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Sportelli bancari. Raffa (FABI): No alla chiusura, si alle asssunzioni

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Una  vera e propria scure di sta abbattendo in questi ultimi anni nel settore bancario, gli istituti bancari chiudono in particolare al Sud sempre più sportelli a vantaggio di una digitalizzazione sempre più invasiva penalizzando inevitabilmente un’ampia fetta di utenza in particolare nell’entroterra meridionale.

Il Coordinatore della FABI SICILIA, Carmelo Raffa, commentando i dati forniti dalla Banca d’Italia in merito alla situazione occupazionale degli Istituti di Credito e della chiusura degli sportelli nei piccoli Comuni richiede la massima attenzione da parte delle Istituzioni per il danno che si produce alla popolazione e in particolare alle Persone anziane e con problemi di salute.

“Già ben 138 Comuni al 31.12.2012 non hanno più uno sportello bancario e con i piani industriali che stanno preparando i Gruppi bancari il fenomeno rischia di espandersi a dismisura.

Già l’Assemblea Regionale, aggiunge Raffa, nella precedente legislatura aveva approvato all’unanimità due mozioni bipartisan con dichiarazioni  dell’allora al’Economia Gaetano Armao e con la forte presa di posizione dell’ex Governatore Nello Musumeciche aveva dichiarato alla stampa: “la chiusura di sportelli bancari in molti Comuni siciliani è un segnale grave che merita un’attenzione particolare per le conseguenze e i disagi che inevitabilmente si ripercuotono sulla popolazione, specie tra le persone più anziane e fragili che per le loro operazione hanno storicamente come riferimento lo sportello bancario”.

A questo punto non si può rimanere ad osservare e poi constatare col detto siciliano: “persimu lu sceccu cu tutti li carrubbi” cioè hanno smantellato tutto e ci hanno lasciato gli occhi per piangere”.

“Occorre – conclude il Responsabile Regionale FABI – che le Istituzioni e tutti i politici siciliani facciano capire alle Banche che la Sicilia e il Meridione d’Italia vanno aiutati e non abbandonati e quindi bisogna mettere il freno alla chiusura di filiali e assumere centinaia di giovani da destinare agli sportelli operativi, in considerazione delle migliaia di esodi, prepensionamenti e pensionamenti praticati dai Gruppi bancari nell’ultimo decennio”.

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