Sequestrato il libro di «Striscia» su Claudio Baglioni: indagati Ricci, Iacchetti, Greggio e il mago Casanova

di Giuseppe Guastella

Monza, il gip: «È diffamazione accusare l’artista di plagio». Indagati l’autore della trasmissione Antonio Ricci e gli ex conduttori Enzo Iacchetti ed Ezio Greggio

Claudio Baglioni ottiene il sequestro del libro Tutti poeti con Claudio che, su ordine del gip del Tribunale di Monza, non è più scaricabile dal sito di Striscia la Notizia per un’inchiesta che vede indagati di diffamazione Antonio Ricci
, patron del tg satirico, i comici-presentatori Enzo Iacchetti ed Ezio Greggio e il Mago Casanova, alias Antonio Montanari, accusati di aver «ripetutamente definito», in molti servizi dal 2019, il famoso cantautore «con termini tali da farlo passare come un disonesto, che copia senza neppure dirlo» al pubblico.

«Amnesia, furbate, scopiazzature dimenticate, smemorato, distrattone» sono alcune delle parole usate da Striscia che ledono la reputazione di Baglioni accusandolo di aver copiato «testi di poesie altrui» o «comunque di essersi ispirato» senza informare il pubblico, afferma il gip Gianluca Tenchio che, il 9 maggio, ha disposto il sequestro del libro per evitare «che il reato sia reiterato» accogliendo la richiesta fatta dai legali del cantautore, gli avvocati Gabriele Minniti e Andrea Pietrolucci con una querela per diffamazione. «Quanto sostenuto dagli autori del libro e dal programma tv è in parte non veritiero, in parte frutto di manipolazione». In alcuni casi, afferma il giudice, non si può «nemmeno parlare propriamente di plagio», perché le parole segnalate come copiate apparterebbero ad opere di autori come Wilde, Scott Fitzgerald, Garcia Lorca o Cesare Pavese morti da più di 70 anni, passati i quali decadono i diritti d’autore e «l’opera può essere rappresentata e anche rielaborata da chiunque».

In altri casi, si tratta di espressioni «di uso talmente comune da fare dubitare che godano del diritto d’autore». Nel libro, secondo il pm Vincenzo Fiorillo, si riporta la parte di un’intervista del 2013 in cui Baglioni affermò che: «Potrebbe esserci un giorno in cui forse ruberò una cosa. Se arriva una frase, ma lo dirò esplicitamente, che è bella, che sta lì, dirò questa mi è arrivata…»; ma non la successiva: «Come forse ho rubato in altre occasioni, come tanti di noi. Alcuni apertamente hanno plagiato, altri si sono ispirati, hanno citato opere che già esistevano». Citazione «parziale e manipolata» che lo fa «passare per uno che copia sistematicamente, senza mai dirlo», scrive il gip.

Neppure ci si può appellare al diritto di satira, perché esso «presuppone che il fatto su cui si satireggia sia vero». E allora «non può dirsi che Claudio Baglioni sia un “plagiaro” (perlomeno, non per tutte le citazioni addebitategli), né che egli occulta sistematicamente e fraudolentemente i presunti plagi al pubblico, in parte perché non sempre può dirsi che abbia davvero copiato gli altri, in parte perché ha comunque ammesso talvolta di citare le opere altrui». Criticato pure l’accostamento a Lurch, il personaggio della Famiglia Addams, con una «evidente allusione sarcastica alla circostanza che il cantante si sarebbe rifatto il volto grazie alla chirurgia estetica» che si rivela «un attacco gratuito alla persona, dato il contesto complessivamente diffamatorio». Anche l’accusa di aver copiato alcuni sketch per il festival di Sanremo, diretto da Baglioni nel 2018 e nel 2019, sarebbe diffamatoria, perché non ne era lui l’autore.

Il libro, dice il gip che lo ha sequestrato sul sito di Striscia, è riconducibile a Ricci (difeso dall’ avvocato Salvatore Pino) deus ex machina della trasmissione il quale «nel corso degli anni ha dimostrato, in varie interviste, di avere un’autentica avversione verso Claudio Baglioni». Greggio, Iacchetti e il Mago sono indagati per le affermazioni nelle puntate sotto accusa di Striscia, in cui a fine maggio è stato comunicato che il libro non era più sul sito.

11 giugno 2022 (modifica il 11 giugno 2022 | 10:15)

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