo il bombardamento del teatro – ha aggiunto Kyrylenko – io in qualità di fonte ufficiale, posso confermare che l’attacco c’è stato, ma non il numero delle vittime».

Ore 18.23 – Michel: «Fondo di solidarietà Ue per l’Ucraina»


«L’Ue svilupperà il Fondo di solidarietà per l’Ucraina per il sostegno immediato e la ricostruzione di un’Ucraina democratica», ha annunciato in un tweet il presidente del Consiglio europeo Charles Michel dopo l’incontro da remoto con il presidente degli Usa e gli Alleati. «Con il presidente Usa e i partner abbiamo discusso un’ulteriore risposta coordinata all’aggressione della Russia contro l’Ucraina».

With @POTUS & likeminded partners further coordinated response to Russia?s aggression against #Ukraine

Discussed need for further humanitarian, financial & military aid.

The EU will develop Ukraine Solidarity Fund for immediate support & reconstruction of a democratic Ukraine.

— Charles Michel (@eucopresident) April 19, 2022

Ore 18.07 – Usa: «Arsenale russo ridotto del 25%»


Secondo quanto riferito da una fonte dell’amministrazione statunitense, le stime hanno calcolato una riduzione dell’arsenale russo del 25%. Di conseguenza, la Russia ha ancora un 75% composto da armi, elicotteri e missili da cui attingere.

Ore 17.53 – Sarebbero 700 i mercenari siriani in partenza per il fronte Ucraino


L’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria ha riferito che sarebbero partiti i primi 700 mercenari filorussi addestrati nei campi siriani. Destinazione: il fronte ucraino. Anche se si tratta di informazioni non immediatamente verificabili sul territorio, l’organizzazione sostiene che – dall’inizio del conflitto – sarebbero circa 40mila i mercenari siriani arruolati con le forze armate russe.

Ore 17.47 – Conclusa videochiamata tra Biden e Alleati, cessate il fuoco, sanzioni e gas gli argomenti trattati


«Continuo sostegno all’Ucraina» e «sforzi per far pagare alla Russia le sue azioni». Sono questi gli argomenti trattati nel corso della videochiamata tra Biden e gli Alleati europei. La Casa Bianca ha fatto sapere che l’incontro è durato poco più di un’ora. I leader hanno condiviso una forte preoccupazione per l’intesificarsi delle ostilità nonostante i 55 giorni passati dall’inizio della guerra. Sono concordi sul fatto che si debba giungere al più presto a un cessate il fuoco per mettere fine alle sofferenze della popolazione civile. Infine, hanno espresso la necessità di intensificare la pressione sanzionatoria ai danni di Mosca, oltre a ribadire l’impegno a diversificare le fonti energetiche con l’obiettivo di ridurre la dipendenza dal gas russo.

Ore 17.39 – Poroshenko: «Putin vuole sterminarci»


«L’obiettivo di Putin è sterminarci. L’obiettivo di Putin è di radere al suolo l’Ucraina della mappa geopolitica del mondo». Lo ha detto l’ex presidente ucraino Petro Poroshenko in un’intervista alla tv francese Bfm. «Non ci sono altre parole che quelle di genocidio», ha aggiunto, «i barbari russi sparano sugli autobus che evacuano delle mamme».

Ore 17.23 – Colonna di fumo bianco sopra l’acciaieria di Mariupol


Il quotidiano britannico The Guardian ha pubblicato un video in cui si vede una colonna di fumo bianco innalzarsi dall’acciaieria di Mariupol, città sotto assedio russo da questa notte.

Ore 17.10 – Onu, Guterres: «Tregua umanitaria di quattro giorni per Pasqua ortodossa»


Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha chiesto il rispetto di una tregua per consentire le celebrazioni della Pasqua ortodossa che termineranno il 24 aprile.

Ore 16.47 – Le Nazioni Unite discutono bozza per limitare diritto di veto


Non è la prima volta che le Nazioni Unite discutono una risoluzione per limitare il diritto di veto dei cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza (Cina, Francia, Russia, Regno Unito e Stati Uniti). La questione è tornata attuale dopo l’uso che ne ha fatto la Russia dall’inizio della guerra.

Ore 16.30 – Kiev: «Bomba su ospedale vicino a Mariupol, 300 persone tra le macerie»


«I russi hanno lanciato una potente bomba su un ospedale vicino all’Azovstal (nei pressi di Mariupol, ndr)», ha twittato il parlamentare ucraino Sergiy Taruta, «secondo le mie informazioni, ci sono circa 300 persone sotto le macerie, compresi bambini». Secondo Taruta, nell’ospedale erano rifugiati diversi civili «perché non ci sono altri posti dove nascondersi in una città distrutta».

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— Sergiy Taruta (@SergiyTaruta) April 19, 2022

Ore 16.28 – Iniziata la videochiamata tra Biden e gli Alleati


E’ iniziata alle 16 ore italiane la videochiamata tra il presidente degli Stati Uniti e i Paesi Alleati sulla guerra in Ucraina. Partecipano il presidente del Consiglio Mario Draghi, il premier canadese, Justin Trudeau, la presidente della commissione europea, Ursula von der Leyen, il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Olfaf Scholz, il premier giapponese Fumio Kishida, il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, il presidente polacco Andrzej Duda, il presidente della Romania, Klaus Iohannis e il premier britannico Boris Johnson.

Ore 16.11 – Russia espelle oltre 40 diplomatici europei


Il ministero degli Esteri russo ha reso noto che espellerà oltre 40 diplomatici europei in segno di vendetta per le espulsioni subite dagli analoghi russi dall’inizio della guerra. Il ministero ha dichiarato “persona non grata” 21 diplomatici belgi, 15 dei Paesi Bassi e 4 dipendenti dell’ambasciata austriaca. A tutti è stato dato un preavviso di due settimane per lasciare il Paese.

Ore 15.00 – Scaduto l’ultimatum russo alla resistenza di Mariupol


Il ministro della Difesa russo aveva chiesto a Kiev di deporre le armi alle acciaierie di Mariupol. L’ultimatum è scaduto alle 15.00 ore italiane. Mosca aveva anche annunciato l’attivazione di tre corridoi umanitari per evacuare gli stabilimenti in cui, secondo le stime, ci sarebbero almeno mille persone rifugiate.

Ore 14.57 – Mosca espelle 15 diplomatici olandesi, non precisato il numero di quelli belgi. Convocato l’ambasciatore del Lussemburgo


Il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha reso nota l’espulsione di 15 diplomatici olandesi in risposta all’analogo provvedimento datato 19 aprile ai danni di 18 diplomatici russi in Olanda. L’ambasciatore olandese si è visto recapitare una nota in cui vengono definite “persone non gradite” 14 dipendenti dell’ambasciata e un dipendente del consolato generale di San Pietroburgo. Dovranno lasciare la Russia entro due settimane. Sempre il ministero degli Esteri russo ha riferito che oggi è stato convocato l’ambasciatore belga a cui è stata comunicata l’espulsione dei dipendenti della rappresentanza diplomatica in Russia (il numero non è precisato) che dovranno lasciare il Paese entro il 3 maggio. Convocato anche l’ambasciatore del Lussemburgo. Quattro espulsi anche tra le fila dei dipendenti dell’ambasciata austriaca.

Ore 14.53 – Kiev, quinto scambio di prigionieri: 60 militari e 16 civili


La vicepremier di Kiev, Iryna Vereshchuk, ha reso noto che oggi si è svolto il quinto scambio di prigionieri con la Russia. L’Ucraina sarebbe così riuscita a liberare 60 militari e 16 civili.

Ore 14.44 – Zelensky: prorogare la legge marziale fino al 24 giugno


The Kiev independent riferisce che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha presentato in Parlamento una proposta di legge che estenda la legge marziale fino al 24 giungo e non più fino al 25 aprile.

Ore 14.24 – 007 Kiev: «Mosca ordina di radere al suolo le acciaierie Azovstal a Mariupol»


I russi vogliono radere al suolo le acciaierie Azovstal a Mariupol. Lo riferisce il servizio di sicurezza ucraino diffondendo l’audio di un’intercettazione telefonica in cui un militare russo parla dell’ordine in tal senso dato dalla leadership russa. «Nonostante il numero superiore, gli occupanti russi non possono impadronirsi della Mariupol ucraina. Pertanto – scrive il servizio di sicurezza su Telegram – vogliono radere al suolo l’acciaieria Azovstal, dove i nostri combattenti tengono la difesa. Gli occupanti trascurano il fatto che anche dei civili si nascondono nell’impianto. I russi stanno preparando “sorprese” da tre tonnellate dal cielo».

Ore 13.50 – Mosca non dà informazioni sulle condizioni dell’equipaggio dell’incrociatore affondato


Non bastano nemmeno le richieste di spiegazioni dei familiari dei marinai russi che il giorno del naufragio si trovavano a bordo dell’incrociatore Moskva, l’ammiraglia affondata la scorsa settimana al largo di Odessa. «Tutte le comunicazioni passano solo attraverso il ministero della Difesa e qui non siamo autorizzati a dire nulla», ha ribadito il portavoce Dmitry Peskov.

Ore 13.30 – La Henkel interrompe la produzione in Russia


Anche la multinazionale tedesca Henkel ha deciso di interrompere la produzione in Russia in risposta all’attacco in Ucraina. Dopo l’invasione dello scorso 24 febbraio, l’azienda chimica con sede a Dusseldorf aveva già interrotto gli investimenti e la pubblicità nel mercato russo. I circa 2.500 dipendenti russi continueranno a lavorare e a essere pagati fino all’uscita della società dal Paese.

Ore 13.25 – Kiev, più di 420 corpi di civili trovati a Bucha


Sono più di 420 i cadaveri di civili rinvenuti a Bucha, la cittadina teatro del massacro a pochi chilometri da Kiev. A riferirlo su Facebook è la polizia della regione di Kiev. «Le persone tornano e trovano nelle loro case tombe temporanee e depositi di cadaveri nel seminterrato, nei pozzi», ha raccontato il capo della polizia Andriy Nebytov. E aggiunge che sono invece circa 200 le persone ancora date per disperse, mentre più di 300 i corpi non ancora identificati.

Ore 13.05 – Lavrov: «Non cerchiamo cambio di regime in Ucraina»


«Non cerchiamo un cambio di regime in Ucraina, lo abbiamo detto più volte. Vogliamo che gli ucraini siano liberi di decidere come vivere». Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov durante un’intervista rilasciata a Tv India Today.

Ore 13.02 – Podolyak: «Chiedete armi per l’Ucraina e embargo al petrolio russo»


«Chiedete ai vostri governi armi per l’Ucraina più l’embargo al petrolio russo. L’Ue conosce la ricetta per la vittoria». L’appello a sostegno dell’Ucraina è stato pubblicato su Twitter da Mikhaylo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Zelensky. Che prosegue: «”Battaglia per il Donbass, stagione II”. La guerra in Ucraina è diventata per molti nel mondo un altro programma tv su Netflix. Con eroi protagonisti e secondari, vari intrecci e un colpo di scena prima di un nuovo episodio. Non abbiamo attori, le persone muoiono davvero e gli showrunner non garantiscono il lieto fine».

«Battle for Donbas, season II». The war in ?? has become another TV-show on Netflix for many in the world. With main and secondary heroes, various storylines and a cliffhanger before the new episode. Lord of the Rings? Game of Thrones? Black Mirror? But here is one nuance? (1/2)

— ??????? ??????? (@Podolyak_M) April 19, 2022

We have no actors, people die for real and showrunners don?t guarantee a happy end. Every new episode is written by blood of ?? Army. Unlike the TV, here you can help stop the evil. Ask your government for weapons for ?? + embargo for ?? oil. ?? knows the recipe for victory (2/2)

— ??????? ??????? (@Podolyak_M) April 19, 2022

Ore 12.45 – Oms: finora uccisi 73 operatori sanitari


Le forze russe hanno lanciato 147 attacchi contro delle strutture sanitarie dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina provocando 73 morti e il ferimento di 53 persone: lo ha denunciato oggi in un tweet il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, condannando gli attacchi. «La guerra non sarà una soluzione. Ancora una volta, chiedo alla Russia di porre fine alla guerra», si legge nel messaggio.

Ore 12.40 – Di Maio riceve il sindaco di Melitopol

Il ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Luigi Di Maio, ha accolto questa mattina alla Farnesina il sindaco di Melitopol, Ivan Fedorov, accompagnato da una delegazione parlamentare ucraina, come rende noto il ministro Di Maio su Twitter. «Ancora una volta ci troviamo davanti a racconti dai quali emerge un quadro tragico. Continuiamo a dare il massimo per fermare le atrocita’ in Ucraina», scrive.

Stamattina in @ItalyMFA ho accolto il sindaco di #Melitopol Ivan Fedorov, accompagnato da una delegazione parlamentare ucraina. Ancora una volta ci troviamo davanti a racconti dai quali emerge un quadro tragico. Continuiamo a dare il massimo per fermare le atrocità in #Ucraina. pic.twitter.com/vha1tqTpHQ

— Luigi Di Maio (@luigidimaio) April 19, 2022

Ore 12.35 – Lavrov: la Russia non userà armi nucleari


La Russia userà solo armi convenzionali in Ucraina: lo ha detto il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, durante un’intervista all’emittente tv India Today rispondendo a un domanda sul possibile uso di armi nucleari nel conflitto.

Ore 12.30 – Danimarca prepara piano per autonomia da gas russo Teleriscaldamento, pompe di calore, biogas e massiccio sviluppo di energia eolica e solare: il governo danese ha presentato un piano per diventare indipendente dal gas russo dopo l’invasione dell’Ucraina. Il primo ministro Mette Frederiksen aveva fissato l’obiettivo all’inizio di marzo di uscire dal gas russo «il più rapidamente possibile». Il piano presentato martedì dall’esecutivo prevede in particolare che la metà delle 400.000 famiglie danesi che ad oggi si riscaldano con il gas passino a un allacciamento al teleriscaldamento o alle pompe di calore alimentate a energia elettrica entro il 2028. Per le restanti famiglie e l’industria, il piano prevede anche lo sviluppo del biogas da fonti rinnovabili, «che ci assicurerà di essere liberi da Putin», ha affermato in conferenza stampa il ministro del Clima e dell’Energia Dan Jorgensen. Il governo danese ha anche potenziato il suo piano per lo sviluppo delle energie rinnovabili, e prevede ora il quadruplicamento degli impianti solari e soprattutto dell’eolico onshore, entro il 2030.

Ore 12.25 – Ue, il lavoro sulle sanzioni continua

«Il lavoro sul sesto pacchetto di sanzioni continua e quando sarà il momento giusto il risultato verrà annunciato». Lo ha detto un portavoce della Commissione Ue nel corso del briefing quotidiano. E ha aggiunto: «La guerra può terminare oggi se la Russia decide di fermarsi, non ha nulla a che fare con le nostre forniture di armi all’Ucraina. L’Ucraina si sta solo difendendo. La guerra terminerà il giorno in cui la Russia deciderà di fermarla».

Ore 12.15 – Attacco russo al Donbass, lungo un fronte di 480 km


L’esercito russo sta attaccando lungo un fronte di 480 chilometri nell’Ucraina orientale nella sua offensiva al Donbass, secondo la Bbc. Secondo lo stato maggiore ucraino le forze russe stanno concentrando i loro sforzi per prendere il pieno controllo della regione.

Ore 12.10 – Von der Leyen parteciperà a una videoconferenza con Biden

Nel pomeriggio la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, parteciperà alla videoconferenza del presidente americano, Joe Biden, con gli alleati sulla situazione in Ucraina.

Ore 11.50 – Shoigu: per Russia importante perfezionare le forze armate


Il ministro della Difesa russo Shoigu ha detto che gli eventi nei recenti mesi hanno dimostrato quanto sia importante per la Russia continuare a perfezionare le sue forze armate

Ore 11.32 – Russia, conto alla rovescia verso il default: restano 50 miliardi di riserve utilizzabili


Fino ad ora l’obiettivo di ridurre il rublo in carta straccia non è riuscito, grazie alla strategia della governatrice della Banca centrale Nabiullina: ma ora, come spiega l’articolo di Giuseppe Sarcina, le riserve si stanno esaurendo, e potrebbero durare ancora per pochi mesi – sempre che non cambieranno le entrate russe per gas e petrolio (su cui punteranno le nuove sanzioni europee). A spiegare bene la situazione attuale delle riserve un vecchio grafico che la Banca centrale russa ha rimosso dal web, ma che è stato recuperato dal sito Statista.



Ore 11.10 – Lavrov: : «Forze russe colpiscono solo strutture militari, non civili»

Le truppe russe durante l’operazione speciale in Ucraina stanno operando solo contro le infrastrutture militari e non contro i civili. Lo ha affermato il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov in un’intervista al canale televisivo India Today, citato da Tass. «Parlando della popolazione civile e del diritto umanitario internazionale, delle sue norme, posso assicurarvi ancora una volta che il nostro esercito sta agendo contro le infrastrutture militari e non contro i civili».

Ore 11.00 – Mort Olena Kushnir, una delle cento donne combattenti rimaste a Mariupol


(Alice Scaglioni)Olena Kushnir, sergente maggiore e medico della Guardia nazionale ucraina, è morta a Mariupol nel giorno di Pasqua. Era una delle cento donne combattenti rimaste nell’inferno dell’assedio. La notizia era stata rilanciata sui gruppi Telegram dell’Ucraina ed è stata confermata anche da Oleksandra Matviichuk, avvocato per i diritti umani, e Mariana Betsa, ambasciatrice ucraina in Estonia, su Twitter. Qui l’articolo completo.

Ore 10.55 – Iacomini (Unicef), bambini ucraini a rischio polio e morbillo


«Dopo più di un mese di intense ostilità le reti idriche ed elettriche dell’Ucraina sono devastate». Lo afferma Andrea Iacomini, portavoce dell’Unicef per l’Italia. «Oltre 4,6 milioni di persone – spiega – hanno accesso limitato all’acqua per un totale di oltre 6 milioni di persone in Ucraina che lottano ogni giorno per avere acqua potabile, uno dei bisogni umani più essenziali. Ciò che ci preoccupa di più – aggiunge – non è solo il fatto che in questo momento in città come Mariupol e Kharkiv ci sono migliaia di bambini e bambine sotto assedio, sfollati, nascosti in rifugi, sotto le metro o drammaticamente in fuga che non bevono né mangiano da giorni, ma anche che esistono proprio per loro rischi altissimi di contrarre malattie come la polio e il morbillo che potrebbero avere effetti devastanti sia in termini di salute che di diffusione del contagio».

Ore 10.40 – Assalto all’acciaieria Azovstal: sganciate bombe anti-bunker


Le forze russe hanno sganciato bombe anti-bunker sull’acciaieria Azovstal di Mariupol, dove ci sono i membri del reggimento nazionalista Azov e marines ucraini: lo ha detto il comandante del reggimento, il tenente colonnello Denys Prokopenko. Lo riporta Sky News. Prokopenko ha affermato in un videomessaggio che i russi hanno utilizzato queste bombe pur sapendo che civili si trovano ancora nei tunnel del grande impianto. La settimana scorsa il consigliere del sindaco di Mariupol, Petro Andriushchenko, aveva affermato che i russi erano pronti a bombardare la Azovstal con bombe ad alto potenziale esplosivo come le FAB-3000

Ore 10.25 – Assalto all’acciaieria di Mariupol: ultimatum alle truppe ucraine che resistono


ll capo delle milizie popolari della Repubblica filorussa di Donetsk, Eduard Basurin ha dichiarato in tv che truppe speciali hanno iniziato l’assalto all’acciaieria Azovstal a Mariupol dove sono ancora asserragliati i soldati del battaglione Azov e quel che resta del 36esimo battaglione dei marines ucraini. Ma nei tunnel dell’acciaieria si sono rifugiate anche famiglie con bambini. Le autorità della città parlano di almeno mille persone.

Il Ministero della Difesa russo esorta i militari ucraini asserragliati nell’acciaieria Azovstal di Mariupol ad arrendersi entro mezzogiorno (le 11 ora locale) ed uscire disarmati entro le 15 . Lo riferisce l’agenzia russa Interfax. «Chi depone le armi avrà salva la vita» riporta il ministero della Difesa russo.

Arrendersi ai russi? «Non è un’opzione contemplata», ha detto al nostro inviato Lorenzo Cremonesi Michail Pirog, che guida il quarto Battaglione dei volontari della formazione nazionalista Azov nel distretto di Zaporizhzhia. I soldati ucraini nelle aree più critiche, rivela il comandante, «possono ancora resistere per settimane, ma gli mancano cibo e acqua, come ai civili».

Ore 10.20 – Grecia sequestra petroliera russa diretta verso il Peloponneso


La Guardia costiera greca ha sequestrato la petroliera russa Pegas al largo dell’isola di Evia (o Eubea), nei pressi della città costiera di Karystos, nell’ambito delle sanzioni imposte dall’Unione europea . Lo hanno reso noto fonti della Guardia costiera al quotidiano `Kathimerini´. A bordo della petroliera, diretta verso il Peloponneso per trasferire il suo carico di petrolio a un’altra nave, c’è un equipaggio di 19 russi.

Ore 10.15 – Kiev, 20.800 soldati russi uccisi da inizio guerra


Sono almeno 20.800 i soldati russi uccisi in Ucraina dall’inizio dell’invasione: lo rende noto oggi l’Esercito di Kiev sul suo account Twitter. Nel suo ultimo aggiornamento sulle perdite subite finora da Mosca, l’Esercito ucraino indica inoltre che dopo 55 giorni di conflitto si registrano anche 169 aerei da caccia abbattuti, oltre a 150 elicotteri e 158 droni. Inoltre, le forze di Kiev affermano di aver distrutto 802 carri armati russi, 386 pezzi di artiglieria, 2.063 veicoli blindati per il trasporto del personale, quattro sistemi di missili balistici a corto raggio, 132 sistemi di lanciamissili, otto navi, 1.495 veicoli, 76 autocisterne per il rifornimento di carburante, 67 unità di difesa antiaerea e 27 unità di equipaggiamenti speciali.

Ore 9.10 – Francia: Chiudere al più presto l’import di petrolio russo in Europa


«È più che mai necessario» cessare le importazioni europee di petrolio russo: lo ha ribadito ai microfoni di Europe 1 il ministro dell’Economia francese, Bruno Le Maire. «Abbiamo sempre detto che vogliamo un embargo sul carbone, e l’abbiamo fatto, e un embargo sul petrolio russo – ha detto il ministro – quando si vede quello che accade nel Donbass diventa più che mai necessario arrestare le importazioni di petrolio dalla Russia». «Resto convinto – ha aggiunto Le Maire – che la realtà della situazione in Ucraina spingerà» verso lo stop alle importazioni, ha aggiunto il ministro, aggiungendo che «se si tiene, come noi, alla libertà e alla protezione del popolo ucraino, bisogna andare in fondo al proprio ragionamento e non finanziare la guerra» acquistando petrolio alla Russia.

Ore 9.10 – Stellantis sospende attività in stabilimento russo Kaluga


Stellantis sospende l’attività produttiva dello stabilimento di Kaluga, in Russia, «al fine di garantire il pieno rispetto di tutte le molteplici sanzioni e di tutelare i propri dipendenti». La decisione è stata presa «in seguito al quotidiano rafforzamento delle molteplici sanzioni e alle difficoltà logistiche riscontrate», aggiunge Stellantis, che in una nota «condanna la violenza e sostiene qualsiasi azione che possa riportare la pace». Lo stop dello stabilimento russo era già stato annunciato dall’ad di Stellantis, Carlos Tavares, lo scorso 31 marzo al termine dell’incontro con i sindacati italiani.

Ore 9 – La Cina rafforza il coordinamento strategico con la Russia


« Indipendentemente da come cambierà la situazione internazionale, la Cina rafforzerà la cooperazione strategica con la Russia per promuovere un nuovo modello di relazioni internazionali e una comunità con un futuro condiviso per l’umanità», dichiara in una nota all’ambasciatore russo il vice ministro degli Esteri cinese Le Yucheng. In altri termini, Pechino ribadisce la sua «amicizia senza confini» con Mosca, rimarcata nella dichiarazione congiunta firmata il 4 febbraio scorso dai presidenti Xi Jinping e Vladimir Putin. Indipendentemente dall’evoluzione della situazione internazionale, la Cina si impegna per una «cooperazione vantaggiosa per tutti e salvaguarderà congiuntamente gli interessi comuni di entrambe le parti».

Ore 8.53 – Mosca, 164mila bambini da Ucraina in Russia da febbraio


«Da febbraio quasi 880 mila persone, di cui 164 mila bambini, sono arrivate in Russia dall’Ucraina e dalle repubbliche autoproclamate del Donbass. Lo scrive l’agenzia russa Tass citando fonti istituzionali. «Il loro numero è aumentato di quasi 18.000 persone nelle ultime 24 ore. 713.000 persone sono state evacuate in Russia dal Donbass, il resto è arrivato dal territorio dell’Ucraina». Da parte ucraina si parla, però anche di deportazioni. In un intervista rilasciata alla Cnn il presidente Zelensky ha detto due giorni fa che «circa 5.000 bambini sono stati deportati dalla regione di Mariupol nella parte della Russia perché non gli hanno permesso di andare nella parte dell’Ucraina»

Ore 8.53 – Kiev: nessun corridoio evacuazione per terzo giorno


Nessun corridoio di evacuazione per i civili è previsto per oggi in Ucraina, per mancanza di accordo con la parte russa, e questo per il terzo giorno consecutivo. Lo ha annunciato il vice primo ministro ucraino Iryna Vereshchuk.

Ore 8,20 – Gran Bretagna invierà lanciamissili corazzati Stormer


La Gran Bretagna invierà presto in Ucraina lanciamissili corazzati Stormer. Lo scrive «The Sun» citando il ministero della Difesa britannico, che un paio di settimane fa aveva mostrato il lanciatore Stormer High Velocity Missile (Hvm) destinato agli ucraini a Salisbury. A giorni, i lanciamissili verranno portati in Ucraina a bordo di aerei C-17. Lo Stormer è prodotto da Bae Systems, ha bisogno di tre persone per farlo funzionare e utilizza missili Starstreak che possono essere usati per abbattere aerei a bassa quota, spiega il Guardian.

Ore 8.15 – La Slovacchia ha ridotto le forniture di gas dalla Russia


Le consegne giornaliere per il gas russo in Slovacchia attraverso l’Ucraina sono diminuite da oggi. Lo rende noto l’operatore slovacco TSO Eustream. Le quantità tramite il punto di confine di Velke Kapusany sono state oggi 398.774 megawattora (MWh) al giorno contro 420.099 MWh al giorno di lunedì, hanno mostrato i dati.

Ore 8.09 – Kiev indaga su 7mila crimini guerra commessi da russi, uccisi 205 bambini


Sarebbero più di settemila i presunti crimini di guerra commessi dalle truppe russe in Ucraina e sui quali le autorità di Kiev stanno indagando. Lo ha reso noto l’ufficio del procuratore dell’Ucraina parlando di 7.280 presunti crimini di guerra. Nel rapporto diffuso questa mattina viene inoltre confermata l’uccisione di 205 bambini dall’inizio dell’aggressione militare russa lo scorso 24 febbraio.

Ore 8.07 – Tokyo invia droni e tute contro attacchi nucleari


Il Giappone invierà in Ucraina droni oltre a tute e maschere contro attacchi nucleari, biologici e chimici: lo ha annunciato il ministero della Difesa sul suo account Twitter, secondo quanto riporta Ukrinform. Il ministero non ha fornito ulteriori dettagli sulla prevista fornitura a Kiev per aiutare il Paese nella guerra contro la Russia.

Ore 7.50 – L’attacco russo al Donbass


(Lorenzo Cremonesi, inviato a Zaporizhzhia) L’attesa «seconda fase» della guerra lanciata dalla Russia contro l’Ucraina è iniziata. Dopo aver rinunciato alla presa di Kiev, ed in effetti a rovesciare il governo per asservire l’intero Paese, Vladimir Putin mira adesso a prendere tutto il Donbass e la regione costiera che, passando per Mariupol, collega le provincie orientali alla penisola della Crimea.

Il presidente russo aspira così a completare le conquiste ottenute nella guerra del 2014 e questa sarebbe in effetti l’unica condizione che probabilmente faciliterebbe la sua disponibilità ad un accordo politico.

Le artiglierie russe e l’aviazione sin da domenica sera avevano iniziato intensi bombardamenti su tutte le zone che mirano ad invadere, incluso attacchi di lungo raggio sull’intero Paese con il fine di paralizzare la struttura logistica ucraina. Volodymyr Zelensky replica con la fermezza dimostrata sin dal primo giorno della guerra, il 24 febbraio: «La battaglia del Donbass è cominciata…non ci importa quante forze la Russia mette in campo, noi combatteremo. Ci difenderemo», ribadisce il presidente ucraino alla nazione. La posizione di Kiev resta che nessun accordo negoziato è possibile prima che i russi non siano tornati ai confini del 23 febbraio.

Lo stesso messaggio di determinazione e volontà di non cedere giunge dai comandanti del battaglione di volontari Azov e le unità dei Marines accerchiate a Mariupol: «Non ci arrendiamo, combatteremo sino all’ultimo uomo», annunciano.

Lunghe file di profughi in fuga intasano adesso le strade del Donbass verso occidente. Si registrano morti e danni ovunque. Duri scontri stanno consumandosi anche a Mariupol. Il governo ucraino chiede aiuto alla comunità internazionale per ottenere corridoi umanitari che garantiscano ai circa 100.000 civili rimasti intrappolati nella città devastata a fuggire verso occidente e non venire trasferiti contro la loro volontà nelle regioni controllate dai russi.

Ore 7.45 – L’accordo segreto Italia-Russia, nel 2020


Mail e documenti raccolti durante l’indagine del Copasir rivelano «nuovi e clamorosi retroscena» sulla missione russa in Italia durante la prima ondata del Covid, «cominciata nel marzo del 2020, poche settimane dopo che l’Italia era entrata in pandemia, e durata due mesi». A rivelarli è Fiorenza Sarzanini, in questo articolo: «I termini dell’accordo tra l’allora presidente del Consiglio Giuseppe Conte e quello della Federazione russa Vladimir Putin» erano «ben diversi da quanto è stato poi rivelato. Certamente il materiale sanitario era insufficiente rispetto alle esigenze e questo alimenta il sospetto che l’obiettivo dei russi fosse l’attività spionistica e non — come era stato dichiarato — l’aiuto umanitario. Anche perché sin dalla prima mail la loro condizione era ultimativa: “Attendiamo risposte alle domande entro tre ore sui canali diplomatici a Roma o a Mosca”». L’inchiesta integrale è qui.

Ore 7.35 – La resistenza (e i civili) nell’acciaieria di Mariupol


(Lorenzo Cremonesi) Sono oltre 11 chilometri quadrati di capannoni, fornaci, corridoi sotterranei, depositi, rotaie, con edifici di cemento armato rinforzato capaci di resistere con efficacia alle bombe, ma anche strutture molto meno solide di legno e lamiere, che diventano fucine di schegge mortali alla prima esplosione: questo lo scenario dell’ultima battaglia per Mariupol nella Azovstal, la più grande acciaieria d’Europa vicina al porto, dove sarebbero nascosti anche mille civili ucraini.

«I nostri uomini si sono trincerati molto bene. Con i russi giocano come il gatto col topo, escono, compiono sortite e poi tornano a nascondersi lasciando trappole e nidi di resistenza che bloccano i loro commando, anche i tank non riescono ad avanzare», spiega il tenente Andreij, un soldato originario di Mariupol.

Ed è di fronte a questa inaspettata resistenza che i russi hanno deciso, ora, di rompere gli indugi. (La cronaca dell’assedio all’acciaieria di Mariupol, firmata da Lorenzo Cremonesi, è qui)

Ore 7.25 – Presa la città Kreminna. I governatori ai civili: «Andatevene ora»


Le truppe russe hanno preso la città di Kreminna, nell’Est dell’Ucraina. A dirlo è il governatore di Luhansk, Sergiy Gaiday. «Abbiamo perso il controllo della città, ci sono scontri in strada. I russi hanno ucciso chi cercava di andarsene — in particolare un’auto con quattro civili».

Kreminna è una città di 20 mila abitanti a circa 50 chilometri da Kramatorsk, ed è uno degli snodi strategici per l’avanzata dell’esercito di Mosca.

Ore 7.22 – L’Ucraina «ha colpito un villaggio al confine russo»


Le forze ucraine hanno colpito un villaggio russo al confine: la denuncia arriva dal governatore della provincia di Belgorod, Vyacheslav Gladkov. Nei giorni scorsi la Russia ha denunciato più volte attacchi russi oltreconfine, e nelle scorse settimane ad essere stato colpito era stato un deposito di carburante.

Ore 7.12 – La missione cinese nell’Est dell’Europa


La posizione della Cina nei confronti di Mosca — con la decisione di non condannare l’invasione, e di non partecipare alle sanzioni occidentali, anzi di additarle esplicitamente come «illegittime» — ha danneggiato la percezione di Pechino nell’Est dell’Europa. Per tentare di porre riparo a questa situazione, che rischia di danneggiare Pechino, Xi Jinping ha deciso di inviare nell’Est dell’Ue Huo Yuzhen, rappresentante speciale della Cina per l’Europa centrale e orientale. Visiterà la Repubblica ceca, la Slovacchia, l’Ungheria, la Croazia, la Slovenia, l’Estonia, la Lettonia, la Lituania e la Polonia.

La Cina ha inviato pochi giorni fa un carico di missili antiaereo alla Serbia: e non sono pochi a temere che quelle armi possano essere poi segretamente fatte arrivare alla Russia. L’Europa — come ricorda Politico Europe — crede di avere «prove molto solide» del fatto che Pechino abbia almeno preso in considerazione l’ipotesi di fornire supporto militare a Mosca.

Ore 7.05 – La 126esima brigata russa del Mar Nero sconfitta al 75%


La 126ma Brigata di difesa costiera russa della flotta del Mar Nero «ha subito perdite pari al 75%»: ad affermarlo è l’ultimo rapporto operativo pubblicato dallo Stato maggiore delle forze armate ucraine.

L’esercito di Kiev ha anche affermato che l’810ma Brigata marina separata della marina russa del Mar Nero ha perso 158 soldati per mano delle forze ucraine, con circa 500 altri feriti e 70 considerati dispersi. In tutto, i soldati russi che l’esercito ucraino afferma di aver ucciso sono oltre 20mila — una cifra che non trova conferme dal Cremlino.

«Gli sforzi principali del nemico – rilevano infine i militari ucraini – si concentrano sullo sfondare la difesa delle nostre truppe nelle regioni di Luhansk e Donetsk, oltre a stabilire il pieno controllo sulla città di Mariupol».

Ore 6.55 – La videochiamata di Biden con gli alleati, oggi


La risposta alla «seconda fase» del conflitto in Ucraina – a livello militare ed economico — sarà al centro oggi di una videochiamata tra il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, e gli alleati. A confermarlo è una nota della Casa Bianca: «Il presidente», si legge, «convocherà una videochiamata con alleati e partner per discutere del nostro continuo sostegno all’Ucraina e degli sforzi per ritenere la Russia responsabile come parte del nostro stretto coordinamento».

L’Europa sta preparando un pacchetto — il sesto — di sanzioni nei confronti della Russia (si concentrerà sul petrolio e su Sberbank, ha anticipato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen domenica); anche la Casa Bianca valuta nuove sanzioni.

Ore 6.45 – Il capo di Azov al Corriere: «La resa? Non contemplata»


«Resa? Non ne abbiamo mai neppure parlato. I russi possono tranquillamente fare a meno dei loro ultimatum». A parlare all’inviato del Corriere Lorenzo Cremonesi è Michail Pirog, comandante del quarto Battaglione dei volontari della formazione nazionalista Azov, circa mille uomini nel distretto di Zaporizhzhia, la città del Centro-Sud più prossima a Mariupol. «Gli eroi combattenti di Mariupol si batteranno sino all’ultimo uomo, non cercano il martirio ma sono pronti a morire. Ma i rinforzi arriveranno prima».

Nell’acciaieria sottoposta, da giorni, ad attacchi senza sosta «ci sono Marine della 36esima e 503esima Brigata, soldati della Guardia nazionale e tanti volontari della Azov. Sono unità ancora operative, siamo riusciti a inviare loro rinforzi di armi e munizioni sino a poche settimane fa. Possono ancora resistere per settimane, ma gli mancano cibo e acqua — come ai civili».

E ancora: «I nostri posseggono ancora razzi, armi anticarro, mortai leggeri. Sono soldati di un esercito, non guerriglieri urbani».

L’intervista integrale è qui.

Ore 6.09 – Macron, dopo massacro Bucha mai più parlato con Putin


«Dai massacri che abbiamo scoperto a Bucha e in altre città, la guerra ha preso una piega diversa, quindi non gli ho parlato più direttamente da allora, ma non escludo di farlo in futuro». Lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron a France 5, come riporta The Guardian, spiegando che i suoi colloqui con il presidente russo Vladimir Putin si sono bloccati dopo che la scoperta delle uccisioni di massa in Ucraina.

Ore 6.03 – Onu, tempi non ancora maturi per un cessate il fuoco


Il capo umanitario delle Nazioni Unite ha affermato che «i tempi non sono ancora maturi» per stabilire un cessate il fuoco per portare aiuti umanitari in Ucraina. «Forse ci sarà un po’ di maturità», ha detto il sottosegretario generale Martin Griffiths in una conferenza stampa. Dopo aver viaggiato a Kviv e Mosca per incontri di alto livello con funzionari ucraini e russi questo mese, Griffiths ha detto all’Associated Press di aver percepito poca fiducia tra gli avversari e di essere «non ottimista». Griffiths ha chiesto che Russia e Ucraina tornassero a colloqui volti a porre fine alla guerra e per «un’accettazione molto, molto più volontaria, principalmente della Federazione russa, per consentire ai convogli di entrare e uscire». «Per ora, aiutiamo le persone dove ne hanno bisogno», ha affermato Griffith.

Ore 5.13 – Kiev, navi russe si ritirano a 200 km da costa


Nel Mar Nero, missili e mezzi da sbarco russi si sono ritirati a quasi 200 chilometri dalla costa. Lo ha riferito il comando operativo «Sud» delle forze armate ucraine, come riporta il sito The Kiyv Independent. Si segnala, però, che permangono il blocco della navigazione e la minaccia di attacchi missilistici. Secondo il comando operativo «Sud», i combattenti ucraini hanno respinto l’assalto del nemico intorno ad Aleksandrovka nell’area di Kherson, hanno distrutto 28 occupanti e cinque unità di equipaggiamento della Federazione Russa, tra cui corazzate, ingegneristiche, automobilistiche e UAV.

Ore 4.34 – Ex presidente Usa Trump sollecita intesa tra i Paesi


L’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha sollecitato ieri la fine dei combattimenti in Ucraina e un accordo tra i presidente Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky che ponga un argine alle violenze. «Non ha senso che Russia e Ucraina non siano sedute a lavorare a un qualche tipo di accordo», ha dichiarato Trump ieri, 18 aprile. Nei giorni scorsi l’ex presidente Usa aveva fatto eco al presidente Joe Biden, definendo quanto sta accadendo in Ucraina «un genocidio». «Se non troveranno presto un accordo – ha avvertito ieri l’ex presidente – non rimarra’ altro che morte e distruzione. (…) Questa guerra non sarebbe mai dovuta accadere, ma e’ accaduta. Una soluzione non sara’ mai buona quanto quella che si sarebbe potuto trovare prima di lasciare spazio alle armi – ha affermato Trump – ma una soluzione esiste, e va trovata adesso, non piu’ tardi, quando saranno tutti morti!». La stampa Usa ricorda come all’inizio del conflitto in Ucraina Trump avesse attirato critiche bipartisan per aver definito «molto furba» la decisione del presidente russo Vladimir Putin di riconoscere ufficialmente l’indipendenza delle province separatiste ucraine nel Donbass.

Ore 2.20 – Usa, non escluso Russia tra «Stati terroristi»


Gli Stati Uniti non escludono la possibilità di considerare ufficialmente la Russia come uno «stato sponsor» del terrorismo, il che comporterebbe una nuova serie di sanzioni e restrizioni. Lo ha detto il portavoce del dipartimento di Stato, Ned Price. «Stiamo valutando con attenzione i fatti e quello che dice la legge – ha spiegato Price – se ci saranno le condizioni, e ci verrà data la possibilità legale di agire, lo faremo». Lo status di «sponsor del terrorismo» viene assegnato a quei Paesi che risultano aver «dato ripetutamente sostegno ad atti di terrorismo internazionale». La settimana scorsa il presidente ucraino Volodymyr Zelensky aveva chiesto al presidente americano Joe Biden di fare questo passo e considerare la Russia uno Stato terrorista. Al momento sono quattro i Paesi nella «lista nera»: Corea del Nord, Iran, Cuba e Siria.

Ore 2.08 Casa Bianca, domani colloquio tra Biden e alleati


Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden terrà domani, martedì, una serie di videochiamata con gli alleati e i partner. I colloqui saranno incentrati sul «sostegno all’Ucraina» e sulle iniziative da prendere per «chiedere conto alla Russia delle sue azioni». Lo riporta la Casa Bianca.

Ore 2.02 – Sindaco, 40mila civili deportati da Mariupol


Il sindaco di Mariupol, Vadym Boichenko, ha affermato che circa 40.000 civili sono stati «deportati con la forza» dalla città in Russia o nelle regioni dell’Ucraina controllate dai russi. Lo riporta la Bbc. Parlando alla televisione ucraina, Boichenko ha dichiarato che tali numeri sono stati «verificati attraverso il registro municipale».

Ore 1.08 – Mariupol, in acciaieria molti donne-bimbi e anziani: almeno 1.000 i civili nascosti nei rifugi


Sono almeno 1.000 i civili che si stanno nascondendo nei rifugi sotto l’acciaieria Azovstal, per lo più donne con bambini e anziani- Lo afferma su Telegram il Consiglio comunale di Mariupol. Le autorità della città ucraina sudorientale assediata aggiungono che le forze russe hanno continuato a bombardare l’acciaieria, nonostante i civili si siano riparati sotto di essa.

Ore 00.48 – Ucraina: media,respinti 7 attacchi russi su confine orientale Secondo il sito del giornale The Kyiv Independent le forze ucraine nell’Ucraina orientale hanno respinto 7 attacchi russi. Secondo l’esercito ucraino, il seguente equipaggiamento russo è andato perso: 18 veicoli corazzati da combattimento, dieci carri armati, otto camion, quattro UAV e un caccia SU-30.

Ore 00.35 – Esplosioni a Kharkiv



Pesanti bombardamenti sarebbero in corso a Kharkiv, secondo quanto riporta Ukraina 24.

19 aprile 2022 (modifica il 20 aprile 2022 | 00:03)

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