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Quella bandiera al confine russo: lo schiaffo a Putin

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17 Maggio 2022 – 10:42




Il battaglione ucraine costringe i russi alla ritirata nella zona di Kharkiv. Al confine con la Russia piantato un paletto coi colori della propria bandiera







Quella bandiera al confine russo: lo schiaffo a Putin






Gli ucraini provano poco a poco a riconquistare porzioni di aree occupate dai russi fino a qualche settimana fa: come abbiamo visto sul Giornale.it è successo a Kharkiv, zona nord del Donbass, dove l’esercito di Putin è stato costretto ad arretrare ulteriormente. Quello che sono riusciti a fare gli uomini di Zelensky, infatti, somiglia a quanto accaduto a Kiev nelle prime fasi del conflitto con la tenace difesa della capitale che non ha mai consentito ai russi di occuparla e dalla quale sono stati letteralmente cacciati. Un video che sta diventando virale sui social mostra la felicità degli ucraini che hanno raggiunto il confine con la Russia e piantato simbolicamente i colori della loro bandiera in segno di vittoria.

Il paletto blu e giallo

Il filmato pubblicato da Repubblica e da altri media mostra, nelle sue fasi iniziali, gli ucraini avanzare in fila indiana in mezzo alla vegetazione: gli uomini davanti hanno con loro un paletto dipinto con i colori della bandiera del loro Paese. Si fermano per alcuni secondi, aspettano che tutto il battaglione sia compatto e ripartono: un soldato riprende la scena con il suo smartphone. Dagli alberi si passa a una grande distesa verde, il passo si fa più svelto ma ad un certo punto tutti i soldati si fermano. Si intravede una specie di canale scavato sul terreno, probabilmente la linea simbolica del confine con i nemici, con Puti, con la Russia. La telecamera zumma su un cartello ma sia la lingua, sia la bassa risoluzione, non consentono di leggere attentamente e tradurre cosa ci sia scritto.

La V di vittoria

Poco importa, gli uomini si radunano tutt’intorno al palo che hanno ben piantato sul terreno per una foto ricordo: c’è chi sta in piedi, chi si accovaccia davanti quasi come fosse una foto sportiva di gruppo. Qualcuno parla in sottofondo come se stesse organizzando al meglio lo scenario che farà il giro del mondo: un soldato fa un gesto con le mani allargando pollice e mignolo ma poi spunta la V di vittoria a centro immagine fatta con il dito indice e il medio da un altro soldato. Il parallelismo con la V dei carri armati russi viene automatico: sponda russa, quel simbolo ricorda la presenza del nemico in casa propria, il gesto fatto con le mani è universale ed è il successo meritato di un popolo che prova, con le unghie e con i denti, a riappropriarsi di quanto gli spetta di diritto.

“Signor Presidente, ce l’abbiamo fatta”

Bandiera e colori ucraini a parte, la controffensiva nella regione di Kharkiv va avanti con entusiamo. Se consolidata, farebbe volare alle stelle il morale degli uomini di Zelensky in attesa dei rifornimenti occidentali. “Signor Presidente, ce l’abbiamo fatta“, festeggiano orgogliosi i militari al confine con la Russia, con Zelensky che ha subito risposto affermando “una gratitudine senza confini” alle truppe del 227esimo battaglione della 127esima brigata autori del video che abbiamo visto prima. Mosca, intanto, cerca di rafforzare il suo controllo nelle regioni di Bryansk e Kursk mentre anche le forze bielorusse provano a dar man forte ai confini ucraini. Fondamentale, per le truppe di casa, non abbassare mai la guardia e non cullarsi per questi risultati: il conflitto sarà ancora lungo.




























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