Oggi il voto di sfiducia: Boris Johnson può essere cacciato

Nella serata di lunedì, il premier britannico affronterà un voto di sfiducia: se venisse cacciato, resterebbe ad interim fino alla scelta del suo successore

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

LONDRA — Boris Johnson è a un passo dall’essere cacciato.

Stasera il gruppo parlamentare conservatore voterà sulla fiducia al premier: se la maggioranza più 1 dei suoi deputati si esprimerà contro, Boris sarà costretto alle dimissioni (rimarrebbe in carica ad interim fino alla scelta di un successore, che richiederebbe diverse settimane).

La drammatica svolta è arrivata dopo che è stato raggiunto il quorum necessario (54, il 15% del gruppo parlamentare) di lettere di deputati a favore di un voto di fiducia. È probabile che il target fosse stato già raggiunto nei giorni scorsi, ma si è voluto aspettare la fine dei festeggiamenti del Giubileo della regina prima di procedere al «regicidio».

Boris e i suoi sono fiduciosi che riusciranno a spuntarla nella conta finale, ma si tratta di un voto segreto nel quale tutto è possibile. E il malcontento nei ranghi dei conservatori è ormai cresciuto come un fiume in piena.

Johnson paga soprattutto lo scandalo del Partygate
, le feste a Downing Street in violazione delle norme sul lockdown. Lui sperava di essersi messo la questione alle spalle, ma in realtà l’opinione pubblica ha già dato il suo verdetto: il premier è un bugiardo che ha perso ogni credibilità.

E i fischi che lo hanno accolto venerdì scorso alla cattedrale di St Paul, alla messa per la regina, hanno segnato il termometro dell’elettorato.

Per i conservatori, Johnson è stato sempre un leader di convenienza, non di convinzione: un personaggio carismatico in gradi di vincere le elezioni, ma nulla di più. Se però da asso nella manica si tramuta in palla al piede, capace di trascinare il partito nella rovina e nel discredito, allora non esiteranno a disfarsene. Lo sapremo stasera.

6 giugno 2022 (modifica il 6 giugno 2022 | 11:42)

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