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Rai, tensioni sui limiti per i talk show. M5S contro le regole “anti Orsini”

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di Antonella Baccarodi

La risoluzione della Commissione di vigilanza per regolare le presenze di commentatori e opinionisti rischia di naufragare. Tra veleni, sospetti e contrasti interni

Veleni e sospetti rischiano di far naufragare la risoluzione della Commissione di vigilanza Rai che dovrebbe regolare la presenza di commentatori e opinionisti nei talk show della tv pubblica. Una risoluzione ribattezzata “Orsini”, dal nome del commentatore, il professor Alessandro Orsini, che rispetta la definizione di “filoputiniano” ma che di fatto, in ogni programma di cui è ospite, accetta di fare il controcanto alle posizioni filoucraine. Ed è proprio su di lui che si allungano i sospetti di quanti, in Vigilanza, avevano sposato il testo del presidente Alberto Barachini (FI) volto a imporre la rotazione dei commentatori, preferendo quelli senza compenso.

Il retroscena – raccolto al termine della riunione di martedì sera della Vigilanza conclusasi con un nulla di fatto, ma negato dal leader M5S – racconta che la presenza di due soli membri grillini su nove sia stata determinata da “fattori esogeni”. Primo: Giuseppe Conte, leader del M5S, avrebbe incontrato Orsini, apprezzandone il “pensiero laterale” sul conflitto in corso. Secondo: la candidatura del professore sarebbe qualcosa di più di un’idea.

A queste indiscrezioni che spiegherebbero perché martedì i grillini abbiano espresso in Vigilanza, attraverso Alberto Airola, contrarietà al testo, di cui vorrebbero il ritiro, ritenendolo un’ingerenza nell’attività interna della tv pubblica, si aggiunge la versione di Michele Anzaldi. Il segretario della Commissione di vigilanza (Italia viva), come al solito non la manda a dire e, nel rilevare la presenza nel talk Rai CartaBianca di “ben tre opinionisti del Fatto quotidiano (Scanzi, Orsini, Di Cesare, ndr)”, attacca: “Se il M5S vuole difendere il cachet di Scanzi e dei collaboratori del Fatto,è libero di farlo, ma la Vigilanza ha il dovere di andare avanti. Ci sono i numeri per approvare la risoluzione”.

Ma è davvero così? I membri sono 40: ai nove contrari del M5S si aggiungono i due di Fratelli d’Italia, più per spirito di opposizione che per convinzione. Dei 29 restanti, la risoluzione può fare affidamento di certo sugli otto leghisti, gli otto tra Forza Italia e i centristi, i cinque del Pd (a patto che si tenga conto dei loro emendamenti), i due di Italia viva e i due di Leu. Totale: 25 voti certi. Dunque i numeri ci sarebbero, ma il presidente Barachini non è convinto di proseguire a colpi di maggioranza su un tema così delicato: “Prendo tempo – dice -: valuterò se tentare il voto, riformulare la risoluzione o ritirarla. Ma in quest’ultimo caso sarò costretto a rilevare come il M5S abbia fatto retromarcia su un provvedimento che aveva condiviso”.

Intanto la polemica sugli ospiti della tv pubblica cresce: nel mirino è finita un’altra ospite di CartaBianca, Nadana Fridrikhson, giornalista della tv russa filoputiniana Zvedza, rispetto alla quale Andrea Romano (Pd) ha auspicato un’audizione del Copasir per valutare se sia lecito invitare organi della propaganda putiniana in Rai. Mercoledì prossimo in Vigilanza sarà audito l’ad, Carlo Fuortes, il primo ad annunciare l’adozione di un regolamento per gli ospiti dei talk. Chissà se ci metterà mano anche se dovesse mancare l’indirizzo della commissione.

27 aprile 2022 (modifica il 27 aprile 2022 | 22:34)

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