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Sci: Goggia si scusa, non volevo discriminare nè offendere

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 “Fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce. Mi dispiace e mi scuso con tutte le persone che si sono sentite offese per la frase che è uscita nell’intervista (…). Sicuramente, quando l’ho pronunciata, non voleva essere di natura discriminatoria”. Sofia Goggia si scusa così per le sue affermazioni sugli omosessuali e i transgender nel mondo dello sci pubblicate ieri in una intervista sul Corriere della Sera.

Fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce.

Mi dispiace e mi scuso con tutte le persone che si sono sentite offese per la frase che è uscita nell’intervista del Corriere che, sicuramente, quando l’ho pronunciata, non voleva essere di natura discriminatoria


— iamsofiagoggia (@goggiasofia) April 17, 2022


Le parole della campionessa hanno sollevato una pioggia di polemiche sui social e sui media, tra cui quelle del presidente dell’Arcigay di Bergamo Marco Arlati, dei Sentinelli, dell’ex parlamentare del pd Anna Paola Concia, e di Vladimir Luxuria.

“Sono molto deluso dalle dichiarazioni dì Sofia Goggia. Sono sbagliate e fanno riferimento a una mentalità vecchia!”. Inoltre “danno la percezione del pensiero che purtroppo aleggia ancora nel mondo sportivo. Gli atleti e le atlete sono tali indipendentemente dal genere, dall’identità dì genere e dall’orientamento sessuale”,  scrive sui social Arlati.

 Nella bufera sono finte alcune considerazioni della sciatrice bergamasca che rispondendo alla domanda se ci siano o no omosessuali tra gli atleti, ha detto: “Tra le donne qualcuna sì. Tra gli uomini direi di no. Devono gettarsi giù dalla Streif di Kitz…”, ritenuta la più bella e difficile pista di discesa libera di Coppa del Mondo.

A ciò si aggiunge anche la sua opinione sui transgender che gareggiano con le donne: “A livello di sport – ha detto – un uomo che si trasforma in donna ha caratteristiche fisiche, anche a livello ormonale, che consentono di spingere di più. Non credo che sia giusto”.

E poi ancora, sul fatto se si consideri o meno femminista: “Credo che le donne debbano lottare per i loro diritti, compresa la parità di retribuzione. Ma le donne sono donne; gli uomini, uomini. Non mi piace quando dicono: donna con le palle. Perché devi giudicarmi da quello che non ho, che non sono?”.

“Ma niente niente pensava di fare la spiritosa? – ha twittato Anna Paola Concia, ex parlamentare Pd – Se dobbiamo dirla tutta allora, neanche le femminucce perbene si gettano giù dalla Streif di Kitz o no?”.

    

   

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