L’Ocse gela l’Italia: ‘Guerra frena il Pil, vola l’inflazione’

Dopo la forte accelerazione del 6,6% nel 2021, il Prodotto interno lordo dell’Italia viene “colpito dalla guerra”, con una crescita in calo al 2,5% nel 2022 e all’1,2% nel 2023: è quanto scrive l’Ocse nelle Prospettive Economiche (Economic Outlook) presentate oggi a Parigi. Le “persistenti pressioni inflazionistiche” legate alla guerra russa in Ucraina e all'”incertezza frenano i consumi delle famiglie, rallentando la ripresa dei servizi”, prosegue l’Ocse, aggiugendo che nuovi incentivi per il settore privato e il Pnrr “attenueranno parte dell’impatto negativo”. 

Il tasso di disoccupazione dell’Italia scenderà dal 9,5% del 2021 al 9% del 2022, per poi risalire al 9,3% nel 2023: è quanto emerge dalle Prospettive Economiche dell’Ocse.

La guerra russa in Ucraina ha causato un “marcato rallentamento della crescita”, si legge nella scheda consacrata all’Italia delle Prospettive economiche dell’Ocse presentate oggi a Parigi. “L’attività economica – si prosegue nella nota – è ulteriormente rallentata nel primo semestre del 2022. La crescita si è stabilita allo 0,1% nel primo semestre del 2022, l’effetto delle restrizioni imposte a gennaio a causa del Covid.-19 si è coniungato all’inflazione legata alla guerra e a gli shock subiti dalle catene di appprovvigionamento e la fiducia. L’inflazione globale ha progredito per raggiungere il 7,3% a maggio, sotto l’effetto della fiammata dei prezzi”.

“L’inflazione alimentare dovrebbe rimanere elevata per tutto il periodo considerato dalle previsioni economiche”: è quanto si legge nella scheda dedicata all’Italia delle Prospettive Economiche dell’Ocse presentate oggi a Parigi. “Gli incrementi dei salari – avverte l’Ocse – non compenseranno completamente la spesa che le famiglie dovranno sostenere in ragione dell’aumento del costo della vita”.



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