Roma Pride 2022, via al corteo. Oggi la manifestazione per i diritti Lgbti+
di Camilla Palladino e Redazione Roma
Elodie, madrina dell’iniziativa, ha dato il via cantando «Bagno a mezzanotte»: «Orgogliosa di stare dalla parte giusta». Gualtieri e Zingaretti, Luxuria e Niki Vendola
Festeggiamenti a cielo aperto per il Pride di Roma. Per l’occasione nel pomeriggio di sabato il centro della Capitale si è dipinto dei colori dell’arcobaleno. I venti carri che accompagnano la manifestazione a sostegno della comunità Lgbtq hanno iniziato a muoversi da piazza della Repubblica, circondati da diverse migliaia di persone, intorno alle 16:30.
Già dalle ore precedenti, tuttavia, gli avventori avevano iniziato a riunirsi e a ballare a pochi passi dalla stazione Termini. Sul primo carro c’è la cantante Elodie, che si scatena con un mini dress fucsia. A seguire quello dell’Esercito di Raffaella Carrà, in omaggio all’artista e icona gay scomparsa a luglio dello scorso anno. In testa al corteo, al momento della partenza, anche diversi rappresentanti delle istituzioni. In prima linea il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, insieme all’assessora all’Ambiente, Sabrina Alfonsi, quella alle Attività Produttive, Monica Lucarelli, e quello al Turismo e ai Grandi Eventi, Alessandro Onorato.
« davvero bello questo Pride, manifestazione di gioia ma anche di determinazione a battersi contro ogni discriminazione», ha detto Gualtieri, raccontando il suo impegno sul tema: «A Roma abbiamo iniziato con l’Ufficio diritti Lgbtq , lavorando in profondità in tutti i territori e in tutti i Municipi, e costruendo politiche di dialogo e di inclusione con tutta la comunità». Infine conclude il primo cittadino: «C’è tanto da fare: centri antiviolenza dedicati, formazione del personale, una politica attenta ai luoghi, è davvero un programma intenso ma lo realizzeremo».
Nessun riferimento ai manifesti contro il Pride, firmati da due movimenti politici cattolici, comparsi lungo il tragitto del corteo all’alba di stamattina. «Non li ho visti», taglia corto Gualtieri. Presente anche il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti e l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato. Tra gli altri volti noti che hanno partecipato, Vladimir Luxuria e Niki Vendola. Un fiume di persone, colori e musica, ha dato vita all’evento organizzato da varie associazioni nazionali e internazionali, tra cui il circolo Mario Mieli, Muccassassina, Agedo, La Tuba, Latte Fresco. Il punto di arrivo del corteo è il Colosseo.
«Qui al Pride sono a casa, mi sento protetta», dice Samira Salem, estetista di 24 anni, sottolineando quanto siano ancora frequenti le discriminazioni nei confronti della comunità Lgbtq . Per questo, come spiega Said Semmah, studente di 21 anni arrivato da Napoli solo per il Pride, «partecipare è ancora una forma di attivismo. Sono qui non solo per poter dire ‘sono gay’, ma anche per far sapere al mondo che io esisto». «È importante ricordarci che alla fine, siamo tutti uguali – ha detto Elodie — che i diritti sono imprescindibili per l’essere umano e che non dovremmo vedere le differenze».
Il pride di oggi vuole portare anche un messaggio di pace: «Dove marcia il Pride scoppia la pace» ha detto la leader di Europa, Emma Bonino, sui suoi canali social, postando una foto con la bandiera arcobaleno. «I Pride, nati come rivolta contro le discriminazioni subite dalla comunità Lgbti – ha proseguito la senatrice – oggi sono un termometro attendibile per capire il grado di salute di una democrazia: dove sfilano nella loro libertà i cittadini, tutti i cittadini, vivono meglio. Dove sono proibiti, censurati o repressi brutalmente, mancano tutte le libertà. Per questo oggi, dopo due anni difficili – continua Bonino rivolgendosi alla comunità Lgbti – ballate, cantate, urlate, rivendicate la piena uguaglianza, ne avete tutto il diritto. Teniamoci stretta la libertà, teniamoci stretta l’Europa che la tutela, teniamoci stretti i Pride. Io sono ancora un po’ acciaccata dopo una caduta ma – ha concluso — sfilo con il cuore con tutte e con tutti»
«Oggi per Roma è una giornata importantissima. Facciamo tornare protagonisti i diritti sanciti dalla Costituzione e dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo del 1948 — ha spiegato l’assessora alle Attività Produttive e Pari Opportunità Monica Lucarelli — Un passo fondamentale per andare oltre ogni barriera e ogni ostacolo ideologico».
Secondo una ricerca dell’assessorato, se nella Costituzione nel 1997 è stato introdotto il divieto di discriminazione per orientamento sessuale, nel 2022 i report statistici ci dicono tutt’altro. I dati Istat, infatti, fotografano uno scenario diverso e ci dicono che il 26%, di quanti ammettono il proprio orientamento sessuale, dichiara che questo ha rappresentato uno svantaggio. Il 40,3% dichiara di aver evitato di dichiarare il proprio orientamento per timore di discriminazione. Che circa 6 su 10 hanno sperimentato almeno una micro aggressione. E addirittura che uno su 3 dichiara di aver subito almeno una discriminazione mentre cercava lavoro.
Il 47% dice di aver subito discriminazioni a scuola o all’università. Dati che fanno venire i brividi ma che devono darci la linea per abbattere questo muro di indifferenza e intolleranza. «Come Amministrazione — ha aggiunto Lucarelli — stiamo portando avanti dei progetti mirati, sin dalle scuole, ad abbattere ogni violenza di genere. Fisica o psicologica. E lo facciamo con la convinzione che questa sia la strada giusta. Il Pride è solo la punta di un iceberg fatto di un lavoro mirato a cambiare la nostra società e far diventare Roma una capitale modello dell’integrazione e dei diritti».
11 giugno 2022 (modifica il 11 giugno 2022 | 17:41)
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