Economia

Nel porto di Taranto i test per i treni superveloci 

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Firmato un accordo al Mims

Si sperimenta la levitazione magnetica nel trasporto ferroviario. Convogli lanciati ad una velocità sino a 600 km orari. Si useranno aree dedicate  

di Domenico Palmiotti

Il porto di Taranto

3′ di lettura

La Puglia e l’area del porto di Taranto fanno da apripista per lo studio e la sperimentazione dei sistemi di levitazione magnetica nel trasporto ferroviario. Questo per permettere il movimento di merci e persone ad altissima velocità. Sino a 600 chilometri orari. Si costruiranno nuove infrastrutture ma si utilizzeranno anche quelle esistenti. La sperimentazione sarà effettuata sugli spazi messi a disposizione dall’Autorità portuale di Taranto, dove verranno testate le nuove tecnologie in aerodinamica controllata. I mezzi, a guida vincolata, hanno il vantaggio del basso consumo di energia. A ciò si aggiunga che  sfruttano le proprietà fisiche delle forze elettromagnetiche, gravitazionali ed elettriche che, in assenza di attrito, generano il movimento grazie alla presenza di cuscinetti magnetici di poli opposti e di bobine elettrificate. Il treno si mantiene cosí sospeso in aria ad un’altezza di pochissimi centimetri. 

A mettere sulla rampa di lancio il progetto, è un accordo firmato tra il ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, la Regione Puglia, Rete Ferroviaria Italiana (RFI), Ferrovie dello Stato Italiane e l’Autorità di sistema portuale del Mar Ionio-porto di Taranto. Prima della firma al Mims, il 25 maggio scorso la Regione Puglia ha manifestato al ministero la propria candidatura alla sperimentazione, proponendo un tavolo di approfondimento e individuando i partner del progetto. La risposta favorevole del Mims è arrivata il 7 giugno. Con il progetto – si evidenzia – «si vogliono velocizzare i sistemi di mobilità, abbassare i tempi di percorrenza e ridurre l’impatto ambientale del trasporto anche attraverso l’uso di fonti energetiche rinnovabili». 

Giovannini: guardiamo alla mobilità sostenibile 

Commentando la firma, il ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini, ha detto che «il protocollo, che permette per la prima volta la sperimentazione nel settore ferroviario di tecnologie di ultima generazione come i treni a levitazione magnetica, dimostra che, accanto agli investimenti senza precedenti sullo sviluppo dei sistemi di mobilità sostenibile finanziati grazie al Pnrr e a fondi nazionali, l’Italia guarda al futuro e si pone all’avanguardia nello sviluppo tecnologico applicato alla mobilità sostenibile, garantendo il massimo della sicurezza». Per Giovannini, «l’accordo segue quello già sottoscritto con la Regione Veneto e le Concessioni Autostradali Venete (Cav) per l’avvio della sperimentazione dell’Hyper Transfer su strada». «Vogliamo che l’Italia – ha detto Giovannini –  sia in prima linea nello sviluppo di tecnologie d’avanguardia che aprono la strada anche a possibili sviluppi in campo industriale e positive ricadute occupazionali per il nostro Paese». 

Quattro milioni per l’avvio delle ricerche 

L’iniziativa  – viene spiegato – prevede la realizzazione di studi di fattibilità avanzati per l’uso nel trasporto ferroviario delle tecnologie a levitazione magnetica, lo sviluppo di progetti di fattibilità tecnico-economica di prima fase e la realizzazione di prototipi. Inoltre, le parti firmatarie si impegnano ad attivare una procedura di partneriato per l’innovazione. La finalità è quella di individuare uno o più operatori economici dotati dei requisiti necessari ad attuare il progetto. Vengono messi a disposizione 4 milioni di euro: 1,8 milioni dalla Regione Puglia, ulteriori 1,8 milioni da RFI e 400.000 euro dall’Autorità portuale di Taranto. Questo, si afferma, «per coprire i costi delle diversi fasi fino alla realizzazione di prototipi e alla sperimentazione sul campo». Il porto di Taranto, «oltre a partecipare al finanziamento del progetto, fornirà gli spazi idonei alla realizzazione dell’infrastruttura e garantirà l’assenza di interferenze operative nell’esecuzione dei test». 

«Con il protocollo firmato al Mims, la Puglia è la prima regione in Italia dove si sperimenteranno nel trasporto ferroviario tecnologie di ultima generazione per i treni a levitazione magnetica», commenta il vice ministro Teresa Bellanova, per la quale si conferma «il Mezzogiorno piattaforma logistica del Paese e dell’Europa». Ma c’è anche una conferma dell’importanza dell’area di Taranto per i nuovi progetti relativi alla mobilità. Dalle infrastrutture logistiche del porto allo spazioporto ideato per lo scalo di Grottaglie, dal test dei droni e dei velivoli a pilotaggio remoto alla piattaforma cargo per veicolare l’ortofrutta pugliese sui mercati europei. 

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