Ucraina, Biden: ‘Dobbiamo opporci ai dittatori’. Bombe su sei stazioni, missili fino a Leopoli
Sei stazioni ferroviarie sono state colpite questa sera in bombardamenti russi nell’Ucraina centrale e occidentale, secondo quanto riferisce il presidente delle ferrovie ucraine, Alexander Kamyshin, citato dall’agenzia Unian. Non sono segnalati morti o feriti tra il personale delle ferrovie o tra i passeggeri, ma i danni provocati “sono gravi”, secondo Kamyshin.
Allarmi antiaereo
sono in corso in quasi tutta l’Ucraina. Udite esplosioni a Leopoli e Kiev, ma anche a Dnipro e Vinnytsia.
“Dopo l’attacco missilistico su Leopoli, due sottostazioni elettriche sono state danneggiate. Parte della città è senza corrente elettrica”. Lo riferisce su Twitter il sindaco di Leopoli, Andriy Sadovyi. Secondo fonti locali, quattro missili avrebbero colpito la città nell’ovest dell’Ucraina; la popolazione è stata invitata a restare nei rifugi antiaerei.
La Russia è ‘ancora aperta al dialogo’ con l’Ucraina. Lo ha detto Putin nella telefonata con Macron, secondo quanto riferisce il Cremlino. Ha aggiunto che l’Ucraina ‘non è pronta per negoziati seri’ per porre fine al conflitto con la Russia. Inoltre, secondo Putin, ‘i Paesi Ue ignorano i crimini di guerra delle forze ucraine e i loro bombardamenti sulle città e i villaggi del Donbass’. Macron ha lanciato a Putin un appello affinché la Russia metta fine alla ‘sua aggressione devastatrice’. Draghi al Parlamento europeo ribadisce la necessità del cessate il fuoco e l’impegno dell’Italia per una soluzione diplomatica.
Il Papa è pronto a incontrare Putin: ‘ho chiesto al cardinale Parolin – ha detto al Corriere della Sera – dopo venti giorni di guerra, di fare arrivare a Putin il messaggio che io ero disposto ad andare a Mosca’.
‘Potente assalto’ al territorio dello stabilimento Azovstal da parte dei russi con l’appoggio di mezzi corazzati, carri armati, tentativi di sbarco e un gran numero di fanti, secondo la testimonianza del battaglione Azov. I civili evacuati dall’acciaieria di Mariupol, circa 150, sono arrivati a Zaporizhzhia. Secondo il sindaco di Mariupol, ‘qui Putin ha già superato Hitler: più di 20mila civili uccisi e 40mila deportati in Russia ai lavori forzati”.
“Le forze di russe hanno commessi molti crimini di guerra e gli Stati Uniti stanno guidando il sostegno agli ucraini per difendere il loro Paese”. Lo ha detto il presidente americano, Joe Biden, parlando dalla fabbrica della Lockheed Martin che produce i missili Javelin a Troy, in Alabama.
Ucraina, Irpin piange le vittime della guerra nel cimitero cittadino
L’ASSALTO FINALE AD AZOVSTAL
“Un potente assalto al territorio dello stabilimento Azovstal con l’appoggio di mezzi corazzati, carri armati, tentativi di sbarco e un gran numero di fanti”. Forse, quello decisivo. Dopo l’evacuazione dei primi convogli di civili verso Zaporizhzhia, le forze russe hanno ripreso la loro offensiva per assumere il controllo dell’acciaieria, ultima roccaforte ucraina a Mariupol e infrastruttura strategica per la futura amministrazione della città. Raid che, secondo il reggimento Azov, hanno provocato la morte di due donne e il ferimento di altre 10 persone. “Faremo tutto il possibile per respingere questo assalto”, ha assicurato il vice comandante del battaglione Svyatoslav Palamar, tornando a chiedere “l’immediata evacuazione dei civili”. Fonti ucraine stimano che nei sotterranei dell’impianto ci siano ancora tra 200 e 300 persone intrappolate, di cui 30-40 bambini, e più di 40 militari feriti che necessitano di cure. Il nuovo attacco ad Azovstal, iniziato con bombardamenti d’artiglieria e dell’aviazione, con l’obiettivo di fare poi irruzione, è stato confermato anche dalla Difesa di Mosca, che accusa i combattenti nemici di aver sfruttato i corridoi umanitari per sgusciare fuori dai bunker e rivendica di volerne “distruggere” le “posizioni di tiro”. Mentre dal resto di Mariupol in mani russe, ha denunciato il sindaco Vadym Boichenko, sono quasi 40.000 gli abitanti “deportati” in Russia, molti costretti ai lavori forzati. Sotto i bombardamenti restano anche le regioni limitrofe di Mariupol.
GLI ALLARMI ANTIAEREO
L’offensiva continua a martellare soprattutto nel Donbass, dove secondo il governatore Pavlo Kyrylenko nella regione di Donetsk almeno 10 civili sono rimasti uccisi – tre in un raid aereo nella località di Avdiivka e gli altri sotto colpi d’artiglieria a Vuhledar e Lyman – e altri 15 feriti, mentre in altre zone sotto costanti bombardamenti si sta cercando di evacuare la popolazione dalla linea del fronte. Pesanti combattenti proseguono anche nell’oblast di Lugansk, dove stando al governatore Serhiy Gaidai nelle ultime ore 12 attacchi sono stati respinti, distruggendo tank, pezzi d’artiglieria e altri veicoli corazzati, ma Mosca sarebbe pronta a intensificare i bombardamenti in vista del 9 maggio, giorno in cui celebra la vittoria contro i nazisti. Il piano prevedrebbe l’uso di armi pesanti, tra cui artiglieria e sistemi di lancio multipli per cercare di distruggere “tutto ciò che incontrano” e fare “terra bruciata”, in modo da conquistare la regione entro quella data. Gli attacchi continuano anche più a nord, nell’oblast di Kharkiv, dove si segnalano almeno un morto e diversi feriti, con combattimenti in particolare nella direzione strategica di Izyum. Ma anche lontano dal fronte, l’Ucraina resta avvolta dal terrore dei bombardamenti nemici, con nuovi attacchi e allarmi antiaerei centinaia di chilometri a ovest della linea strategica del fiume Dnipro. In serata, almeno cinque esplosioni si sono verificate a Leopoli, nell’ovest del Paese vicino al confine con la Polonia, seguite da blackout in alcune zone della città. Nel timore di nuovi raid missilistici, il sindaco Andriy Sadovyi ha invitato la popolazione a non lasciare i rifugi antiaerei. E sempre stasera, la contraerea ucraina ha abbattuto un missile russo sparato nei pressi di Kiev. Nel mirino sono finite anche Dnipro e Vinnytsia.
TELEFONATA PUTIN-MACRON
La telefonata tra Vladimir Putin ed Emmanuel Macron è durata oltre due ore. Lo riporta la tv francese Bfm, citata dalla Tass. E’ stato il primo colloquio tra i due leader dopo la rielezione di Macron all’Eliseo. La Russia è “ancora aperta al dialogo” con l’Ucraina, ha detto Putin nella telefonata, secondo quanto riferisce il Cremlino, citato dalla Tass. “I Paesi Ue ignorano i crimini di guerra delle forze ucraine e i loro bombardamenti sulle città e i villaggi del Donbass”. L’Ucraina “non è pronta per negoziati seri” per porre fine al conflitto con la Russia, ha detto ancora Putin, secondo quanto riferisce il Cremlino, citato dalla Tass. Poi ancora: “L’Occidente deve smettere di fornire armi all’Ucraina”. Macron ha lanciato al presidente russo un appello affinché “la Russia sia all’altezza delle sue responsabilità di membro permanente del Consiglio di sicurezza, mettendo fine alla sua aggressione devastatrice” in Ucraina, ha fatto sapere l’Eliseo. Era il primo dal 29 marzo fra i due capi di Stato e il primo dopo la rielezione di Macron.
‘SPARITI 11 BUS DI PROFUGHI’
Nadezda ha un pugno di sogni tra le mani: trovare sua zia, riabbracciare i suoi parenti e arruolarsi nell’esercito ucraino. Capelli lunghi d’oro e sguardo di ghiaccio, è una dei 127 civili arrivati a Zaporizhzhia con il convoglio umanitario organizzato dalle Nazioni Unite in coordinamento con la Croce rossa. Donne, bambini e anziani, per lo più, evacuati dalle viscere dell’acciaieria di Azovstal, ultima roccaforte della resistenza ucraina a Mariupol. Una città ormai stremata da cui tutti cercano di fuggire tra i pericoli. E da dove non tutti arrivano a destinazione, come quelli a bordo dei bus di cui si sono perse le tracce. Quattordici sono partiti in direzione Zaporizhzhia, ma solo tre avrebbero raggiunto il territorio controllato da Kiev. Gli altri 11 sarebbero “scomparsi da qualche parte”, ha detto il sindaco della città portuale, Vadym Boichenko, denunciando il fatto che i veicoli con i profughi si perderebbero “in centri di filtrazione: gli occupanti – è l’accusa – rapiscono i nostri residenti”. Un giallo che si aggiunge ad una giornata già tesa per i ritardi registrati nell’arrivo del convoglio umanitario, prima evacuazione da quando, una settimana fa, il presidente russo, Vladimir Putin, ha ordinato la chiusura dell’impianto siderurgico. Un’odissea durata più di 48 ore e segnata da tensioni e controlli capillari, sfinenti. E questo nonostante il corridoio umanitario fosse stato concordato, seppure a fatica, tra Kiev e Mosca con la mediazione dell’Onu. Il convoglio, sotto l’egida delle Nazioni Unite e della Croce rossa, ha dovuto attraversare ventisei posti di blocco russi prima di approdare al porto sicuro di Zaporizhzhia, capoluogo dell’omonimo Oblast che da mesi accoglie i rifugiati in fuga dal sud e dall’est del Paese.
PROCURATRICE KIEV, ‘PROCESSEREMO PUTIN CRIMINALE DI GUERRA’
“Putin deve essere assolutamente processato, è il principale criminale di guerra del XXI secolo: ricordate la Cecenia, la Georgia e ora l’Ucraina”. Lo ha detto la procuratrice generale ucraina Iryna Venediktova, incontrando i giornalisti davanti alla casa della Cultura di Irpin, completamente distrutta. “E’ lui il responsabile come comandante in capo dei crimini di guerra commessi in queste zone”, ha aggiunto. Nella sola Irpin, sono stati trovati 290 corpi di civili uccisi dai russi, di questi “55 sono solo resti umani”. Quaranta sono stati uccisi da colpi di arma da fuoco, 35 da schegge, 5 di fame. Gli altri 210 hanno ferite ancora in corso di accertamento per poter risalire alle cause del decesso”, ha aggiunto.
IL PAPA, VOGLIO INCONTRARE PUTIN
“Ho chiesto al cardinale Parolin, dopo venti giorni di guerra, di fare arrivare a Putin il messaggio che io ero disposto ad andare a Mosca. Certo, era necessario che il leader del Cremlino concedesse qualche finestrina. Non abbiamo ancora avuto risposta e stiamo ancora insistendo, anche se temo che Putin non possa e voglia fare questo incontro in questo momento. Ma tanta brutalità come si fa a non fermarla?”. Lo dice papa Francesco, intervistato dal direttore del Corriere della Sera, Luciano Fontana. “A Kiev per ora non vado”, aggiunge – spiega -. Io prima devo andare a Mosca, prima devo incontrare Putin”.
PUTIN FIRMA DECRETO
Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato un decreto con le nuove misure russe in risposta alle sanzioni. Lo riferisce l’agenzia russa Tass.
Agenzia ANSA
Vice comandante Palamar, senza cibo ‘cacceremo gli uccelli’ (ANSA)
DRAGHI A STRASBURGO
“L’Italia, come Paese fondatore dell’Unione Europea, come Paese che crede profondamente nella pace, è pronta a impegnarsi in prima linea per raggiungere una soluzione diplomatica”, ha detto il premier Mario Draghi al Parlamento Europeo.
LE PAROLE DI LAVROV
E fanno ancora discutere le parole del ministro degli Esteri Lavrov a Mediaset, un “comizio”, lo ha definito il premier Draghi che ha parlato di concetti “aberranti“. “Il mondo deve opporsi a questa retorica vile e pericolosa e sostenere i nostri partner ucraini di fronte al feroce assalto del Cremlino”, ha scritto su Twitter il segretario di Stato americano Antony Blinken, ripostando un tweet del ministro degli Esteri israeliano Yair Lapid che condannava le frasi antisemite di quello russo Serghei Lavrov. La Russia ha “dimenticato tutte le lezioni della Seconda guerra mondiale”, ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo ultimo video-discorso, dopo i commenti del ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov secondo il quale Adolf Hitler aveva “sangue ebreo” e “i più ardenti antisemiti sono di solito ebrei”. “Una tale spinta antisemita da parte del suo ministro – afferma Zelensky, ripreso dai media internazionali – mostra che la Russia ha dimenticato tutte le lezioni della Seconda guerra mondiale. O forse non hanno mai studiato quelle lezioni. C’è un grande scandalo in Israele riguardo alle parole” di Lavrov, “tuttavia nessuno sente obiezioni o scuse da Mosca: c’è silenzio. Come si potrebbe dire questo – si chiede il leader ucraino – alla vigilia dell’anniversario della vittoria sul nazismo? Queste parole significano che il massimo diplomatico russo sta incolpando il popolo ebreo per i crimini nazisti”.
Zelensky: ‘Lavrov? La Russia ha dimenticato le lezioni della Seconda guerra mondiale’