Pil Usa, nuovo calo a -0,9% Stati Uniti tecnicamente in recessione. La Fed alza i tassi
Negli Stati Uniti il Pil è diminuito nel secondo trimestre del 2022 al tasso annualizzato dello 0,9% rispetto ai tre mesi precedenti, contro stime per un dato in rialzo dello 0,3%. È quanto emerge dalla prima lettura diffusa dal dipartimento del Commercio, dopo il -1,6% della lettura finale del primo trimestre e il 6,9% registrato nel quarto trimestre del 2021. Le spese dei consumatori, che rappresentano il 69% dell’economia statunitense, sono aumentate dell’1%, dopo il 1,8% del primo trimestre.
Recessione tecnica
Per gli Usa si tratta quindi di due trimestri consecutivi di contrazione della crescita e quindi di recessione. Una crescita negativa di questo tipo infatti è la definizione di recessione tecnica. Una definizione che da giorni spacca la politica americana, con la Casa Bianca che minimizza così come la Fed. Proprio Jerome Powell ha detto che a suo avviso l’economia americana non è in recessione in quanto continua a creare posti di lavoro. È la prima volta dalla crisi del 2007-2009 che negli Stati Uniti si registrano due cali di Pil consecutivi. Tuttavia, la Fed insiste nel ribadire che l’economia americana non è in recessione dal momento che «ci sono troppe aree dell’economia che stanno andando troppo bene».
«Siamo sulla strada giusta»
«Anche se ci troviamo ad affrontare sfide globali storiche – ha affermato il presidente Usa, Joe Biden -, siamo sulla strada giusta ed emergeremo da questa transizione più forti. Il nostro mercato del lavoro resta solido, e le spese dei consumatori continuano a crescere». Più nel dettaglio il presidente interverrà intorno alle 18 italiane, impegnato ora in una telefonata con Xi Jinping, e poi il segretario al Tesoro, Janet Yellen, per la quale è prevista una conferenza stampa intorno alle 19.30 italiane. Questa contrazione del pil americano rischia di aprire un fronte per l’amministrazione, in vista delle elezioni di metà mandato di novembre.
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