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Se tutti usassimo la bici come gli olandesi risparmieremmo 686 milioni di tonnellate di CO2 l’anno

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Il settore dei trasporti è responsabile di un quarto delle emissioni globali di gas serra legate ai combustibili e la metà di queste emissioni proviene dalle autovetture. Non solo, le previsioni indicano che la domanda globale di trasporto su strada aumenterà di circa tre volte entro il 2050. Con queste prospettive, riuscire a mitigare l’effetto climatico dei trasporti risulta difficile. Una possibile soluzione è stata proposta in un articolo pubblicato su Nature communications earth and environment, e arriva dall’esempio di alcuni Paesi come Danimarca e Olanda. Qui, infatti, la società e le infrastrutture si sono adattate per promuovere l’utilizzo della bici, specialmente per i piccoli spostamenti quotidiani. E l’impatto, in termini di salute del Pianeta e della popolazione, sarebbe notevole.



Dove la bici è diffusa

Che nei paesi dell’Europa continentale, soprattutto quelli più settentrionali, si vada molto in bicicletta non è una novità: basta anche solo varcare il confine delle Alpi e le piste ciclabili si sprecano. L’utilizzo della bici non solo a fini sportivi ma come mezzo di trasporto è diffuso in paesi come Austria, Germania, Danimarca e Olanda, e le amministrazioni comunali si sono state adattate di conseguenza. Nello studio, gli autori hanno raccolto una serie di dati globali sulla produzione, il commercio, lo stock e il possesso di biciclette Paese per Paese dal 1962 al 2015. Considerando il numero di bici pro capite, in cima alla classifica ci sono Danimarca, Olanda, Norvegia. Si tratta di Paesi, scrivono gli autori, in cui il sistema dei trasporti (anche pubblici) funziona in modo da soddisfare a pieno le esigenze della popolazione, e in cui il movente all’uso della bicicletta è culturale: la ricerca di una vita più ecologica e più sana. La bici, infatti, è una buona alternativa per evitare di compiere quotidianamente tragitti brevi in auto, e aiuta da un lato a mitigare l’impatto ambientale dei trasporti, dall’altro contribuisce a risolvere il problema dell’estrema sedentarietà della società moderna.

Usare la bici e spegnere la macchina in sosta: i vostri gesti per il Pianeta

L’Italia, invece, si colloca in una situazione in cui il possesso dell’auto è aumentato più velocemente rispetto a quello della bici e, in generale, rimane il mezzo prevalente. Altri Paesi, che comprendono vaste aree e richiedono spesso tragitti lunghi per giungere da un luogo all’altro, come Stati uniti, Australia e Canada, nonostante contino un numero di bici elevato, basano i loro trasporti sull’automobile. Altri ancora, come Giappone e Svizzera, preferiscono i mezzi pubblici. A livello mondiale, infine, i Paesi in cui la bici è meno diffusa sono quelli con un Pil pro capite più basso.

Quanto potrebbe far bene al pianeta

Esempi virtuosi di come tutte queste condizioni abbiano trovato riscontro nella disponibilità della popolazione e abbiano diffuso l’uso quotidiano della bicicletta sono Danimarca e Olanda. Se tutti si comportassero come i danesi, andassero cioè in bici tanto quanto loro, si risparmierebbero circa 414 milioni di tonnellate di CO2 emessa, pari in sostanza alle emissioni del Regno Unito nel 2015. Se si raggiungessero gli ancor più virtuosi livelli dell’Olanda, invece, il taglio sulla CO2 raggiungerebbe i 686 milioni di tonnellate, equivalenti all’86% delle emissioni dell’intera Germania nello stesso anno. Di quanti km al giorno parliamo? Pochissimi: 1,6 km per la Danimarca, uno in più per l’Olanda.



I benefici per la salute e il portafoglio

Olanda e Danimarca hanno tassi di obesità molto più bassi rispetto a Paesi con loro confrontabili. I motivi non sono facili da stabilire con certezza. Gli autori parlano di benessere economico e sociale, ma il merito potrebbe essere anche delle biciclette. Così, hanno stimato che, a livello globale, in questi Paesi si stanno già evitando circa 170 mila morti all’anno grazie all’uso della bicicletta, che potrebbero diventare 430 mila o addirittura 780 mila se si raggiungessero rispettivamente i livelli di utilizzo dei danesi e degli olandesi.

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