Peste suina Roma, pronta l’ordinanza. Costa: “Zona rossa e abbattimento dei cinghiali”

Roma, 15 maggio 2022 – È in arrivo un’ordinanza ministeriale per affrontare l’emergenza della peste suina a Roma: verrà prima istituita la zona rossa, poi verrà dato il via all’abbattimento selettivo dei cinghiali. Il documento verrà firmato entro domani al Ministero della Salute, che sta per redigere anche un piano per il contenimento dei cinghiali, presenza ormai diventata invasive in tutta la Capitale.

Credo che nella giornata di domani verrà firmata l’ordinanza dal commissario per quanto riguarda la zona di Roma, quindi verrà definita la zona rossa e verranno definite tutte le attività possibili all’interno di questa zona”, ha annunciato il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, con delega alla peste suina. Costa ha anche spiegato che contestualmente verrà redatto un piano per l’eradicazione del virus “che prevederà, ovviamente, l’abbattimento selettivo per la presenza dei cinghiali sul nostro territorio”.

Costa: “Abbiamo una doppia emergenza”

Sono sei i casi accertati a Roma, ma i numeri sono destinati a crescere. “Dobbiamo essere consapevoli – ha chiarito il sottosegretario – che siamo di fronte a due emergenze. La prima è quella legata alla peste suina, e per questo stiamo mettendo in atto tutta una serie di strategie”, l’altra emergenza, “più ampia, è la presenza dei cinghiali sul nostro territorio, che va oltre a quella che dovrebbe essere la densità prevista, provocando danni all’agricoltura e pericoli e sotto questo aspetto – ha concluso Costa – credo che bisogna mettere in atto un piano che preveda la sensibile riduzione della presenza di questi animali sul nostro territorio”.

Cosa sta succedendo a Roma

Dopo il ritrovamento delle prime carcasse di cinghiale e la conferma dei primi contagi nell’area protetta dell’Insugherata, a ridosso del Grande raccordo anulare, nella Capitale è scoppiato un nuovo focolaio di peste suina africana.

Un’ordinanza per la zona rossa che quindi potrebbe andare ad ampliare le aree già indicate come a rischio. La Regione Lazio aveva firmato una sua ordinanza dopo il primo animale trovato malato nel parco dell’Insugherata. Come zona infetta, era stata indicata un’area con un’estensione di circa 5mila ettari che comprendeva una parte del Parco di Veio, una porzione dell‘Insugherata, poi l’intera superficie del Parco del Pineto e della riserva di Monte Mario.

Provvedimenti anche per le altre Regioni

Oltre che per la Capitale, dove i casi di ungulati contagiati dal virus sono già saliti a sei, il sottosegretario aveva annunciato che sarebbero arrivati provvedimenti anche nelle altre regioni più colpite dall’emergenza, per ora Liguria e Toscana. “Gli abbattimenti selettivi di cinghiali è in dirittura di arrivo. Lunedì sarò in Piemonte e proviamo a chiudere il cerchio”, ha detto Costa in giornata.

Nelle ultime giornate erano state le Regioni a sollecitare un intervento normativo. Il presidente della Conferenza, Massimiliano Fedriga, aveva infatti scritto al ministro Stefano Patuanelli chiedendo sostegno alla proposta normativa predisposta dal ministero della Transizione ecologica per contribuire in maniera efficace al controllo dei cinghiali e di altre specie di ungulati. Con il suo annuncio Costa dà così seguito alle richieste delle Regioni ribadendo l’importanza di prendere di petto la situazione, sia per quel che riguarda la peste africana, sia per la presenza di cinghiali sui territorio, quest’ultima diventa una vera e propria emergenza.

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