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“Non troviamo lavoratori”: le imprese “attaccano” il reddito grillino

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28 Maggio 2022 – 18:43




Marco Barbieri, segretario generale Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza, lancia l’allarme: “Non la guerra, ma reddito di cittadinanza e mancanza di competenze ostacolano l’occupazione”














Il reddito di cittadinanza colpisce ancora. L’80% delle imprese lombarde del settore terziario ha “forti difficoltà” a trovare personale e il sussidio grillino è la causa principale di tali difficoltà, nonostante il 60% degli imprenditori preveda di assumere del personale emtro la fine dell’anno.

“Nonostante guerra in Ucraina, caro energia, crescita dell’inflazione e calo dei consumi, la maggioranza delle imprese del terziario crede ancora nella ripresa e prevede di investire nel personale. Ma reddito di cittadinanza e mancanza di competenze sono fra gli ostacoli più rilevanti allo sviluppo di nuova occupazione”, spiega a Repubblica Marco Barbieri, segretario generale Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza. Che aggiunge: “Vanno riviste le politiche per il lavoro. Servono più formazione e incentivi maggiori per le imprese che assumono”. Insomma, il lavoro sembra esserci, ma è più conveniente non fare nulla e continuare a percepire il reddito di cittadinanza. A Milano i beneficiari del sussidio sono ben 23mila ma, secondo la Confcommercio, gli impenditori faticano a trovare lavoratori anche per altri motivi: l’indisponibilità a orari e giorni proposti nel 66% dei casi, a causa di una retribuzione troppo bassa (60%) e per la mancanza di competenze di base (54%). Tutto questo, nonostante la grande richiesta di personale proveniente da vari settori: ricettività/accoglienza (86%), ristorazione (74%) servizi (71%). E, secondo Confcommercio, a faticare a trovare lavoratori sono proprio questo le imprese del settore ricettività/accoglienza (95%), servizi (90%), ristorazione (88%).

Nonostante questi dati impietosi, il leader del Movimento Cinque Stelle, Giuseppe Conte, a margine di una iniziativa elettorale a Frosinone, ha continuato a difendere il provvedimento varato nel corso del suo primo governo: “L’attacco al reddito di cittadinanza da parte di privilegiati della politica, – ha detto riferendosi evidentemente ai renziani che hanno avviato una raccolta firme per un referendum abrogativo del reddito di cittadinanza – che guadagnano 500 euro al giorno e che vogliono togliere 400 o 500 euro al mese a chi non ha di che sopravvivere, non mi sembra una cosa dignitosa nemmeno da pensare. E’ una barbarie politica”.




























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