Rush in arrivo per rilanciare le rinnovabili
Misure anti burocrazia
In attesa del nuovo Dl Pnrr i gruppi di maggioranza e opposizione alla Camera si sono compattati su un nutrito pacchetto di emendamenti al decreto “bollette” per chiedere nuove semplificazioni
di Marco Mobili
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Il Parlamento rilancia sulla diversificazione energetica e chiede al governo una nuova spinta propulsiva alle semplificazioni per l’installazione di fonti rinnovabili, impianti fotovoltaici e pannelli solari. E prova a forzare la mano, dato che il governo e la stessa Unione europea hanno già annunciato a più riprese di voler intervenire, per potenziare il pacchetto di misure anti burocrazia per sostenere proprio il processo di rinnovamento delle fonti energetiche.
Non più tardi del 23 marzo era stato il presidente del Consiglio, Mario Draghi, a parlare di maggiori investimenti e di accelerazione dei piani sulle rinnovabili. In questa direzione va visto anche il nuovo decreto legge in arrivo per rilanciare il Piano nazionale di ripresa e resilienza, che, secondo il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri , Roberto Garofoli, potrebbe arrivare fra due settimane (si veda Il Sole 24 Ore del 26 marzo).
Interventi per ridurre il caro energia per famiglie e imprese
In attesa del nuovo Dl Pnrr i gruppi di maggioranza e opposizione alla Camera, nelle commissioni Ambiente e Attività produttive, si sono comunque compattati su un nutrito pacchetto di emendamenti al decreto “bollette” per chiedere nuove semplificazioni.
Nel provvedimento d’urgenza, infatti, il governo il 1° marzo scorso ha messo in campo un primo pacchetto di interventi per ridurre il caro energia per famiglie e imprese. L’esecutivo ha snellito le procedure per installare, con qualunque modalità, impianti solari fotovoltaici e termici sugli edifici o su strutture e manufatti fuori terra diversi dagli edifici, nonché la possibilità di realizzare opere funzionali alla connessione alla rete elettrica senza subordinarla all’acquisizione di permessi, autorizzazioni o atti amministrativi di assenso.
Fanno eccezione al momento gli impianti che ricadono in aree o immobili dichiarati di notevole interesse pubblico. Snellite anche le procedure sul parere obbligatorio e non vincolante dell’autorità competente in materia paesaggistica nei procedimenti di autorizzazione di impianti di produzione di energia elettrica alimentati a fonti rinnovabili su aree idonee. Il decreto già precisa che sono inclusi quelli per l’adozione del provvedimento di valutazione di impatto ambientale, la cosiddetta Via.