Playoff Mondiali in Qatar: l’Italia sfida la Macedonia. Si può solo vincere
Dal Paradiso al Purgatorio
Gente allegra il cielo l’aiuta, dice quel proverbio. Ed è quello che sperano i 31mila spettatori che stasera affolleranno lo stadio Barbera di Palermo per dare con il loro entusiasmo una spinta ulteriore a un gruppo che, dopo aver toccato il Paradiso all’Europeo, si è visto questo autunno ripiombare nel Purgatorio dei play off. Ricordate? La palla che non entra. Quei miseri pareggi con l’Irlanda del Nord e la Svizzera. Quel maledetto rigore di Jorginho buttato via che grida ancora vendetta.
Al di là degli incubi e delle scaramanzie, contro la Macedonia, priva di Elmas, sarà importante non farsi prendere dall’ansia e riuscire a sbloccarci in attacco. Meglio se lo facciamo già nei primi venti minuti.
L’attacco il nostro problema
Pur disponendo di un centravanti come Immobile, che con la Lazio segna gol a grappoli (144 reti), facciamo molta fatica ad arrivare al dunque. Tanto gioco, tanto movimento, poche reti. Lo stesso Immobile, riconfermato a Palermo, in Nazionale segna col contagocce. Finora ne ha fatti otto, come Belotti, ma il problema è che non è decisivo nelle partite decisive. All’Europeo ha segnato solo nelle prime due partite, dopo solo tanto movimento e tante sostituzioni. Mancini lo ripropone sia per rispetto alla sua carriere sia perché non può prescindere dal capocannoniere del campionato (21 reti insieme a Vlahovic).
Indispensabili rapidità e fraseggio
Restano però dei dubbi. Non a caso Mancini aveva perfino provato a recuperare Balotelli, cui poi è stato preferito Joao Pedro, più agile e comunque dotato nel palleggio. Naturalmente siamo più forti dei macedoni. Bisogna però non impantanarsi nelle paure che, in autunno, ci hanno bloccato portandoci a una doppia finale che si poteva tranquillamente evitare. Quindi bisogna giocare come sappiamo: con quella rapidità e quel fraseggio collettivo che ci hanno portato sul tetto d’Europa. Questa è la nostra cifra. Se non la dimentichiamo, al gol prima o poi ci arriviamo. Da evitare come la peste invece quegli inutili lanci lunghi che una difesa ben agguerrita, come sarà quella macedone, aspetta come la manna dal cielo.
Le scelte del Ct
Roberto Mancini dovrebbe puntare sul collaudato 4-3-3 con un unico dubbio (Acerbi o Mancini) al centro della difesa a fianco di Bastoni. Mentre sui lati ci saranno Florenzi ed Emerson