Quella volta che Ungaretti andò alla Bussola ad ascoltare Mina: a lei si spezzò la voce, lui le regalò un mazzo di rose

Ci sono storie di cui si è persa memoria e che invece meritano di essere recuperate e raccontate da chi le ha vissute in prima persona. Una di queste riguarda un episodio che accadde a metà degli anni Sessanta del Novecento, in Versilia, in piena epoca di “anni ruggenti”. L’avvenimento è stato ricordato di recente a Villa Bertelli di Forte dei Marmi dal giornalista e scrittore Adolfo Lippi, nell’ambito di un incontro organizzato dalla Fondazione Alfredo Catarsini 1899 per ricordare le riunioni informali che si tenevano al “Caffè quarto platano”, famoso luogo di convivialità estiva degli artisti, dei critici e degli scrittori dagli anni Venti fino agli anni Cinquanta del Novecento. E così accorrono in Riviera personaggi del calibro di Aldo Palazzeschi e Soffici, di Carlo Carrà e Malaparte, di Ungaretti e Leonida Repaci (il presidente del “Premio Viareggio”), di Viani e Pea, di Catarsini e Montale e tanti altri.

Era una serata che la memoria di chi c’era fissa tra il 1964 e il 1966. Repaci propone a Ungaretti di andare alla Bussola dove si esibisce Mina, che ormai è già una star. Si uniscono anche Gianni Granzotto della Rai e lo stesso Lippi che chiama il patron, Sergio Bernardini, e prenota un tavolo in prima fila. Inizia il recital di Mina e solo a spettacolo iniziato la Tigre di Cremona, nonostante i riflettori puntati su di lei, si accorge di quella straordinaria, inattesa presenza tra il pubblico, Giuseppe Ungaretti.

Nonostante sia immerso nel buio, Mina lo riconosce, la voce le si spezza, l’emozione si impadronisce di lei che presenta al pubblico “il più grande poeta italiano, Giuseppe Ungaretti”. Lui frequentava spesso la Versilia, ma quella sera era lì per lei. Lippi ricorda che “quando Ungaretti si sentì citato da Mina, alzò le mani e, mentre Mina chiedeva l’applauso e il pubblico gli tributava un’ovazione, il poeta chiamò la fioraia che era in sala, comperò un mazzo di rose e glielo regalò, ottenendo da Mina un abbraccio che era già spettacolare di suo. Lui era già molto anziano, ma entrambi non riuscirono a nascondere l’emozione di quell’incontro davvero inaspettato”.

Se pur con qualche lieve differenza, anche un altro giornalista presente alla scena, Ranuccio Bastoni, ricorda l’episodio che è riportato nel libro Personaggi in cerca di storie, amori e sapori che tra qualche giorno sarà presentato proprio in Versilia. “Mi ricordo che quella sera c’era veramente un sacco di gente – dice Bastoni – Circa 2mila persone dentro e tremila fuori. Una volta sul palco Mina rivelò, non senza emozione, di essere onorata di poter cantare per il più grande poeta italiano, Giuseppe Ungaretti, e per il presidente del ‘Premio Viareggio’. Solo a quel punto il poeta alzò le mani per farsi vedere e i due si sono potuti abbracciare. E alla fine lei apparve scioccata dal fatto che aveva potuto cantare per il più grande poeta italiano”.

In seguito, Mina avrebbe cantato alla Bussola ancora per una dozzina di anni, prima di registrare il suo ultimo live – proprio nel locale di Focette, il 23 agosto del 1978 – destinato a diventare un disco-evento. Anche il grande poeta avrebbe conquistato i cuori del grande pubblico – tre o quattro anni più tardi – registrando le introduzioni alle otto puntate della serie TV Odissea prodotta dalla Rai.

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