Speculazioni sulla benzina, indaga la GdF: cosa ha scoperto
2 Luglio 2022 – 11:14
I blitz dei militari, che hanno effettuato migliaia di interventi, hanno portato al sequestro di più di 3.630 tonnellate di prodotti combustibili
Da gennaio a maggio, la Guardia di finanza è intervenuta più volte per smascherare manovre speculative e truffe per ciò che riguarda il mercato dei carburanti: ben 1.320 le verifiche effettuate e 690 le infrazioni scoperte e sanzionate. Sono tanti gli espedienti illeciti messi in campo per far aumentare i prezzi di benzina, diesel e metano. Come riporta il quotidiano Il Messaggero, i finanzieri sono impegnati in tutta Italia nei controlli ai distributori di carburante, soprattutto in materia di accise, blitz che hanno portato al sequestro di più di 3.630 tonnellate di prodotti combustibili. I militari hanno verificato che 334mila tonnellate di carburante sono state consumate frodando gli utenti. Per questo si è deciso di accendere i riflettori sulle comunicazioni quotidiane da parte dell’Osservatorio del ministero dello Sviluppo economico delle tariffe praticate dai distributori sul territorio.
I rincari per le famiglie italiane sono notevoli. A incidere in maniera forte sono soprattutto i carburanti, ma anche gli altri prodotti e servizi hanno subito impennate preoccupanti. L’Unione nazionale dei consumatori ha calcolato che ogni cittadino ha pagato 531 euro in più all’anno per gli aumenti generalizzati. La Guardia di finanza, anche in virtù del grido d’allarme lanciato dall’Istat, sta intervenendo a tappeto per evitare speculazioni sui prezzi in un momento di grave difficoltà acuito dal perdurare della guerra in Ucraina. La forte crescita dei costi dei carburanti sta condizionando anche gli altri comparti, in difficoltà per le proteste sempre più frequenti degli autotrasportatori.
La filiera agroalimentare è quella che ha risentito maggiormente dei rincari di benzina, gasolio e gas. Sempre l’Unione nazionale dei consumatori ha rivelato che una famiglia composta dai genitori e due figli, nell’ultimo anno, ha visto crescere il costo del carrello della spesa di oltre 700 euro, una batosta difficile da gestire, soprattutto per quei nuclei familiari in cui lavora solamente uno dei coniugi.