Omicron 1 o Omicron 4-5: è meglio fare l’attuale vaccino o aspettare l’altro?
ServizioCoronavirus
I «booster» aggiornati al primo tipo hanno una capacità molto simile di produrre anticorpi rispetto agli ultimi arrivati
15 settembre 2022
3′ di lettura
In vista dell’autunno sono partite le somministrazioni, sia pure a ritmo lento e in modo differenziato tra le Regioni, dei primi vaccini aggiornati anti-Omicron Ba.1. Allo stesso tempo martedì 14 è stata data autorizzazione per il nuovo «booster» (di richiamo) prodotto da Pfizer/BioNTech contro le sottovarianti di Omicron Ba.4 e Ba.5, oltre al ceppo originario SARS-CoV-2. Una sovrapposizione fonte di dubbi in molte persone circa l’opportunità o meno di aspettare la «versione» ultima arrivata.
Arrivo in due o tre settimane
Il nuovo vaccino anti-Omicron Ba.4 e Ba.5, secondo la previsione fatta dal direttore generale dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) Nicola Magrini, sarà disponibile tra due o tre settimane. È stato approvato con gli stessi criteri sulla base dei quali è stato approvato negli Stati Uniti, ovvero solo con dati su animali e il che significa che si è standardizzata una nuova tecnica di approvazione come per la vaccinazione antinfluenzale. Ma la tempistica resta comunque fondamentale. E su questo non esistono esitazioni di sorta secondo Magrini, bisogna «cioè vaccinarsi con il vaccino che è attualmente disponibile».
Bassetti: confusione ma poche le differenze
«I dati ci dicono che i booster aggiornati a Omicron Ba.1 hanno una capacità molto simile di produrre anticorpi rispetto al vaccino bivalente adattato contro Omicron Ba.4 e Ba.5 che prestissimo arriverà anche in Italia dopo il via libera dell’Ema. Quindi possiamo dire che non c’è grande differenza tra il booster già arrivato e quelli che arriveranno», mette in chiaro Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive del policlinico San Martino di Genova. «Ma è certo che nella popolazione c’è una grande confusione. Per questo, ripeto che sono vaccini adattati molto simili. Ad un over 65 o una persona fragile che hanno dubbi, dico che si può fare il booster che abbiamo oggi, eviterei di attendere oltre. Si devono vaccinare entro ottobre».
I medici di famiglia: valanga di domande
«C’è stato un problema di comunicazione su questo tema, è inutile girarci intorno», evidenzia dal canto suo il vicesegretario nazionale vicario della Federazione italiana dei medici di famiglia (Fimmg) Pier Luigi Bartoletti. «Io dico che non c’è vaccino vecchio o nuovo ma comunque ad oggi non è che c’è la fila fuori l’ambulatorio per fare il richiamo. Tantissime persone hanno fatto la malattia tra giugno e luglio, quindi ora non possono fare il booster perché devono passare i 120 giorni. Qui andrebbe chiarito che il problema non è quarta o quinta dose, ma che il richiamo con il vaccino aggiornato lo devono fare le persone, anziane e no, che hanno altre malattie o un sistema immunitario deficitario. Queste non devono aspettare l’ultimo aggiornamento».
La platea di riferimento
La Commissione tecnico scientifica dell’Agenzia del farmaco ha ribadito che la popolazione a maggior rischio di sviluppare malattia grave, per la quale quindi la dose booster è raccomandata in via prioritaria, consiste nei soggetti che presentano fattori di rischio e gli over 60. Tutti gli altri soggetti possono comunque vaccinarsi con la dose booster su consiglio del medico o come scelta individuale. Inoltre per la Cts, al momento non ci sono elementi per esprimere un giudizio preferenziale nei confronti dei diversi vaccini bivalenti disponibili (ceppo originario Ba.1 e Ba.4 e Ba.5). «Tutti aumentano la protezione contro diverse varianti e aiutano a mantenere una protezione ottimale contro il Covid-19. Anche il vaccino bivalente Ba.1, infatti, si è mostrato in grado di indurre, nei confronti della variante Ba.5, una risposta anticorpale maggiore rispetto a quella del vaccino originario».