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“Rappresenta i potenziali”, “Brinda ai morti con lo champagne”. Rissa in tv tra Rizzo e Mentana

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24 Settembre 2022 – 10:15

L’esponente comunista, leader di Italia Sovrana e Popolare, ha attaccato il giornalista nel corso della trasmissione di La7 “L’ultima parola”

È finita in rissa l’intervista del direttore Enrico Mentana al leader di Italia Sovrana e Popolare Marco Rizzo. Lo scontro è andato in onda su La7, nel corso della trasmissione L’ultima parola, con i due interlocutori che si sono scambiati accuse al vetriolo. Il faccia a faccia si è concluso nel peggiore dei modi, dopo la provocazione dell’esponente comunista nei confronti del giornalista. “È la prima volta che vengo invitato da lei e dal Tg di La7 – ha detto Rizzo – e sono qui solo perché lo prevede la legge”. Mentana non ha gradito e ha replicato piccato all’esponente politico. “Non lo prevede la legge – ha sottolineato – e comunque lei è stata invitata varie volte nei programmi di La7″.

Il direttore si riferiva alle ospitate nelle trasmissioni Omnibus e Coffee Break e nello stesso Tg La7. La risposta di Mentana ha dato l’opportunità a Rizzo di lanciare una nuova accusa e i toni si sono accesi. “Lei è forte con i deboli e debole con i forti – ha affermato il leader di Italia Sovrana e Popolarerappresenta il pensiero dominante e finanzia i giornali. Finanzia un giornale che decide cosa è giusto e cosa è sbagliato”. Il giornalista, a quel punto, ha accettato la sfida e, in maniera risentita ha dichiarato: “E lei brinda a champagne quando muore un potente (il riferimento è alla recente scomparsa di Michail Gorbaciov, ndr). Io finanzio un giornale per far crescere i giovani. Lo faccio con i miei soldi, guadagno meno di lei che ha la pensione da parlamentare. Non ho vitalizi, lei sì. Io lavoro, lei è vitaliziato, io non sono Rothschild”.

Il botta e risposta è continuato ancora per un po’, con Rizzo che ha aggiunto: “Lei è rappresentante del mainstream e del pensiero dominante, è incoerente”. Pronta la replica del direttore: “Io sono coerente, non faccio le liste con tutti. Io ho la mia storia e lei ha la sua, sono un lavoratore dipendente, cerchi di avere rispetto di me”. Infine, l’affondo finale di Rizzo. “Queste vostre funzioni vanno in una certa direzione molto chiara – ha concluso – lei non ha rispetto dell’informazione pubblica”.

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