Russia annuncia ‘tregua’ la Mariupol. Foto e video: devastazione della città vista dal satellite

Roma, 31 marzo 2022 – Guerra in Ucraina, giorno 36. La Russia si è detta pronta a dichiarare un cessate il fuoco temporaneo a Mariupol e ad aprire, a partire dalle 10 di questa mattina, un corridoio umanitario verso Zaporizhzhya, a condizione che Kiev soddisfi determinate condizioni. Lo fanno sapere fonti militari russe, mentre un funzionario ucraino annuncia che domani, primo aprile, riprenderanno online i negoziati di pace. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky parla con Biden: “Siamo a un punto di svolta”, dice, chiedendo più armi, sanzioni e aiuti. E oggi avverte che la Russia “sta ammassando le truppe per nuovi attacchi nel Donbass” Zelensky, in uno dei suoi discorsi televisivi spiega: “Ci prepariamo per questo”. Mosca ha annunciato ieri un riposizionamento dei suoi soldati per la “liberazione completa” del Donbass.

VIDEO Mariupol com’era e com’è dopo i bombardamenti russi

Ucraina, la devastazione di Mariupol vista dal satellite (Ansa)
Ucraina, la devastazione di Mariupol vista dal satellite (Ansa)

“Io, viva nel paese riconquistato. I cadaveri dei nemici sono ovunque”

Intanto la Russia avanza nuove pretese. Mosca ha affermato di considerare inaccettabile la presenza di qualsiasi infrastruttura militare statunitense o Nato nei paesi dell’Asia centrale al confine con l’Afghanistan, secondo le parole del ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov alla terza conferenza ministeriale dei Paesi vicini all’Afghanistan (Russia, Cina, Iran, Pakistan, Tagikistan, Turkmenistan e Uzbekistan) aperta in Cina. Lavrov ha anche annunciato l’accreditamento a Mosca del primo diplomatico afghano accusando l’Occidente di avere ridotto in miseria il Paese.

Sul fronte energetico, l’amministrazione Biden starebbe valutando la possibilità di sbloccare gradualmente circa un milione di barili di petrolio al giorno dalle riserve strategiche Usa nel tentativo di abbassare i prezzi della benzina, aumentati dopo l’invasione dell’Ucraina. Subito dopo il valore del petrolio ha ceduto nelle contrattazioni asiatiche il 5,21%, il Brent il 4,23%.

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