L’ultimo saluto a Piero Angela: camera ardente in Campidoglio
ServizioIl funerale laico
Ad accogliere il feretro, accanto alla famiglia, il sindaco di Roma Gualtieri. Fuori, oltre a tanti amici e colleghi, persone comuni di tutte le età
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È arrivato in Campidoglio alle 10.40 il feretro di Piero Angela, giornalista, divulgatore scientifico e intellettuale amatissimo scomparso a Roma il 13 agosto: ad accoglierlo, accanto alla famiglia, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri. Fuori, oltre a tanti amici e colleghi in attesa di entrare nella camera ardente, già da prima delle 10 si è formata una folla composta e silenziosa di persone comuni di tutte le età che, sfidando il caldo, sono giunte in Campidoglio per porgere l’ultimo saluto.
Il saluto del figlio Alberto
“ho avuto la senzazione di avere Leonardo Da Vinci in casa, che dava la risposta giusta sempre con una capacità di sintesi e analisi in modo pacato. Lui amava ripetere un aforsima di Leonardo da Vinci: ’Siccome una giornata ben spesa dà lieto dormire così una vita ben usata dà lieto morire’”. Sono le parole di Alberto Angela nell’ultimo saluto al padre Piero pronunciate oggi nella sala della Protomoteca in Campidoglio al funerale laico del grande scienziato e divulgatore.
“Oggi che mi sento fra persone amiche – si è rivolto Alberto Angela alle centinaia di persone presenti – vorrei partire dall’ultima cosa che ha fatto papà: quel comunicato che tutti avete letto. è stata l’ultima cosa che fiscamente ha detto, come discorso, con poche forze. Mia sorella e io lo abbiamo raccolto e trascritto”. “É il discorso – ha concluso – di qualcuno che parla a degli amici e che alla fine di una serata o una vacanza dice ’adesso io vado’”.
Il sindaco Gualtieri alla camera ardente
“Piero Angela è stato una personalità straordinaria della cultura e del giornalismo italiano, ha fatto conoscere e amare la scienza e il metodo scientifico a milioni di italiani. Oggi non c’è solo il dolore per il lutto ma anche un sentimento di affetto straordinario e riconoscenza per una persona bellissima che ha saputo unire la razionalità e la passione per la scienza all’umanità e alla mitezza”: così il sindaco di Roma Roberto Gualtieri uscendo dalla camera ardente. “Era torinese ma romano d’adozione: i romani sentono grande affetto per lui. Ma Piero Angela da Roma è stato capace di parlare a tutti, ha aiutato la crescita del Paese, ha unito, è stato più di un giornalista e di un divulgatore, è stato un grande intellettuale che ha valorizzato il metodo scientifico”, ha aggiunto il sindaco.