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Primo Maggio, lavoro sinonimo di dignità e i sindacati chiedono più sicurezza

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«Grazie al lavoro sinergico di istituzioni, sindacati, lavoratori e dell’intera comunità – ha aggiunto il ministro – oggi queste aziende sono state salvate e rilanciate, dando così una certezza ai dipendenti degli stabilimenti, che da anni si impegnano, giorno dopo giorno, nel proprio lavoro, mantenendo attivi settori produttivi fondamentali per l’intero territorio».

Landini, fermare una guerra assurda

Per i sindacati, come detto, occorre subito lavorare per la pace. A ribadirlo a chiare lettere è il segretario dell Cgil, Maurizio Landini, arrivando in piazza ad Assisi: «Il messaggio di questo primo maggio è innanzitutto fermare questa guerra assurda voluta da Putin e impedire che diventi una guerra mondiale». Sul piano dell’occupazione per Landini resta prioritario «affermare la centralità del lavoro e dei diritti e una politica che superi la precarietà».

Sbarra, stop alla scia di 1.300 morti sul lavoro

Un forte appello sulla sicurezza nei luoghi di lavoro arriva da Assisi da parte del segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, che chiede all’Esecutivo di fermare questa «lunga scia di sangue. Chiediamo al Governo di mettere in cima alle priorità un grande piano che azzeri questa conta vergognosa». – Per Sbarra occorre sostenere «la centralità del lavoro. Lavoro dignitoso, di qualità, contrattualizzato. Ma soprattutto lavoro sicuro. Sono oltre 1.300 le vittime ogni anno nelle nostre fabbriche, nei campi, sui cantieri».

I Cinque stelle e il salario minimo

«Dobbiamo correre: prima della fine della legislatura dobbiamo varare il salario minimo. Sono contenta che il ministro Orlando sia sulle posizioni del Movimento 5Stelle, ma ci vuole un correttivo: una soglia salariale al di sotto della quale non sia mai possibile andare. Mi auguro che il Primo Maggio del 2022 sia l’ultimo in Italia senza una legge sul salario minimo». A dirlo è Nunzia Catalfo, senatrice del M5S ed ex ministra del Lavoro, in un’intervista a Repubblica.

Calenda, sul lavoro fatti non retorica

A chiedere un intervento sul salario minimo è anche il leader di Azione, Carlo Calenda. Con un Twitter sul Primo maggio Calenda scrive «Salario minimo, meno reddito di cittadinanza e obbligo lavori socialmente utili, taglio Irpef su giovani per evitare emigrazione, trasparenza su parità salariale, politiche attive con agenzie private, fondi Its via da Miur, salario produttività, via cooperative finte. Fatti non retorica».

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