Economia

Tutela del patrimonio e lotta ai traffici illeciti, a Napoli il primo summit dei ministri della cultura del Mediterraneo

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A Napoli

I temi della conferenza confluiranno nella dichiarazione finale che verrà firmata venerdì pomeriggio al termine della Sessione Plenaria. Franceschini: cultura per la pace, costruiamo ponti, non muri

di Andrea Gagliardi

(ANSA)

2′ di lettura

«È la cultura il collante di civiltà che unisce il mosaico di popoli del Mediterraneo». Partire dalla cultura per incontrarci «significa costruire ponti invece che alzare muri o scavare trincee, significa produrre speranza e visioni», «la cultura è veicolo di pace». Così il ministro della cultura Dario Franceschini ha inaugurato a Napoli i lavori del primo summit dei ministri della cultura del Mediterraneo. Lo ha fatto spingendo sul ruolo fondamentale dell’arte e della cultura nella costruzione della pace.

A Napoli delegazioni di 30 Paesi

La conferenza (16-17 giugno) si è aperta con tre sessioni preparatorie dedicate alla cultura come fattore di pace e di sicurezza, alla cultura come elemento per la crescita sostenibile e la transizione verde e alla cultura in un mondo in transizione. Tecnici ed esperti delle delegazioni di 30 Paesi della regione hanno lavorato insieme con i rappresentanti delle organizzazioni internazionali del settore per arrivare a strategie e azioni congiunte per tutelare e valorizzare la cultura, intesa come bene comune e lanciare “l’Iniziativa di Napoli” per la collaborazione culturale nel Mediterraneo.

Gli obiettivi strategici

Nei tre panel si è parlato di protezione del patrimonio culturale dai danni generati da crisi internazionali e dai traffici illeciti ma anche di lotta al cambiamento climatico e del ruolo della cultura nello sviluppo sostenibile e nel raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Tra i risultati a cui si punta, l’istituzione di nuovi programmi dell’Unione Europea dedicati al sostegno della cultura nel Mediterraneo sulla base degli obiettivi strategici della Nuova Agenda Europea per la Cultura e della Nuova Agenda per il Mediterraneo.

Venerdì pomeriggio la dichiarazione finale

L’ambizione è «trovare strumenti comuni» su temi pressanti per il settore e non solo, dal traffico di opere d’arte alle calamità naturali, dai cambiamenti climatici che mettono a rischio il patrimonio delle nostre città alle guerre che lasciano ferite anche sui gioielli dell’arte, che devastano opere identitarie patrimonio di tutti. Temi che confluiranno poi nella dichiarazione finale che verrà firmata venerdì pomeriggio al termine della Sessione Plenaria.

Draghi: il dialogo tra le culture serve alla pace

«Il dialogo tra culture diverse è più importante che mai in questo momento storico di crescenti tensioni internazionali» ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi in un messaggio di auguri inviato. L’evento odierno «offre l’opportunità di riflettere su come trasformare il Mediterraneo in un laboratorio di pace e prosperità al centro dell’Europa» e il sostegno alle politiche culturali «è fondamentale se vogliamo rafforzare le industrie creative in tutta la regione, creare nuovi posti di lavoro e proteggere il nostro patrimonio comune». «Con questo evento l’Italia conferma il suo impegno per garantire la centralità della cultura come strumento di dialogo nel mondo» ha sottolineato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio intervenendo in apertura della Conferenza. «È il naturale seguito – ha sottolineato Di Maio – del G20 dell’anno scorso a Roma»

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