Mancini, l’Italia fuori dai Mondiali e l’ipotesi dimissioni: «Il mio futuro? Delusione troppo grande per parlare»
di Alessandro Bocci e Paolo Tomaselli
«Ai ragazzi vogliono ancora più bene che a luglio. Non si meritavano di non andare ai Mondiali, mi dispiace tanto per loro». Gravina: «Mi auguro che Mancini continui». Jorginho: «Penserò per sempre ai due rigori contro la Svizzera»
PALERMO — La maledizione mondiale del Mancio continua anche da c.t., nel modo più clamoroso e doloroso. Un rapporto finora irrisolto si trasforma in un tabù incredibile: da giocatore Bobby gol saltò Messico ’86 per una scappatella notturna prima di una amichevole a a New York (Bearzot gliela giurò e fu di parola), a Italia ’90 non scese mai in campo e con Sacchi verso Usa ’94 (saltato) non andò meglio.
Il sogno, ripetuto a parole in questi giorni, era di vincere in Qatar.
Non sarà così, dopo la sconfitta con la Macedonia del Nord, e Mancini ha gli occhi lucidi: «Luglio scorso è stata la cosa più bella che ho avuto a livello professionale, questa è una grande delusione: il calcio è questo, a volte succedono cose incredibili che è difficile spiegare. Abbiamo fatto di tutto per vincere, certe partite sono così: è difficile persino parlarne…. Cosa è successo? La vittoria dell’Europeo è stata strameritata, da lì in poi la fortuna che ci aveva accompagnato si è trasformata in sfortuna. È inutile, quando si perde e si va fuori bisogna anche saper soffrire. Abbiamo dominato, ci sono state situazioni che normalmente non accadono. Al 90′ sembrava scritta apposta, è difficile parlarne. Questa è una squadra di bravi giocatori, mi dispiace tanto per loro».
E ora, il c.t. che farà? «Vediamo, ora la delusione è troppo grande per parlare di futuro. A livello umano posso dire che voglio più bene stasera ai ragazzi che a luglio. È un momento di grande difficoltà: il mio affetto è ancora più grande Difficile ora parlare delle prossime settimane. Bisogna far passare un po’ di tempo, ma credo che la squadra abbia un grande futuro». Anche la maledizione di Giorgio Chiellini non scherza, mentre Marco Verratti parla di «incubo» e Jorginho confessa che penserà «per tutta la vita ai due rigori sbagliati contro la Svizzera».
Chiellini è il primo a parlare, come Gigi Buffon dopo Italia-Svezia nel 2017: «Difficile spiegare una sconfitta così, c’è tanta delusione, abbiamo fatto una buona partita, c’è mancato segnare, ma non siamo stati presuntuosi. Ci sono stati errori da settembre fino a oggi e li abbiamo pagati. Ma sono orgoglioso dei miei compagni, la squadra ha dato tutto: siamo distrutti, dobbiamo ripartire ma è difficile commentare. Rimarrà un grande vuoto e spero che possa dare energia per ripartire. Mi auguro si riparta col mister, che è imprescindibile per questa Nazionale». Già.
Ma come si riparte dopo una bastonata così? «È la legge del calcio — dice il presidente federale Gabriele Gravina — bisogna accettare questi verdetti, rimane la grandissima gioia di questa estate, ma c’è enorme amarezza per questa sconfitta e per come è maturata nel finale. Da settembre cos’è successo? Ragazzi stanchi a settembre, con preparazione non al massimo. Lo spirito anche stavolta era quello giusto, questi ragazzi splendidi hanno regalato un sogno, ma non dobbiamo vivere di rendita. La sconfitta ci fa capire che c’è qualcosa da fare nel nostro calcio. Cominciamo a capire perché tanti giovani non vengono utilizzati: è una responsabilità di noi dirigenti. Dispiace che i ragazzi si siano visti solo un giorno per preparare una gara così ma non recriminiamo. Mancini? Mi auguro che continui e smaltisca in tempi rapidissimi. Ritroveremo tutte le energie».
Il c.t. rifletterà sul da farsi, ma le dimissioni sono una probabilità concreta. La Figc, già prima dell’Europeo, gli ha rinnovato il contratto sino al 2026 e non vuole arrivare alla separazione. Ma è chiaro che il c.t. dovrà fare delle riflessioni approfondite: davanti a sé ci sono anni vuoti e un Europeo da difendere. Per arrivare al Mondiale dovrebbe aspettare oltre quattro anni. Un motivo che lo spinge a lasciare. Ne parlerà presto con Gravina. Il tempo non manca.
24 marzo 2022 (modifica il 24 marzo 2022 | 23:56)
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