Tesla condannata in Germania: deve risarcire una cliente per la frenata fantasma

Le vetture Tesla si aggiornano di continuo, grazie agli upgrade frequenti via OTA, ma c’è purtroppo un problema che non è mai stato risolto, e che si ripresenta periodicamente: la frenata fantasma.

Quella più conosciuta con il termine inglese di Phantom Braking, causa un repentino rallentamento automatico della vettura durante la modalità Autopilot. Non si è mai capito da cosa dipenda, e si suppone che sia un errore di valutazione del sistema, che “vede” improvvisamente un ostacolo o un pericolo quando in effetti non c’è. Questo, però, causa frenate di emergenza anche in autostrada, cambiando la velocità in pochi istanti dai limiti consentiti fino anche a 50-60 km/h, con ovvio rischio di tamponamenti.

La questione è molto dibattuta negli Stati Uniti, con tanto di investigazione della NHTSA, ed ora c’è un precedente – sebbene in Europa non abbia valore giuridico su prossime cause – in Germania.

Il tribunale di Monaco ha stabilito che una proprietaria di una Tesla Model X del 2016 debba essere risarcita proprio per via della frenata fantasma. La donna aveva fatto causa a Tesla, supportata dall’avvocato specializzato nel settore automotive Christopher Lindner.

Secondo i giudici Tesla è colpevole perché “il sistema non ha identificato in modo affidabile gli ostacoli e i freni potrebbero essere stati azionati improvvisamente senza una ragione apparente. Una frenata improvvisa rappresenta un serio pericolo per il traffico cittadino“, ed l’ha quindi condannata al risarcimento di 99.146 euro, a fronte di 112.000 euro pagati a suo tempo per l’acquisto della Model X. Non è chiaro se tale cifra sia per effettiva rinuncia alla vettura, o solo per danni personali.