Orsini, la Rai cancella il contratto da 12 mila euro a #Cartabianca
“La direzione di Rai 3, d’intesa con l’amministratore delegato della Rai, ha ritenuto opportuno non dar seguito al contratto originato su iniziativa del programma “Cartabianca” che prevedeva un compenso per la presenza del professor Alessandro Orsini nella trasmissione”. Ad annunciarlo una nota di Viale Mazzini. Forte e senza giri di parole la reazione della conduttrice del programma Bianca Berlinguer: “Apprendo che il contratto sottoscritto dalla Rai e dal professore Alessandro Orsini sarà interrotto per decisione della direzione di Rai3 senza che io sia stata consultata in merito. Una decisione che limita gravemente il mio ruolo di autrice e di responsabile di Cartabianca per quanto riguarda la questione fondamentale della scelta degli ospiti e di conseguenza dei contenuti sui quali si costruisce la discussione”. E ancora: “Aggiungo che non condivido la decisione di escludere una voce certamente rappresentativa di un’opinione presente nella società italiana e tra gli studiosi, in quanto ciò porterebbe a una mortificazione del dibattito che per essere tale deve esprimere la più ampia pluralità di idee. Non è forse questa la missione del servizio pubblico?”, conclude Berlinguer.
Nel primo pomeriggio è lo stesso Orsini a intervenire su Facebook offrendo la sua presenza gratis alla trasmissione: “Apprendo che la Rai ha deciso di rescindere il mio contratto stipulato per sei puntate con Cartabianca. Molte altre trasmissioni di informazione mi avevano offerto compensi ben superiori a quello della Rai. Ho scelto Bianca Berlinguer perché penso che sia una garanzia di libertà. Questa libertà va difesa. Per questo motivo, annuncio che sono pronto a partecipare alla trasmissione di Bianca Berlinguer gratuitamente”.
Era stato il Foglio, ieri, a parlare di un compenso di “circa duemila euro a puntata”, per un totale di sei appuntamenti, per Orsini, docente di Sociologia del terrorismo internazionale alla Luiss e noto per le sue posizioni filo-russe, che martedì scorso ha partecipato a Cartabianca, l’approfondimento di Rai3 condotto da Bianca Berlinguer. Il Pd, con Andrea Romano, aveva definito “assolutamente inaccettabile che le risorse del servizio pubblico radiotelevisivo vengano utilizzate per finanziare i pifferai della propaganda di Putin” e aveva chiesto spiegazioni ai vertici dell’azienda. Da parte sua
Berlinguer aveva chiarito che al sociologo “erano stati offerti numerosi e più cospicui contratti dalla concorrenza” e spiegato che le posizioni di Orsini erano state messe a confronto “con idee diametralmente opposte”, in nome di un dibattito ‘non univoco né omologato”.
Oggi il suo Twitter: “La decisione della Rai di non procedere al contratto con il prof Orsini è giusta. Confronto delle idee si ma senza retribuire stabilmente opinionisti filo Putin. Il servizio pubblico è legato al vincolo del canone pagato dai cittadini”. Ma nel Partito democratico c’è chi dissente: “Trovo francamente sbagliata la polemica sulla presenza di un esperto di politiche della sicurezza nello studio di “Cartabianca” _ scrive sempre su Twitter Gianni Cuperlo. Il professor Orsini sostiene un punto di vista che non condivido, ma tra questo e chiederne la messa al bando ce ne corre. Se davvero stiamo vivendo una tra le pagine più tragiche della storia di questo continente la cosa che dovremmo evitare è “armare” le parole, ridurre chi esprime un’analisi diversa e distante (anche radicalmente distante) a un avamposto mediatico del “nemico”. Forse se vogliamo disarmare il conflitto conviene, per prima cosa, disarmare il linguaggio e farsi carico di una forza della persuasione che non si fonda su scomuniche e interdizioni. Abbiamo buone idee da perorare.
Facciamo il nostro mestiere e che i giornalisti, a iniziare da Bianca Berlinguer, facciano liberamente il loro”.