“Ormai periferie come ghetti”: la crescita insostenibile degli stranieri a Milano
20 Maggio 2022 – 13:37
Il 30% dei residenti regolari del Municipio 2 di Milano sono stranieri: in tutta la città la media supera il 20%: in aumento il divario sociale
Milano sta cambiando volto, questa non è una novità. Soprattutto le sue periferie diventano di anno in anno più multietniche. Le stime ufficiali fotografano solamente i residenti stranieri regolari sul territorio, senza tenere in considerazione le migliaia di clandestini che vivono senza documenti a casa di amici e parenti o, peggio, in strutture diroccate e abbandonate, in condizioni igieniche molto discutibili, contribuendo ad aumentare il degrado e la bassa percezione di sicurezza delle periferie. Ma attenendosi solamente alle cifre ufficiali, è evidente una crescita esagerata degli stranieri nella sola città di Milano, un aumento che difficilmente potrà essere sostenibile a lungo, che già causa situazioni di ghettizzazione e di sofferenza nelle periferie.
“Nel 2018 erano 276.000 mentre oggi sono 281.000, ovvero il 20,2% della popolazione milanese. Come ho potuto apprendere dalla risposta a una mia interrogazione comunale, in città ci sono periferie dove, continuando a questo ritmo, gli stranieri saranno la maggioranza“, ha dichiarato Silvia Sardone. Ci sono zone di Milano, come il Municipio 2, dove la percentuale di cittadini stranieri regolari raggiunge quasi il 30% del totale: “Gli stranieri sono il 29%. In pratica, un residente su tre non è italiano“. Percentuali poco più basse, che si attestano al 24,7% si registrano nel Municipio 9. Ma se si considerano tutte le zone in cui la percentuale di stranieri supera il 20%, allora va menzionato anche il Municipio 8, che è quello che ha avuto il maggiore incremento percentuale dal 2018 a oggi, segnando un 1%. Il Municipio 4 e il Municipio 7 sono poco sotto questa soglia ma con l’incremento registrato negli ultimi anni non è escluso che già nei prossimi mesi gli stranieri supereranno il 20% della popolazione locale.
“Questi numeri, chiaramente, sono gli effetti delle politiche immigrazioniste tanto care alla sinistra che finiscono per creare quartieri ghetto dove in negozi, scuole e piazze ormai non si parla più italiano“, ha sottolineato Silvia Sardone, mettendo in evidenza una criticità ignorata dall’amministrazione di Beppe Sala, che sta già mostrando i suoi effetti nel tessuto sociale cittadino. Basta guardare i dati relativi alla sicurezza dei quartieri di Milano per avere contezza della bomba a orologeria sulla quale si sta sdraiando Milano: “L’aspetto più grave è che a questa immigrazione di massa non corrisponde nei fatti un’accettabile integrazione. È solo un caso che in queste periferie siano da bollino rosso, in quanto a occupazioni abusive, aggressioni, stupri, spaccio e microcriminalità?“.