L’inflazione sale all’8% a giugno, record dal 1986
ServizioIl carovita
Le tensioni inflazionistiche – commenta l’Istituto – continuano a propagarsi dai beni energetici agli altri comparti merceologici, nell’ambito sia dei beni sia dei servizi
1 luglio 2022
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Non si arresta la corsa dei prezzi in Italia. Secondo la prima stima dell’Istat a giugno l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (indice Nic) ha registrato un aumento mensile dell’1,2% e dell’8% su base annua (dal 6,8% del mese precedente) portandosi ai massimi da oltre 36 anni.
L’Istat sottolinea come il livello annuo raggiunto a giugno sia il massimo dal gennaio 1986 (quando fu pari a 8,2%). Le tensioni inflazionistiche – commenta l’Istituto – continuano a propagarsi dai beni energetici agli altri comparti merceologici, nell’ambito sia dei beni sia dei servizi.
I prezzi degli energetici mostrano una crescita che dal 42,6% di maggio accelera a 48,7%. Nel dettaglio gli energetici non regolamentati salgono da 32,9% a 39,9% mentre gli energetici regolamentati continuano a registrare una crescita molto elevata ma stabile a 64,3%.
La cosiddetta «inflazione di fondo», al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da 3,2% a 3,8 per cento.
Record anche per l’inflazione Ue: a giugno 8,6%
Il quadro non cambia in Europa, anzi. L’inflazione nell’Eurozona continua a macinare record: a giugno ha toccato l’8,6%, (contro l’8,1 di maggio), un livello mai registrato da quando è stata creata l’Unione economica e monetaria. Lo stima flash sull’andamento dei prezzi al consumo è stata resa nota da Eurostat. La principale componente a incidere sulla crescita dell’inflazione media è stata l’energia, comparto nel quale l’aumento su base annua è stato a giugno del 41,9% rispetto al 39,1% di maggio.