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Se l’idea è un campo base. Lezioni gratis ai ragazzi per vincere le disuguaglianze

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di Diana Cavalcoli

A Roma, Palermo, Catanzaro e Napoli il progetto di Enel Cuore per contrastare la povertà educativa. Laboratori, eventi e confronti dedicati a giovani dai 12 ai 17 anni di quartieri disagiati

Un «campo base», ispirato a quelli degli alpinisti in vetta, dove però poter studiare, crescere, imparare e conoscere il mondo. Il tutto divertendosi e sentendosi al sicuro, come in tenda quando fuori soffia forte il vento. Si potrebbe raccontare così l’idea dietro al progetto «Base Camp – Presidi educativi Territoriali», sostenuto da Enel Cuore e dall’Impresa Con i Bambini, per contrastare la povertà educativa degli adolescenti. Un’iniziativa a livello nazionale animata da lezioni gratuite, eventi e occasioni di confronto per ragazzi tra i 12 e i 17 anni. Si va dai tandem linguistici, conversazioni con giovani madrelingua da diversi Paesi del mondo, fino ai laboratori di Pop Art o le visite guidate per le strade delle città. Senza dimenticare l’aiuto quotidiano per lo studio e i compiti a casa offerto ai ragazzi. Un’attività che in estate vuol soprattutto dire sostegno a studentesse e studenti chiamati a sostenere gli esami di recupero dei debiti scolastici.

Le origini

Ma andiamo con ordine. Base Camp nasce dall’esperienza maturata in piena pandemia, tra il 2019 e il 2021, dalle organizzazioni Laudes, Parsec, Dedalus, e Cesie (Centro Studi e Iniziative Europeo) nell’ambito del progetto «Base Camp for Future Education», già sostenuto da Enel Cuore onlus. Un programma che ha consentito la riqualificazione e l’abbellimento di tre spazi educativi denominati appunto «Base Camp» a Roma, Napoli e Palermo e l’inaugurazione del nuovo centro a Catanzaro, coordinato dal Centro Calabrese di Solidarietà all’interno dell’IIS Petrucci Ferraris Maresca. L’ambizione dell’iniziativa è quindi ridurre e contrastare, attraverso il lavoro di alcune istituzioni scolastiche nelle quattro città, l’abbandono tra i banchi di scuola, dando nuove prospettive ai giovanissimi in difficoltà.

I Base Camp, infatti, si trovano in quartieri in cui è alta la percentuale di famiglie in condizioni di disagio socio-economico e in cui mancano servizi educativi e culturali attivi con continuità. Spiega il consigliere delegato di Enel Cuore, Filippo Rodriguez, che ha seguito passo dopo passo il progetto: «In Italia troppi ragazzi e ragazze vivono in una condizione svantaggiata in termini sociali ed educativi rispetto ai propri coetanei e non hanno gli strumenti per contrastarla. È necessario quindi offrire loro l’opportunità di colmare queste disuguaglianze attraverso iniziative e programmi che contribuiscono a valorizzarne il potenziale, i talenti e le abilità».

Nelle quattro sedi Base Camp, nel triennio di progetto, si prevede così il coinvolgimento di circa 550 studenti e studentesse nelle attività di studio e 1.500 nelle iniziative di animazione culturale e territoriale. A livello complessivo (e con l’idea di favorire l’inclusione anche delle famiglie) si prevede il coinvolgimento in attività più continuative di almeno 120 docenti e 120 tra i familiari dei ragazzi.

Percorsi personalizzati

Ma come vengono aiutati in concreto i giovanissimi? In ognuno dei Base Camp, coordinati a Roma da Parsec all’interno del Liceo Classico e Linguistico Aristofane, a Napoli da Dedalus all’interno dell’ICS R. Bonghi e a Palermo dal Cesie all’interno dell’IMS Regina Margherita, vengono attivati dei «percorsi di educazione personalizzata». Grazie a team di specialisti, sotto la supervisione didattica di Laudes, e a una programmazione di eventi culturali in collaborazione con la casa editrice Laterza, i ragazzi vengono seguiti costantemente e accompagnati in un percorso di crescita. Una formazione cucita su misura che tiene anche conto delle competenze oggi fondamentali per i giovanissimi.

Ad esempio, con Med – Associazione Italiana per l’Educazione ai Media e alla Comunicazione, sono stati organizzati corsi e webinar di sensibilizzazione e rafforzamento delle competenze di cittadinanza digitale dei giovani. Che sono coinvolti anche in dibattiti e lezioni sull’attualità. Momenti di scambio che affrontano temi vicini agli adolescenti dal cyberbullismo al sessismo fino all’integrazione dei migranti. La volontà conclude Rodriguez è «contrastare la povertà educativa minorile e l’abbandono scolastico attraverso la creazione di un campo base che sia punto di riferimento aperto e inclusivo dal quale ogni adolescente potrà partire, con il sostegno di équipe di esperti, per affrontare al meglio il proprio percorso». Ovunque porti il sentiero.

26 agosto 2022 (modifica il 28 agosto 2022 | 17:41)

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