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Selvaggia Lucarelli: «Influencer è una delle poche etichette che sono felice di portare assieme a milf»

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Selvaggia Lucarelli è uno di quei personaggi che non suscitano mezze misure. Divisiva per vocazione, mai buonista, tranchant più che cerchiobottista. O la si ama o la si detesta, ogni suo tweet diventa un caso e i 140 caratteri rimbalzano col consueto effetto valanga grazie ai quasi 280 mila followers, solo su Twitter. Ma a moltiplicare il suo pensiero (e la sua immagine) ci pensa da sé – con una strategia di comunicazione da scuola di marketing – tra radio e social network, tivù e giornali. Multitasking per scelta, senza tralasciare i libri, visto che a settembre uscirà il suo secondo romanzo edito da Rizzoli. È la trasversalità 2.0, bellezza! Ecco cosa racconta a poche ore dalla finale di Notti sul Ghiaccio, il talent show di Rai Uno di cui è una dei giurati.

Selvaggia, partiamo da Notti sul ghiaccio. Perché hai accettato: per visibilità, per cachet o per sdoganarti dalla nicchia del web?
«Per visibilità no, perché a me quella che arriva dalla tivù spaventa. Paradossalmente ho avuto un’impennata di visibilità negli ultimi due anni, quelli in cui mi sono affrancata dai salotti televisivi: credo che la tv dia visibilità solo se fai cose che ti somigliano, altrimenti affossa».

Dunque quali sono le motivazioni?
«Ho accettato per quattro ragioni: mi era piaciuto il gruppo di lavoro della Carlucci che avevo conosciuto a Ballando. De Andreis e la stessa Milly sono persone che creano un clima sereno e mi hanno convinta con entusiasmo e affetto. Io sono un cane sciolto, soffro il lavoro di gruppo se non mi sento perfettamente a mio agio.
Secondo perché io una prima serata su Rai Uno non l’avevo mai vista se non da casa col secchiello del gelato sulle ginocchia. Terzo perché fare il giudice oggi fa figo: i giudici sono le nuove star, tant’è che ormai i conduttori sono finiti a fare gli opinionisti da altri conduttori.
Quarto perché la giuria era composta da nomi di livello. Accanto a Tina Cipollari non mi ci sarei seduta, ecco».

Bilancio di fine esperienza: dimmi se rifaresti Notti sul ghiaccio e quali sono i tre momenti cult di questa edizione.
«Lo rifarei eccome. I momenti cult sono stati la lite Miccio-Di Centa quando lui diceva a lei di essere più femminile e mezza nazione voleva dire a lui di essere più maschile. L’innamoramento tra Giorgio Borghetti e la sua pattinatrice, immortalato in una foto cult in cui lui le frana addosso pattinando e prima ancora di preoccuparsi di non essersi rotto un femore si preoccupa che a lei non si siano spostati gli slip. E infine la culata della Marini tentando il salto: la scossa nella scala Richter è stata classificata 7,5 e s’è sentita fino a Pizzo Calabro».

«Fare il giudice fa figo: i giudici sono le nuove star e ormai i conduttori sono finiti a fare gli opinionisti da altri conduttori»A proposito di giuria: sono riappianate le “divergenze” con Simona Ventura?
«All’inizio non era entusiasta della mia presenza e credevo che sarei stata fatta fuori dal programma come è spesso capitato in vari show ove vige la regola dell’ubi maior minor cessat. Credo che Milly l’abbia convinta a conoscermi meglio, deve averle detto qualcosa del tipo “se ci parli non è la bestia che sembra” o giù di lì! Simona mi ha invitata a pranzo e ci siamo fatte due ore di chiacchiere molto divertenti. Capisco bene il fatto che la gente possa risentirsi per quello che scrivo: lei per un certo periodo l’ho abbastanza massacrata, non ho mai pensato che dovesse mandarmi il cesto con i salami a Natale per ringraziarmi. Capisco poco le querele e i veti ma con lei non ci sono stati strascichi in tribunale, solo una vecchia diffida di cui non mi frega più nulla. E poi hanno fatto pace Albano e Romina, mica potevamo impuntarci io e lei».

Fermandosi ai freddi numeri, al tuo attivo hai più querele o fidanzati?
«Le querele si stanno diradando. Come i fidanzati. Devo essere diventata brava a schivare la legge e l’amore, con l’età».

Capitolo Selvaggia l’acchiappa-querele: vai a pranzo al ristorante ed entrando scopri che ci sono tre posti liberi, a tre tavoli distinti, ovvero quelli di Salvo Sottile, Flavio Briatore e Barbara D’Urso. Dove ti accomodi?
«Scusa ma è un ristorante o una messa satanica? Comunque da Briatore non ci vado che se poi la cuoca cucina bene lui le intesta un conto alle Cayman per riconoscenza ed io sono pure testimone. Dalla D’Urso, per carità, che quella con due bicchieri di troppo mi fa confessare di aver commesso il delitto di Avetrana e prima che me ne accorga, mi ritrovo nelle cucine per un’intervista speciale con Ilaria Delle Palle. Scelgo Salvo Sottile anche perché abbiamo fatto pace di recente e un pranzo distensivo ci sta tutto».

Lucarelli castiga haters. Nel tuo programma su Radio M2o ti diverti a chiamare alcuni degli “odiatori di professione” che ti coprono d’insulti: è una strategia che funziona o il deterrente non serve?
«Gli insulti sono diminuiti. Chi frequenta la mia bacheca Facebook sa che può insultare una volta, poi viene bannato o sputtanato. Sono molto fiera del fatto che sia la meno infestata da troll, spam e porcherie varie che la fanno da padrona sulle altre bacheche pubbliche. I cretini arrivano ma la mia ossessione per l’educazione e la civiltà sul web dà i suoi piccoli frutti»

Tutto quello che fai diventa un caso, tutto quello che scrivi s’ingrandisce sul web con effetto valanga. La definizione influencer ti offende o ti lusinga?
«Mi piace moltissimo. È una delle poche etichette che sono felice di portare assieme a quello di essere una milf, del resto gli annunci milf sono i più ricercati.
Non mi dimentico mai però che il giorno in cui farò una grossa cazzata sarà altrettanto amplificata: conosco il mostro e non me lo godo mai fino in fondo».

Qualche mese fa hai lasciato la Vis Verbi per passare alla Newco Management di Francesco Facchinetti. Perché hai fatto questa scelta?
«Semplicemente perché Francesco Facchinetti e Niccolò Vecchiotti sono 2.0 e io avevo bisogno di qualcuno che parlasse il mio linguaggio sul web. E poi perché a un certo punto mi sono accorta di avere intorno solo donne nel privato e nel lavoro: avevo bisogno di un punto di vista più maschile sulle cose prima di trasformarmi in una specie di suffragetta vetero-femminista incattivita col mondo maschile. Loro sono due entusiasti, due persone intelligenti, critiche, vivaci e generose, credo che la loro agenzia sia destinata a fare grandi cose. Vis Verbi è stata casa mia per due anni, Barbara Castorina è stata una delle persone più importanti e più motivanti nella mia carriera, le sarò sempre grata e le auguro che un giorno Caschetto le spicci casa. Avevo bisogno di cambiare. Per me il cambiamento è vitale, tendo ad annoiarmi facilmente».

«Il giorno in cui farò una grossa cazzata sarà altrettanto amplificata: conosco il mostro e non me lo godo mai fino in fondo»È vero il rumor secondo cui lascerai il quotidiano Libero per passare al Il Fatto?
«Negli ultimi 10 mesi ho cambiato casa, macchina, agenzia, fidanzato. Non lo so, vedremo. Di sicuro io non ho mai avuto tante soddisfazioni lavorative quante ne ho avute a Libero».

Radio, tivù e scrittura. Qual è la dimensione in cui ti trovi meglio?
«La tivù è la vacanza, la radio è il lavoro vero, la scrittura è casa mia. Sono dimensioni diverse, registri diversi, tutti affascinanti. La tv non la considero il mio mestiere, è troppo aleatoria, incerta, soggetta a troppi compromessi di linguaggio. La radio è creatività e rigore, forse è il mezzo più educativo per chi pensa che la creatività sia assenza di regole perché richiede precisione e abitudini impiegatizie, oltre ai guizzi. La scrittura è il posto in cui sono felice».

Dovendo scegliere: meglio un sostanzioso contratto per la tivù o un libro in classifica?
«Meglio presentare il mio libro in un bel programma».

Hai davanti un contratto da firmare: per quale show vorresti che fosse?
«Spero quello del mio programma su cui sto lavorando con altre persone e che è una figata pazzesca. Non posso dire altro ma è un programma educativo e moderno».

Si favoleggia di un embargo nei tuoi confronti a Mediaset: esiste ancora o appartiene al passato?
«Esiste sì, so che tanti conduttori hanno provato ad avermi nei loro programmi ma si sono sentiti dire no. Anzi, saluto Piergiorgio Pardo, Luca Telese, gli autori dell’Isola dei Famosi e tutti quelli che mi avrebbero voluta con loro di tanto in tanto. Sono sicura che comunque prima o poi la cosa si appianerà, non ci sono chissà quali ragioni né pendenze legali. È finito l’embargo a Cuba, finirà anche il mio prima o poi».

C’è un programma del passato di cui ti sei pentita?
«Mi sono pentita di essere stata dalla D’Urso e in altri contenitori simili in passato perché non mi rendevo conto di quanto fosse lontana dalle mie corde quella tv».

Stai già scrivendo il secondo romanzo: di che parla?
«Uscirà a settembre. Ho posticipato di qualche mese la pubblicazione perché tra Notti sul ghiaccio, The Voice che sto seguendo come autrice, Libero, Radio M2o, Yahoo, i social e altro non potevo scrivere come avrei voluto e per me il secondo romanzo resta il mio più grande appuntamento professionale del 2015. È un romanzo che parla d’amore, di figli, di web, di educazione e di religione».

I tuoi commentatori ti chiedono più spesso se sei single, sei hai gli zigomi rifatti o chi ti raccomanda?
«Della raccomandata in realtà non mi danno quasi mai, nemmeno i peggiori detrattori, perché credo che la mia carriera sia totalmente alla luce del sole. Non ho avuto padrini di casta, di parentela e di letto. La scrittura mi ha portata dove sono, nulla di più. Della mia singletudine parlo più io ma la verità è che oggi sono single per necessità: non avrei tempo da dedicare a nessuno e l’amore per come lo intendo merita dedizione, impegno, attenzione. Che per ora do a mio figlio. Credo che il cavallo di battaglia degli haters siano gli zigomi: non serve che posti foto in cui a 10 anni li avevo uguali, foto di mio figlio che li ha uguali, foto di mia madre che li ha uguali. Niente. Me li sono pompati con la canna della bicicletta e amen».

Alla porta bussa l’uomo con cui devi uscire a cena. Chi vorresti che fosse: Carlo Cracco, Giuseppe Cruciani, Ryan Gosling?
«Cracco sta con Rosa, Ryan sta con Eva, Cruciani col suo ego. Ma uno spaiato per me mai?»

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