Se il premier sale dal presidente della Repubblica quasi mai è buon segno
Caro Corriere,
una domanda: quando i presidenti del Consiglio salgono al Quirinale è per riferire al capo dello Stato cose belle o cose tutt’altro che belle? Penso che tutti temano cose non belle e i media ne danno tempestiva notizia. Ebbene, ultimamente la salita al Colle dei premier (Draghi compreso) è frequente. Arriveranno i tempi in cui saliranno il Colle per riferire cose belle? Forse no giacché il bello non fa notizia. Allora mettiamoci il cuore in pace: la salita al Colle sarà sempre come una via Crucis direzione Calvario. Non una gran bella salita!
Alessandro Prandi
Caro Prandi,
Tra i compiti più importanti del presidente della Repubblica c’è quello di accertare se il governo in carica sia sostenuto o meno da una maggioranza. È una funzione di grande responsabilità che Mattarella ha sempre esercitato con grande scrupolo ed equilibrio. Per questo motivo è difficile che un premier salga al Colle per prendere un tè: di solito lo fa per informare il Presidente sulla drammatizzazione di uno scontro. Ci sarebbe da augurarsi, questo sì, che i premier imboccassero meno volte quella strada. Se il governo Draghi non fosse stato bloccato dai Cinque Stelle (con l’aiuto di Lega e Forza Italia) avrebbe avuto il tempo di affrontare le emergenze che in questi mesi preoccupano gli italiani e magari anche di cambiare questa pessima legge elettorale.
INVIATECI LE VOSTRE LETTERE
Vi proponiamo di mettere in comune esperienze e riflessioni. Condividere uno spazio in cui discutere senza che sia necessario alzare la voce per essere ascoltati. Continuare ad approfondire le grandi questioni del nostro tempo, e contaminarle con la vita. Raccontare come la storia e la cronaca incidano sulla nostra quotidianità. Ditelo al Corriere.
MARTEDI – IL CURRICULUM
Pubblichiamo la lettera con cui un giovane o un lavoratore già formato presenta le proprie competenze: le lingue straniere, l’innovazione tecnologica, il gusto del lavoro ben fatto, i mestieri d’arte; parlare cinese, inventare un’app, possedere una tecnica, suonare o aggiustare il violino
MERCOLEDI – L’OFFERTA DI LAVORO
Diamo spazio a un’azienda, di qualsiasi campo, che fatica a trovare personale: interpreti, start-upper, saldatori, liutai.
GIOVEDI – L’INGIUSTIZIA
Chiediamo di raccontare un’ingiustizia subita: un caso di malasanità, un problema in banca; ma anche un ristorante in cui si è mangiato male, o un ufficio pubblico in cui si è stati trattati peggio. Sarà garantito ovviamente il diritto di replica
VENERDI -L’AMORE
Chiediamo di raccontarci una storia d’amore, o di mandare attraverso il Corriere una lettera alla persona che amate. Non la posta del cuore; una finestra aperta sulla vita.
SABATO -L’ADDIO
Vi proponiamo di fissare la memoria di una persona che per voi è stata fondamentale. Una figlia potrà raccontare un padre, un marito la moglie, un allievo il maestro. Ogni sabato scegliamo così il profilo di un italiano che ci ha lasciati. Ma li leggiamo tutti, e tutti ci arricchiranno.
DOMENICA – LA STORIA
Ospitiamo il racconto di un lettore. Una storia vera o di fantasia.
LA FOTO DEL LETTORE
Ogni giorno scegliamo un’immagine che vi ha fatto arrabbiare o vi ha emozionati. La testimonianza del degrado delle nostre città, o della loro bellezza.
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