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Margherita di Savoia e una montagna di sale «aperta» ai disabili

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di Luca Bergamin

È un sito di un bianco quasi accecante e ora diventato inclusivo per tutti, in particolare per persone con disabilità che potranno partecipare a visite guidate in carrozzina, ogni sera al tramonto

È un mondo fatto tutto di sale assai inclusivo quello di Margherita di Savoia. Dall’alto sembra di trovarsi sotto gli occhi un mosaico impressionista grazie al colore rosato degli specchi di acqua che si susseguono a decine e decine per venti chilometri lungo la strada costiera che da questo borgo conduce al Golfo di Manfredonia. La sua superficie complessiva di 4500 ettari costituisce uno spettacolo eccezionale e soprattutto alla portata di tutti specialmente quando lo si attraversa. Anche le persone con disabilità infatti possono trovare un posto pensato appositamente per loro e una carrozzina di cui possono avvalersi nei mezzi di trasporto durante le due uscite organizzate ogni giorno all’ora del tramonto: la meta per tutti i visitatori sono la montagna di sale e le vasche dove migliaia di fenicotteri vengono a cibarsi di un certo gambero rosa, l’unico essere vivente a resistere nei laghi salini.

Tutti devono avere la possibilità di scoprire questo microcosmo fatto di argini, strade, traversine ferroviarie, officine, magazzini – Pier Luigi Nervi costruì il deposito principale, che presto sarà restaurato e ospiterà probabilmente un nuovo museo del sale – che originariamente fu disegnato da Luigi Vanvitelli, il celeberrimo architetto vissuto nel XVIII secolo che diede vita, tra le tante sue opere, alla Reggia di Caserta. La vicinanza strettissima del mare fa sì che si abbia l’impressione di una continuità oltre che contiguità tra la salina e l’Adriatico. Per i viaggiatori diretti al Gargano oppure a Barletta, qui, come nel vicino sito archeologico di Canne della Battaglia, si sente fortissimo il richiamo della storia: questa zona fu occupata, infatti, da primordiali insediamenti già nel IV secolo a.C., quando giunsero dalla Dalmazia gli Illiri. I commerci con l’Oriente furono sempre fiorenti. I romani scelsero proprio il terreno intorno al Lago di Salpi e il passaggio della Via Salaria favorì la diffusione di quello che veniva considerato l’oro bianco. Zona umida di importanza internazionale secondo la Convenzione di Ramsar, questa riserva naturale svolge un ruolo primario anche nella diffusione della conoscenza scientifica della cultura del sale in virtù della documentazione video e dello spazio didattico presente nel Centro Visite della sua sede, i cui i diversamente abili sono attesi con goia e seguiti con attenzione.

5 settembre 2022 (modifica il 6 settembre 2022 | 01:22)

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