Ucraina: la cronaca della giornata in diretta. Zelensky: ‘Abbiamo bisogno di un nuovo piano Marshall’
20.04 “Questa non è la guerra dei russi questa è la guerra di Putin. Macché parlare a Zelensky, bisogna parlare a Putin. Noi non abbiamo niente contro il popolo russo ma dobbiamo sostenere gli ucraini, altrimenti chi sarà il prossimo?”. Lo ha detto l’Alto rappresentante dell’Unione europea per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza Josep Borrell all’apertura del Festival d’Europa a Firenze.
18.41 Il presidente russo Vladimir Putin, in un colloquio con il premier Naftali Bennett, si è scusato per le recenti affermazioni del ministro Sergey Lavrov che in un’intervista a Rete 4 ha detto che Zelensky ha origini ebraiche “come Hitler”, scatenando l’ira di Israele. A dare notizia delle scuse del presidente russo è stato l’ufficio di Bennett secondo cui il premier ha ringraziato Putin per “aver chiarito il suo pensiero verso il popolo ebraico e la memoria della Shoah”.
17.54 “Le prime armi che possono fermare il nemico arriveranno in gran numero alla fine di maggio o a inizio giugno”. Lo ha detto Oleksiy Arestovych, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, citato dalla Bbc, indicando che un’eventuale controffensiva su larga scala contro le forze di Mosca non potrà probabilmente iniziare prima di metà giugno.
15.59 “Stiamo già preparando un piano di ripresa e ricostruzione su larga scala per l’Ucraina dopo la guerra e abbiamo bisogno di un piano di sostegno internazionale strategico per l’Ucraina che sia un analogo moderno dello storico piano Marshall”. La ricostruzione ucraina “deve diventare lo stesso esempio storico per il futuro come lo fu la ricostruzione dei Paesi europei dopo la seconda guerra mondiale”. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky intervenendo con un video messaggio all’alta conferenza dei donatori organizzata da Polonia e Svezia a Varsavia.
15.24 “L’Ucraina dall’inizio della guerra ha ricevuto più di 12 miliardi di dollari di aiuti in armi e finanziamenti. Siamo molto grati per questo sostegno cruciale. Stiamo attraversando la fase più difficile della nostra storia, quando il destino del nostro Stato si decide. Ma crediamo fermamente nella vittoria dell’Ucraina e in un futuro luminoso”. Lo ha detto il primo ministro ucraino Denys Shmyhal, alla Conferenza di alto livello dei donatori per l’Ucraina
15.21 Il presidente ucraino Volodymir Zelensky, dopo le polemiche dei giorni scorsi con la Germania, ha invitato a Kiev il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier.
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14.26 Il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier ha avuto una telefonata con il presidente Volodymyr Zelensky. Nel corso del colloquio sono state chiarite le incomprensioni nate nelle scorse settimane. Lo rende noto l’ufficio presidenziale. Ancora ieri il cancelliere Olaf Scholz aveva ripetuto che il “disinvito” del presidente tedesco a Kiev fosse un problema per il governo e per il popolo tedesco, ostacolando la decisione di una missione nella capitale ucraina.
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12,41 “Non vogliamo solo ricostruire quello che c’era, vogliamo costruire una Paese europeo nuovo, verde, moderno. Lo vogliamo fare subito, vogliamo entrare nell’Ue subito. Capiamo che i nostri obiettivi sono ambiziosi, vogliamo costruire un Paese da sogno. Tutto sarà trasparente, chiunque potrà controllare i processi e i parametri su un sito dedicato”. Lo ha detto Denys Shmyhal, primo ministro dell’Ucraina, alla conferenza dei donatori in corso ora a Varsavia, in Polonia.
12,17 Il presidente russo Vladimir Putin non ha dato nuovi ordini sull’acciaieria Azovstal di Mariupol. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmytry Peskov, secondo quanto riporta la Tass, precisando che resta in vigore la precedente decisione. Il 21 aprile, nell’incontro tra Putin e il ministro della difesa Shoigu, Putin decise di annullare l’assalto dello stabilimento.
12,06 La fornitura di informazioni di intelligence da parte dei membri della Nato alle forze Ucraine non aiuta il “rapido completamento” dell’operazione militare speciale russa in Ucraina. Lo afferma il portavoce del Cremlino, Dmytry Peskov, secondo quanto riportano le agenzie russe.
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10,21 “A partire da ora se c’è un inferno nel mondo è ad Azovstal. Gli ultimi 11 chilometri quadrati di libertà a Mariupol sono stati trasformati in un inferno”. Lo ha detto un consigliere del sindaco della città Petro Andriushchenko, citato dalla Cnn, spiegando che “intensi attacchi sull’acciaieria non si sono fermati per tutta la notte e stanno continuando.
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