Superbonus, pressing del Parlamento: niente scadenze per le villette
Agevolazioni edilizie
A firmare per la soppressione del termine del 30 giugno e del vincolo del Sal del 30% di lavori eseguiti sempre entro fine giugno, sono il Movimento 5 Stelle, la Lega, il Pd e Forza Italia
di Marco Mobili
27 marzo 2022
2′ di lettura
Il Parlamento non molla la presa sul superbonus per le unità unifamiliari. E dopo aver chiesto a più riprese al Senato la proroga della scadenza del 30 giugno durante la conversione in legge del decreto Sostegni ter, ora alla Camera torna in pressing sul governo. E in questo caso alzando anche la posta. In commissione Ambiente e Attività produttive di Montecitorio, dove è in corso la conversione in legge del decreto “bollette”, la maggioranza ha sottoscritto un emendamento per la soppressione di ogni vincolo all’applicazione del 110% per gli interventi di riqualificazione energetica e di messa in sicurezza delle cosiddette villette.
Maggioranza a rischio
A firmare la soppressione del termine del 30 giugno e del vincolo del Sal del 30% di lavori eseguiti sempre entro fine giugno, sono il Movimento 5 Stelle, la Lega, il Pd e Forza Italia. A questo correttivo se ne aggiungono anche altri due, uno di Coraggio Italia e uno del gruppo Misto, tra cui i Verdi Europei. Insomma, se si dovesse andare alla conta sulla falsariga di quanto accaduto sulla delega fiscale, e in particolare sulla riforma del catasto, il governo questa volta potrebbe anche non spuntarla.
Spazi fiscali da definire
Il jolly che potrà giocare l’esecutivo sarà quello degli oneri che una modifica al superbonus di questo tipo comporta. A conti fatti e guardando al recente passato le risorse da recuperare per cancellare il termine del 30 giugno per il 110% sulle villette potrebbero arrivare tra i 400 e i 500 milioni di euro. Una somma al momento non disponibile nel budget messo a disposizione dei parlamentari per le modifiche al Dl, a meno che il Parlamento e il governo non vogliano attendere i nuovi spazi fiscali che l’esecutivo vuole garantirsi con il Def in arrivo a fine mese. Spazi fiscali che però nelle intenzioni del governo andrebbero tutti indirizzati a nuovi aiuti alle famiglie e alle imprese in crisi per la guerra e il caro energia e difficilmente da indirizzare al superbonus per le unità unifamiliari.
Pressing sul 110%
Senza arrivare alla soppressione dei vincoli che oggi limitano la vita del 110% per le villette a fine giugno, la Lega e Italia Viva chiedono almeno una proroga del termine di giugno. Con tre emendamenti distinti si chiede al governo di arrivare almeno al 31 dicembre 2022. A pesare sulla possibilità di portare a temine almeno un terzo dei lavori entro metà anno sono infatti il continuo cambiamento delle regole sul fronte dei controlli sui bonus edilizi, il caro energia e ora anche la guerra in Ucraina che pesano sui prezzi e sui materiali per realizzare i lavori.
Anche dal lato sinistro della maggioranza è arrivato il pressing sul 110 per cento. Consapevoli di dover far convivire le legittime richieste che arrivano da imprese e contribuenti con gli oneri di finanza pubblica, Articolo uno e Leu chiedono di spostare il termine del 30 giugno almeno fino al prossimo 31 ottobre. Per capire se alla Camera, a differenza del Senato, il pressing sul 110% produrrà qualche effetto concreto occorrerà attendere nei prossimi giorni il confronto, non certo facile, tra maggioranza e governo e il voto di merito in Commissione sulle diverse proposte di apertura.