Economia

Regole covid: smart working e mascherine al lavoro, le novità

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Oltre l’emergenza

Mascherine non più obbligatorie nella Pa ma raccomandate quasi ovunque. Nel settore privato resta obbligo in attesa il 4 maggio dell’aggiornamento dell’ultimo Protocollo sulle misure per il contrasto del Covid. Prorogato al 31 agosto il ricorso semplificato allo smart working

Mascherine e smart working, nuova fase per il lavoro

2′ di lettura

Mascherine e smart working: si apre una fase nuova nei luoghi di lavoro. Dopo due anni di pandemia e di utilizzo serrato delle protezioni delle vie respiratorie, dal 1° maggio è caduto infatti l’obbligo d’impiego di tali dispositivi, tranne alcune eccezioni (ospedali e Rsa), ma nei luoghi di lavoro del settore privato saranno i protocolli aziendali a dettare la linea mentre negli uffici pubblici la Ffp2 resta raccomandata per il personale a contatto con il pubblico e negli spazi comuni. Dal 1° maggio poi non è più necessario il green pass per accedere ai luoghi di lavoro. E nuove regole arrivano anche per lo smart working. Un cambio di rotta mentre si conferma stabile il trend dell’epidemia di Covid-19 in Italia.

Mascherine raccomandate nella Pa negli spazi comuni

Per quanto riguarda le mascherine, il ministero della Pubblica amministrazione, con una circolare ha chiarito che dal 1° maggio l’uso delle FFP2 negli uffici pubblici «è raccomandato, in particolare, per il personale a contatto con il pubblico sprovvisto di idonee barriere protettive, per chi è in fila a mensa o in altri spazi comuni, per chi condivide la stanza con personale fragile, negli ascensori e nei casi in cui gli spazi non possano escludere affollamenti».

Nel privato protocollo sicurezza da aggiornare il 4 maggio

Diversa la situazione nel privato: alla luce del nuovo quadro cruciale sarà l’incontro con le parti sociali in programma per il 4 maggio, dove si valuterà un aggiornamento dell’ultimo Protocollo sulle misure per il contrasto del Covid nei luoghi di lavoro del 6 aprile 2021, che prevede l’obbligo di mascherina. Si deciderà, in sostanza, se mantenere tale protocollo oppure rimodularlo. Ad ogni modo, almeno fino alla data dell’incontro, il Protocollo resta vigente e di conseguenza resta l’obbligo delle mascherine.

La cautela delle parti sociali

Al momento, pare prevalere un atteggiamento di cautela, con Cisl e Uil che invitano a non abbassare la guardia mantenendo le protezioni nei luoghi di lavoro e la Confesercenti che consiglia alle aziende associate di continuare a fare usare la mascherina ai dipendenti. Anche la Fida-Confcommercio, in attesa delle decisioni del 4 maggio, ritiene comunque “indispensabile” il mantenimento della mascherina per i lavoratori almeno fino al 15 giugno. La Federazione Moda plaude allo stop delle mascherine per i clienti dei negozi, mentre l’Anica giudica penalizzante la proroga dell’obbligo nei cinema.

Le nuove norme sullo smart working

Altro fronte è quello dello smart working. Uno degli emendamenti al decreto Riaperture sul lavoro agile approvato in Commissione Affari sociali alla Camera prevede la proroga fino al 31 agosto per la comunicazione semplificata dello smart working e per il ricorso anche in assenza degli accordi individuali per i lavoratori del settore privato. Viene quindi allungato di altri due mesi, rispetto alla data del 30 giugno indicata nel decreto, la possibilità di proseguire con lo smart working nella modalità semplificata che ha caratterizzato la fase emergenziale, ovvero senza la necessità di accordi individuali, per i lavoratori del settore privato. Prorogato fino al 30 giugno, invece, il diritto allo smart working per i lavoratori fragili pubblici e privati e per i genitori di figli con fragilità.

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