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Le sonde Voyager festeggiano i 45 anni dal lancio mentre si cerca di risolvere un problema

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Le sonde Voyager festeggiano i 45 anni dal lancio mentre si cerca di risolvere un problema

Le due sonde Voyager festeggiano i 45 anni nello Spazio. La prima sonda spaziale fu lanciata nella giornata odierna, nel 1977, e ora si trova a poco meno di 20 miliardi di km dalla Terra superata dalla gemella a 23,49 miliardi di km.

di pubblicata il , alle 16:43 nel canale Scienza e tecnologia
NASA

La NASA sta festeggiando la ricorrenza del lancio delle sonde Voyager lanciate 45 anni fa (nel 1977, a distanza di alcune settimane) e che stanno continuando il loro cammino verso la parte esterna del Sistema Solare superando l’eliosfera. La loro vita operativa ha superato di gran lunga le aspettative e se anche il loro futuro è ormai segnato a causa dell’esaurirsi dell’energia disponibile, il contributo alla ricerca scientifica è stato fondamentale (anche in termini di risonanza mediatica).

Ora che la prima sonda spaziale si trova a 23,49 miliardi di km dalla Terra e la seconda sonda spaziale si trova a 19,51 miliardi di km procedendo rispettivamente a 61 mila km/h (rispetto al Sole) e 55 mila km/h si guarda anche a ciò che hanno rappresentato e rappresentano per le persone di tutto il Mondo. Un vero successo che merita di essere festeggiato.

La NASA festeggia il lancio delle sonde Voyager, da 45 anni nello Spazio

Come ricordato dal JPL della NASA, le due sonde spaziali stanno viaggiando nello Spazio interstellare e sono le uniche che attualmente possono farlo. Nonostante le grandi distanze in termini umani, le sonde sono a meno di un giorno/luce dalla Terra (poco più di 21 ore). Grazie alla possibilità di rilevare i dati dall’esterno dell’eliosfera si potrà avere un quadro migliore di come il Sole, il suo campo magnetico e il vento solare interagiscono con lo Spazio circostante (unendo i dati delle sonde più recenti).

Nicola Fox (della NASA) ha aggiunto “negli ultimi 45 anni, le missioni Voyager sono state fondamentali nel fornire questa conoscenza [ndr. dell’eliosfera] e hanno contribuito a cambiare la nostra comprensione del Sole e della sua influenza in modi che nessun altro veicolo spaziale può fare”.

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Ricordiamo che Voyager 2 è stata lanciata il 20 agosto 1977, seguita a breve distanza da Voyager 1 (lanciata il 5 settembre dello stesso anno). Le due sonde gemelle hanno ancora adesso alcuni primati come la possibilità di passaggi ravvicinati verso Urano (1986) e Nettuno (1989). Attualmente nessun’altra sonda ha avuto la possibilità di fare quanto fatto dalla sonda numero 2 e ci vorranno ancora diversi anni prima che venga realizzata una missione che possa visitare i pianeti esterni.

La prima a uscire dall’eliosfera è stata Voyager 1 nel 2012, seguita dalla gemella nel 2018. I dati hanno mostrato come l’eliosfera è una struttura fondamentale per proteggere il Sistema Solare (e quindi la Terra) dai raggi cosmici e dalle particelle energetiche che arrivano dallo Spazio, bloccandone fino al 70%.

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Entrambe le sonde spaziali Voyager hanno un RTG al plutonio (generatore termoelettrico a radioisotopi) che sfrutta il decadimento radioattivo per fornire calore e quindi elettricità. Ora però, dopo decenni, l’energia prodotta è sempre meno e per questo gli ingegneri hanno via via disabilitato parte dei sistemi di bordo. A un certo punto, nei prossimi anni, le due sonde smetteranno effettivamente di funzionare, mentre continueranno comunque a viaggiare nello Spazio.

Inoltre entrambe le sonde hanno riscontrato problemi di varia natura che hanno fatto temere per una loro fine prematura. A gennaio 2020 per esempio Voyager 2 aveva riscontrato un problema, poi risolto un paio di mesi dopo. Anche Voyager 1 è afflitta da un problema che non è ancora stato risolto. Si tratta sostanzialmente dalla generazione di informazioni non coerenti con le rilevazioni.

Secondo quanto riportato, nonostante questo problema i sistemi continuano a funzionare normalmente (tanto da poter continuare la raccolta di dati scientifici). Gli ingegneri sono al lavoro per cercare di trovare una soluzione o un modo per aggirarlo. Una lunga permanenza nello Spazio ha effetti a volte imprevedibili sulla strumentazione, ma sembra che le due Voyager vogliano continuare a stupirci ancora per un po’.

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